Dalla Cattedrale di San Pietro in Bologna la Messa nella Cena del Signore presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna.
«Gesù affida tutto se stesso ai suoi. Siamo e diventiamo intorno a lui e alla sua mensa la sua famiglia, non per i nostri meriti ma per il suo amore. La Lavanda dei piedi è parte di questa Eucaristia e ci aiuta a capire come l’amore per gli altri nasce dall’Eucarestia. La Lavanda di piedi è sempre lo stesso amore fino alla fine, non è gesto simbolico. L’amore non è una buona intenzione, ma una scelta umana che dobbiamo vivere nella concretezza».
È un passaggio dell’omelia che l’Arcivescovo ha tenuto giovedì 17 aprile in cattedrale durante la Messa nella Cena del Signore.
«La speranza non delude – ha a aggiunto il cardinale Zuppi – perché il Signore non smette di amare e ama fino alla fine. Si fa nutrimento per tutti, intimo e molto sociale. Il suo corpo ci fa trovare il nostro corpo, la concretezza della nostra vita amata da lui. Si tratta di vedere con il cuore e trovare il cuore. Solo il cuore vede bene, capisce l’essenziale. Con il cuore ogni incontro diventa importante e generativo di vita e impariamo a pensarci in comunione con il prossimo. Diventiamo noi stessi solo quando acquistiamo al capacità di riconoscere l’altro. Eucarestia è il cuore di ogni comunità. Qui siamo oggi quello che saremo: una cosa sola. L’Eucaristia fonda la comunità. Gesù ci insegna ad abbassarci e ad amare come lui. Il servizio anticipa, si mette a disposizione. Il suo regno è presente dove egli è amato, il suo Pane è spezzato, dove i fratelli lavano i piedi l’uno all’altro. Tutti sono chiamati all’amore».
L’arcivescovo ha lavato i piedi a una famiglia ucraina, una palestinese e ad alcune persone fragili del centro storico assiste dalle realtà caritative.
Scarica qui il testo integrale dell’omelia dell’Arcivescovo


