Sarà una piccola GMG: al Giubileo dei giovani che vedrà arrivare nella città eterna oltre un milione di persone.
All’evento giubilare parteciperà anche una folta delegazione bolognese. I giovani si sono riuniti lunedì nel parco di villa Revedin per un momento di preghiera con il Cardinale Zuppi. Le giornate conclusive si terranno il 2 e 3 agosto nella spianata di Tor Vergata: sabato sera la veglia e domenica mattina la messa conclusiva presieduta da Leone XIV.
Si stanno organizzando per raggiungere Roma giovani da tutta Europa e da altri continenti, soprattutto America Latina e Asia. Tra loro “ci saranno centinaia di giovani provenienti da Paesi in conflitto, soprattutto dall’Ucraina”. Saranno presenti, insieme ad alcuni gruppi diocesani, anche “giovani di altre confessioni cristiane e ministri di altri culti”.
I giovani che parteciperanno fin dall’inizio della settimana, avranno numerosi appuntamenti, dalla messa di saluto della Chiesa romana, presieduta da Papa Leone in Piazza San Pietro, a momenti di catechesi con i vescovi, numerosi eventi diffusi in tutta la città eterna. Giovedì sera, sempre in Vaticano, ci sarà un evento che vedrà riuniti i giovani delle diocesi italiane.
Nella giornata di venerdì primo agosto, i giovani sono invitati ad una celebrazione penitenziale al Circo Massimo, con il sacramento della Riconciliazione, come esperienza forte dell’evento giubilare. La mattinata di sabato, vedrà i giovani muoversi da tutta Roma verso Tor Vergata, sede dell’evento finale, compiendo in gran parte il pellegrinaggio a piedi.
Durante l’incontro a Villa Revedin, il cardinale Zuppi ha commentato il Vangelo di Luca, della prima predicazione di Gesù nella sinagoga di Nazaret. Un luogo piccolo, ha detto, insignificante. Un sabato come tanti altri. Eppure quel giorno Gesù ha detto: “Oggi si è compiuta la parola che avete ascoltato…”. Il Cardinale ha incoraggiato i giovani a saper cogliere i segni di speranza che affiorano nella vita quotidiana e a raccogliere l’invito di papa Leone a fare di ogni comunità cristiana e di ogni aggregazione ecclesiale una scuola di pace e di riconciliazione

