Mercoledì di Quaresima/2

Bologna, Arcivescovado

Continua il cammino di quaresima e continua anche il confronto con la pandemia. La Quaresima non ci fa uscire dal tempo e dalla storia, non è la proposta di una perfezione individuale per qualche rigoroso, ma rientrare in noi stessi ed affrontare la lotta per la vita.

Il male spegne la vita, la vanifica, la rende e la fa sentire inutile, ne nasconde il valore. E’ il male che tradisce la vita: ci fa credere di trovarla e poi la disperde! Il nemico che dobbiamo combattere è solo questo, il male, che vuole irretire anche il profeta Geremia, l’uomo di Dio, coinvolgendolo nella logica della vendetta, della rabbia. E’ il demone che sfrutta la delusione, il bene fatto e non capito, che spinge a rispondere al male con il male, ad applicare la legge del “occhio per occhio”, fino a renderci prigionieri del male subìto.

La sofferenza di Geremia ci fa ricordare quella che vivono tanti nostri fratelli cristiani in molte nazioni, minacciati e condannati a causa della loro fede. Non dobbiamo mai dimenticarci di pregare per loro! Proprio ieri abbiamo ricordato l’assassinio di Shahbaz Bhatti, cristiano ucciso in Pakistan il 2 marzo di 10 anni fa, che pur minacciato aveva deciso di diventare ministro per difendere le minoranze e fare crescere il dialogo tra le religioni. Lo faceva perché Gesù era il centro della sua vita e voleva essere suo seguace in tutte le sue azioni.

Tanti cristiani per i quali come per il profeta il male “prepara la fossa” li incontrerà nei prossimi giorni Papa Francesco pellegrino in Iraq, nazione dove i cristiani hanno subito violenze terribili dai fondamentalisti e da quanti hanno scatenato la violenza che ha sconvolto il loro paese. Visiterà Ur dei Caldei sulle orme del Padre Abramo, per ricordare che solo come fratelli tutti avremo un futuro e che le religioni non possono giustificare mai la violenza. Preghiamo per questo viaggio davvero coraggioso e delicatissimo.

Il male induce a rispondere al male con il male, indurisce, riempie di diffidenza, suggerisce vari tipi di vendetta perché altrimenti facciamo la figura degli sciocchi, dal togliere il saluto, farla pagare, fino ad armare il cuore, la lingua e le mani.

Gesù insegna ai suoi a non accettare mai e per nessuna giustificazione la terribile logica del male, mai, e anche a non cercare la ricompensa per il bene che si è fatto, che spesso giustifica la reazione. Non sappia la mano destra sappia cosa fa la sinistra. Il padre misericordioso non rinfaccia nulla: è un padre e ci abbraccia! Gesù ci invita ad amare anche i nostri nemici, cioè a non avere nemici, a credere sempre nell’amore, a non farci intossicare il cuore dai pregiudizi e ad avere occhi puri che sanno vedere nell’altro sempre un fratello.

Il cristiano non smette di volere bene anche a chi ha tradito la fiducia e continua a fare il male. Perché? Perché il cristiano è uno che non si arrende ed è perseverante, più del male che anche, purtroppo, non smette di colpire. Come si può? Non è perfezione, è amore e voglia di vincere il male!

Il cristiano ama sempre perché sempre amato da Dio, perché si affida a Gesù che è l’amore che vince e perché sa che l’amore è un seme che solo se cade a terra darà frutto, molto più di quanto crediamo. Il cristiano è libero di amare (la più grande libertà) perché teme soprattutto chi uccide l’anima.

Quanti virus silenziosamente, con la complicità di tanti, spengono la nostra anima, tanto che, ad esempio, giudichiamo senza misericordia, siamo più attenti alle cose che alle persone, cerchiamo quello che conviene al corpo e non al cuore, diventiamo indifferenti alla vita. La Quaresima ci aiuta a non perdere il cuore a causa delle delusioni e delle difficoltà, per non diventare vittimisti e pessimisti.

Quando si ama se qualcuno è colpito dal male anche tutti i suoi familiari si ammalano con lui e cercano di stare vicino a chi soffre. Che nessuno dei nostri fratelli di comunità sia lasciato solo e favoriamo nuovi incontri, perché le difficoltà diventino modi diversi di servire. Ecco cosa fa un uomo di Dio: non si arrende, non si incattivisce, non smette di sperare, non lascia nessuno solo nella sofferenza, perché vuole che ogni cosa diventino occasione di amore e punto di incontro.

Se i nemici dell’uomo di Dio dicono non prendiamolo sul serio, per cui ci sembra non valga la pena di amare, il Signore ci insegna a non arrenderci, a rendere anche le delusioni motivo per essere più forti, facendo quello che solo tu puoi fare con i tuoi piccoli e possibili gesti dell’amore. Anzi, di farlo ancora meglio, mettendoci con tutti noi stessi. Tutti siamo importanti, piccoli, adulti, ragazzi, vecchi.

Ognuno di noi può essere una stanza degli abbracci per gli altri! Se io cambio inizia a cambiare il mondo e tutti possiamo curare questo mondo malato con la medicina dell’amore che il Signore ci fa scoprire nel nostro cuore. Perché la fine della Quaresima è la vita che fiorisce, più forte del male. Anche la mia vita ferita viene guarita da un amore più grande.

03/03/2021
condividi su