IX congresso provinciale del movimento cristiano lavoratori

Bologna, Centro San Ruffillo, sala mons. Dardani

Sono lieto e grato dell’opportunità, che mi è data, di incontrare i lavoratori del M.C.L. in un’occasione rilevante e significativa della loro vita associata.

Mi compiaccio del tema assegnato alla riflessione e al dibattito di questo Congresso Provinciale: “Coltivare la speranza nel mondo del lavoro e nella vita associativa”. La speranza, fondamentale virtù cristiana, è di particolare attualità, nel momento che con emozione e con qualche fondata preoccupazione varchiamo la soglia del nuovo millennio.

Da qualche anno, le aggregazioni laicali si trovano ad affrontare una fase di mutamento profondo della società, che non è senza conseguenze sul loro lavoro e la loro stessa esistenza.

Le attività del M.C.L. sono molteplici e si estendono in diversi settori, da quello della varia cooperazione (di produzione, agricola, abitativa e di solidarietà sociale), a quello della formazione professionale, a quello dei servizi di patronato, fino alla cooperazione internazionale; e sono svolte tutte con capacità e creatività. Anche nel settore del tempo libero si incontra il vostro dinamismo e la vostra inventiva.

Mentre mi compiaccio di questo ammirevole fervore di opere, il mio augurio di pastore è che non si attenui e non si riduca, nella volubilità delle situazioni e del clima sociale, la preoccupazione formativa del Movimento, a salvaguardia della sua identità originaria e a più acuta e feconda consapevolezza dei valori che sono per voi caratteristici e irrinunciabili.

Il patrimonio di idee, di esperienze, di competenze da voi accumulato è veramente invidiabile. Tutta la Chiesa di Bologna l’apprezza e lo percepisce come una sua propria ricchezza. A questo proposito è anzi auspicabile che per il futuro, tutte le aggregazioni ecclesiali e tutte le associazioni di ispirazione cristiana trovino in tale patrimonio non solo un comune riferimento, ma anche l’occasione concreta di collegamento, per contribuire insieme a umanizzare una società, che a misura che si è resa impermeabile alla fede dei padri, è diventata drammaticamente povera di speranza.

Tra i meriti da ascrivere in particolare al MCL vi è quello di avere custodito la memoria e raccolto l’eredità spirituale di Giuseppe Fanin.

Il ricordo della sua integra testimonianza non dovrà mai essere separato da quello dello straordinario impegno comune dei militanti e dei leader cattolici del suo tempo, né da quello della eroica generosità del clero, che in quegli anni terribili pagò il suo tributo di sangue all’ideale cristiano. Perciò, mentre procede la causa di beatificazione del nostro “martire”, conviene che si completi la raccolta sistematica e si favorisca la più diffusa conoscenza di tutti i dati storici dell’intero movimento cattolico locale.

-Sono persuaso che, se saprà approfittare della fortuna di questo suo radicamento nella vicenda e nella realtà della comunità ecclesiale petroniana, il M.C.L. saprà felicemente affrontare le sfide dei prossimi anni e potrà dare un apporto decisivo alla prosperità, all’autentica maturazione umana, allo sviluppo di cultura e di civiltà dell’intero popolo bolognese.

Ringrazio dell’attenzione e auguro buon lavoro.

09/12/2000
condividi su