Lettera dell’Arcivescovo ai sacerdoti nella festa della Trasfigurazione

Carissimo,

oggi celebrando la Festa della Trasfigurazione ho sentito forte l’impulso a farti arrivare un piccolo segno di fraternità. Sono settimane, queste, di campi, vacanze e spero proprio di più tempo per noi. Fa davvero bene a tutti e ne avverto il bisogno perché gli affanni non mi e ci riducano alla scontrosa incomprensione di Marta, che non ha scelto la parte migliore e finisce per prendersela con Gesù perché non capisce per chi agitarsi. Il contrario, ovviamente, non è non fare le cose, ma stare con Gesù. Ti auguro che siano giorni in cui ritrovare l’essenziale per aiutare la nostra Madre Chiesa e spezzare per la folla il pane che sazia.

La bellezza della trasfigurazione è luce, umana e divina, che ci accoglie e avvolge sempre quando saliamo sul monte dell’Eucarestia. Facilmente riconosciamo più facilmente il buio, i problemi, le delusioni, le inevitabili fatiche e contraddizioni. Sento il peso di giudizi distruttivi e malevoli, di analisi intelligenti ma senza amore, di discussioni lontane dalla vita, di polarizzazioni che ignorano il dovere della comunione, così come l’oggettiva difficoltà di fronte ad un mondo che appare impermeabile, onnipotente e distruttivo allo stesso tempo, disinteressato al nostro Maestro, scosso da tante pandemie eppure così irresponsabile.

Abbiamo tante trasfigurazioni, manifestazioni della gloria del Signore nella nostra povera umanità, nella vita personale e in quella delle nostre comunità. Quanta gloria di Dio ho visto nella santità dei nostri confratelli e nei tanti che camminano con noi! Ed è un motivo in più per cercare di essere santi. La nostra sarà sempre una gloria nascosta e insignificante per il mondo, ma è quella che trasforma la vita e ne rivela la grandezza e la bellezza.

Ci prepariamo al cammino sinodale della Chiesa italiana, che si concluderà con le due assemblee di novembre e marzo. Ci deve offrire risposte attese da tempo e lo sguardo per gli anni futuri. Sia una nuova Pentecoste, la sobria ebrezza dello Spirito per le nostre comunità. Sarà l’anno del giubileo della speranza, in un mondo che angoscia per le guerre e le forze di divisione e di disprezzo della vita. Ci vedremo alla Tre Giorni – in presenza – e all’Assemblea Diocesana in collegamento. Aiutiamoci a vivere la gloria di Dio che trasfigura la sua e la nostra vita, ne rivela la bellezza che sempre contiene e ci insegna a riconoscerla. Il Signore ti benedica e senti la vicinanza mia e della Chiesa di Bologna.

         + Matteo

Bologna, palazzo arcivescovile
06/08/2024
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