La Messa in occasione del decimo anniversario dalla scomparsa.
«Il cardinale Biffi ci ha insegnato a cercare la verità e per noi ha scavato nella mente e nel cuore. Per lui c’era solo Cristo, essenziale, assoluto ed esclusivo che permette sempre di scoprire la grandezza. Il suo rapporto sponsale con la Chiesa di san Petronio non ha mai avuto crisi. La passione per il Signore e per la Chiesa era il motivo del suo camminare».
Le parole dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi pronunciate venerdì 11luglio nell’omelia alla Messa celebrata nella cripta della cattedrale di Bologna nel ricordo dei 10 anni dalla morte del cardinale Giacomo Biffi, arcivescovo di Bologna dal 1984 al 2004.
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«Per lui – ha proseguito Zuppi – come per ognuno di noi, l’incontro con Dio non era una rinuncia, una perdita, ma un dono che contiene infiniti doni: il “cento volte tanto” che rende preziosa la vita, anche nelle difficoltà, che esalta la persona con la vita stessa e non con il possesso che la impoverisce e la rende sterile». Questa consapevolezza «lo spingeva a proclamare il Vangelo anche nei passi più imbarazzanti e scomodi, con grande libertà dal timore che, come disse lui stesso: “l’annuncio della salvezza sia troppo forte per le nostre sensibilità estenuate di uomini e donne del terzo millennio”».
«“Solo un testimone di Cristo innamorato e felice può contagiare questa gioia”, diceva – ha continuato il Cardinale – e aveva timore di un Vangelo ridotto alla condiscendenza, ma anche non indulgeva in letture apocalittiche, nel vedere ovunque il male e credere di combatterlo con il giudizio e non con l’amore. Perché quello che cercava e chiedeva di cercare era sempre e solo Cristo, luce e speranza, umanità più gustosa di quella del benessere».
E qui l’Arcivescovo ha ricordato la famosa espressione di Biffi: «I tortellini sono più buoni se li si mangia con la speranza della vita eterna».
Al termine della celebrazione l’Arcivescovo ha benedetto e pregato sulla tomba del cardinale Giacomo Biffi.
