I° anniversario della morte del Cardinale Arcivescovo Giacomo Biffi

Fratelli e sorelle, il Signore ci dona oggi di celebrare l’Eucarestia in suffragio del Card. Giacomo Biffi, e di rinnovarne la memoria ad un anno dalla sua scomparsa.
Sono molto grato al nostro amatissimo Arcivescovo per la sua amabile richiesta fattami di assistere a questa celebrazione, e di aiutarvi nella comprensione della Parola di Dio, che oggi la Chiesa ci dona.
1.Cari amici, oggi la Chiesa fa memoria di S. Benedetto, impareggiabile “maestro di coloro che dedicano la vita” al servizio del Signore. S. Basilio per la Chiesa d’Oriente, S. Benedetto per la Chiesa latina sono i più grandi fra coloro che hanno esercitato il più prezioso magistero: come “non anteporre nulla a Cristo” e “correre nella via dei suoi precetti”.
In che modo Benedetto giunse ad un tale magistero? Il suo percorso è narrato nella prima lettura, a riprova che la più perfetta interpretazione della S. Scrittura è la vita dei santi. Vediamo dunque quale itinerario Benedetto ha percorso.
<< Figlio mio, se tu accoglierai le mie parole e custodirai i miei precetti, tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza>>. La vita di fede è accoglienza e custodia di una verità che non è frutto di ricerche umane, ed ancor meno espressione dello spirito del proprio tempo. E’ dono dall’alto che va semplicemente accolto; è luce che dissolve le tenebre dei nostri errori.
<<Tendendo il tuo orecchio alla sapienza, inclinando il tuo cuore alla prudenza>>. Anche se splende il sole ma tu chiudi gli occhi, non vedi nulla. Se tu non tendi il tuo orecchio alla sapienza; se tu non inclini il tuo cuore alla prudenza, anche la Luce di Dio – la luce della fede – non potrà entrare nel tuo cuore. Ama la Verità, e la Verità ti farà libero. Come la luce del sole si manifesta all’occhio sano, così Dio si manifesta a chi vive nelle disposizioni che Egli richiede. Solo in questi rifulge la luce divina della fede.
<<Se… invocherai l’intelligenza e chiamerai la saggezza, se la ricercherai come l’argento… allora…troverai la scienza di Dio, perché il Signore dà la sapienza>>. Fratelli e sorelle, ricercare la vera sapienza della vita, la scienza di Dio, è possibile solo se non ci lasciamo imprigionare dentro le opinioni delle maggioranze, dentro le opinioni correnti. “Non essere d’accordo con tre quarti di ciò che comunemente pensano i più, è il primo requisito per salvaguardare la propria salute mentale” [O. Wilde].
Benedetto dunque ha accolto le parole di Cristo, ed ha custodito i suoi precetti; ha teso l’orecchio alla Sapienza, ed inclinato il suo cuore alla prudenza; ha cercato la Sapienza come un tesoro nascosto, ed ha trovato la scienza di Dio.
Il più grande discepolo di Benedetto, il papa S. Gregorio Magno, nella biografia del Santo scritta dal grande Pontefice, racchiude tutto il contenuto della scienza di Dio appresa da Benedetto nelle seguenti parole. “Mentre stava così in contemplazione, accadde una cosa veramente meravigliosa, come egli stesso in seguito raccontò. Il mondo intero, come raccolto in un unico raggio di luce, fu posto davanti ai suoi occhi”. [Dialoghi II, XXXV,3]. La  sapienza di Dio è Gesù Cristo. Chi ne partecipa, vede il mondo intero, l’intera vicenda umana, alla sola luce che è Cristo: sub uno solis radio (alla luce di un solo raggio del sole).
2. Cari fratelli e sorelle stiamo celebrando l’Eucarestia in suffragio e in memoria del Card. G. Biffi, nel primo anniversario della morte.
Egli un giorno disse che il caso è la libertà che Dio si prende di fare una passeggiata nella sua creazione, sotto mentite spoglie. La coincidenza della Festa di S. Benedetto e dell’anniversario è…una di quelle passeggiate. La coincidenza ha un senso. Essa, alla luce della Parola di Dio che abbiamo meditato, ci aiuta a capire meglio quella ricchezza spirituale che il Card. Biffi ha lasciato in eredità alla Chiesa di Bologna. Dentro al mistero della successione apostolica infatti, vera spina dorsale di ogni Chiesa particolare, ogni Vescovo lascia un sua propria eredità. Quale è l’eredità dell’arcivescovo Biffi?
Avete sentito, dal racconto fattane da S. Gregorio Magno, quale fu il punto d’arrivo del cammino spirituale di Benedetto: vedere cogli occhi della fede il mondo intero, come raccolto sub uno solis radio [raccolto/illuminato in/da un unico raggio di luce]. Il Card. Biffi ha insegnato a noi, a questa Chiesa, a guardare, ad interpretare, a capire tutta la realtà sub uno solis radio, alla luce di un unico raggio di luce. Alla luce dell’eterno progetto di Dio che è Cristo in noi e noi in Cristo. Ci ha donato la sola vera chiave interpretativa di tutto. E cioè: il mistero di Cristo in noi e di noi in Cristo; il Crocefisso-Risorto misericordioso e regale, principio, senso ultimo, e fine di ogni realtà; l’ unico Salvatore di ogni uomo ieri, oggi, e sempre.
Se sapremo far tesoro di questa stupenda eredità, saremo immunizzati da due gravi malattie, che possono colpire gli occhi della fede: lo strabismo e la dislessia. Lo strabismo: guardare la realtà…”di traverso”, ipnotizzati da altri criteri di lettura della realtà umana. La dislessia: vedere assieme a Cristo qualcosa d’altro accanto a Lui, come necessaria aggiunta per la nostra salvezza. Come se Cristo non bastasse a risolvere positivamente l’oscuro enigma della nostra vita.
3. Non posso terminare senza almeno un accenno al fatto che Benedetto è patrono d’Europa. Il Card. Biffi ha detto a riguardo dell’Europa parole sagge, riconosciute oggi come tali anche da chi, quando erano dette, non erano ascoltate o fortemente criticate.
“…così l’indimenticabile Cardinale vedeva anche l’Europa. E fu profeta anche in questo.
Povera Europa! credeva di costruire la sua unità sul denaro. Ma non c’è cosa che divida di più del denaro gli animi umani.
Povera Europa! Crede di costruire la sua unità su valori puramente formali, come per es. la tolleranza, e non vede che sta costruendosi sul niente.
Cari fedeli, ritornate questa sera alle vostre case colla consapevolezza più viva della bellezza della nostra Chiesa; colla consapevolezza di appartenere ad una grande famiglia. Non sentitevi mai soli. E come ci ha detto la Scrittura, accogliete la parola del Vangelo che vi giunge attraverso la predicazione dei vostri pastori, e custodite i precetti del Signore. Così sia…”

11/07/2016
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