Si è concluso domenica 3 agosto il Giubileo dei giovani.
Oltre cinquecento ragazzi provenienti da tutta l’Arcidiocesi hanno partecipato dal lunedì 28 luglio a domenica 3 agosto a Roma al Giubileo dei Giovani dell’Anno Santo 2025 “Pellegrini di Speranza”, accompagnati dall’Ufficio diocesano di Pastorale giovanile.
I partecipanti sono partiti con treni, pullman ed altri mezzi da tante parrocchie, associazioni, gruppi, comunità e movimenti del territorio e sono stati accolti nella Diocesi di Velletri dove in questi primi giorni partecipano a incontri, catechesi, liturgie e momenti di festa prima delle celebrazioni finali a Roma.
La cronaca racconta:
Martedì 29 e Mercoledì 20 luglio catechesi, incontri celebrazioni e momenti di festa a Velletri.
Giovedì 31 luglio l’Arcivescovo ha celebrato la Messa nella Cattedrale di San Clemente a Velletri per i giovani bolognesi. In serata in Piazza San Pietro in Vaticano presieduto la Professione di Fede su “Tu sei Pietro”, un momento di preghiera e testimonianze con i giovani italiani che partecipano al Giubileo.
Venerdì 1 agosto il momento penitenziale e il passaggio lalla Porta Santa con i giovani dell’Emilia-Romagna nella basilica di San Paolo Fuori Le Mura. «Abbiamo condiviso la speranza – ha spiegato don Giacomo Campanella, vice-direttore della Pastorale giovanile diocesana ai microfoni di 12Porte – nell’ottica di ritrovarsi insieme, nell’avere voglia di condividere momenti gioia e di preghiera. C’è voglia di vivere questa fede nella felicità dell’incontro e di capire che anche nelle difficoltà del mondo di oggi è possibile fare delle scelte e dire un “sì” concreto al Signore». Poi un giro di testimonianze tra i giovani. Tobia da Sant’Agostino Ferrarese parla «di un esperienza di fede e divertimento trascorsa con i miei coetanei. Qualche volta in parrocchia si fatica a condividere la fede autentica. La conoscenza di nuove persone potrebbe aiutarmi in questo». «La fede è incontro – ha detto invece Sara di San Gluseppe Lavoratore -, la fede é una scelta di libertà. Mi porto queste parole nel cuore che sicuramente spenderò anche al mio ritorno a casa». Marco di San Biagio di Cento ricorda invece l’esperienza della Gmg di Lisbona: «”La carta d’identità del cristiano è l’amore” ci disse papa Francesco. E ancora oggi mi piace riconoscermi in questo motto e anche in queste nuove giornate ho cercato di rivivere». Lucia, universitaria di San Biagio di Cento, riconosce la necessità di una formazione di fede più profonda, per potersi confrontare al meglio con i suoi coetanei che spesso parlano di Dio e dell’esperienza religiosa. Come cristiana si sente in dovere di rendere testimonianza di quello in cui crede ed è convinta che queste giornate di Giubileo possano servire anche per questo. C’è infine un altro pezzo di Emilia-Romagna al Giubileo dei Giovani: giovedì sera è partita da Bologna la colonna mobile regionale della Protezione Civile. Una sessantina tra volontarie e volontari sono impegnati nell’assistenza ai pellegrini che partecipano all’evento a Roma nell’area di Tor Vergata.
Sabato 2 agosto Tor Vergata l’Arcivescovo ha partecipato alla Veglia di preghiera e domenica 3 ha concelebratola Messa di chiusura del Giubileo dei Giovani presiedute da Papa Leone XIV. Nella veglia di preghiera il silenzio ha avvolto i giovani in ginocchio davanti al loro Signore. Poi la notte. Verso le 2 una pioggerella estiva crea un diversivo che sveglia tutti. Si cerca di riposare fino all’aurora. Alle 6 cominciano le operazioni mattutine. Bisogna compattare i sacchi a pelo per fare spazio ad altri giovani che raggiungeranno la spianata per la Messa con papa Leone IV.
Lunedì 28 e martedì 29 luglio alcuni giovani bolognesi hanno partecipato anche al Giubileo dei missionari digitali e degli influencer cattolici.
Le foto delle giornate conclusive a Tor Vergata











