San Petronio

«Memorare ’24» la via della pace

Un evento patrocinato dal Dicastero per l'evangelizzazione

Lunedì 16 settembre alle 20.30 nella basilica di San Petronio, si è tenuto l’evento « Memorare» .

Dopo la prima esperienza, ancora legata alla pandemia, oggi si sente  il bisogno di dedicare «Memorare ’24», «alla via della pace», prima che sia definitivamente «nascosta ai nostri occhi» (Cfr. Lc 19,42) e siamo consegnati ad un esito inevitabile di conflitto e di rovina.

Le celebrazioni per l’80° anniversario dell’eccidio di Monte Sole e il prossimo Giubileo, in preparazione del quale l’evento si colloca (è patrocinato dal Dicastero per l’Evangelizzazione), incoraggiano a offrire speranza a questo mondo inquieto e bellicoso. «Memorare» è un progetto di Vittoria Cappelli, che ne cura la direzione artistica insieme a Valentina Bonelli e allo scrivente*.

Vedi la Galley dell’evento

Le esigenze della pace sono intrecciate indissolubilmente a quelle della fraternità, come ci ricorda papa Francesco, nell’enciclica «Fratelli tutti», per cui senza una grammatica che ci permetta di parlare tra fratelli e sorelle noi ci illudiamo di costruire la pace.Al maestro Gabriele Lavia abbiamo chiesto di interpretare per noi questa ispirazione di papa Francesco, che traccerà e incornicerà per noi il percorso di «Memorare ’24».

Per ricordarci questa via della pace «Memorare ’24» ha raccolto una pluralità di linguaggi artistici e una molteplicità di soggetti per essere, prima di proporlo, un esercizio di fraternità. La danza è ospite di riguardo nella Basilica di San Petronio, con danzatori di eccezione come Maia Makhateli, Iacopo Tissi, Sergio Bernal, la compagnie di Aterballetto con la coreografia di Anjelin Preljocaj, la Compagnia Riva e Repele. Il Teatro Comunale di Bologna, una delle massime espressioni culturali del nostro Comune, si unisce a noi per dire la pace, con musica dei suoi orchestrali e la regia di Gianni Marras.

La Basilica di San Petronio non è solo accogliente, ma è protagonista per il suo messaggio religioso. È questa una caratteristica di «Memorare» fin dalla prima edizione, e per questo la chiamiamo giustamente «meditazione in San Petronio». La Basilica, con i suoi linguaggi architettonici, artistici, culturali concorre a ricordare le esigenze della pace dialogando con la danza e la musica. La sua voce sarà espressa con efficacia dalla Cappella Musicale Arcivescovile, diretta dal maestro Michele Vannelli, che interverrà per offrire il messaggio della fede cristiana alle considerazioni proposte dai balletti.

In particolare c’è stato un vertice di altissima comunione tra i diversi linguaggi artistici nella inedita coreografia di Sergio Bernal sul canto del «Padre nostro» di Giuseppe Verdi proposto dal Coro della Cappella di San Petronio. Insieme a questa prima assoluta, altre coreografie di danza classica e contemporanea hanno concorso alla narrazione di questa «grammatica della fraternità». Il coro dà voce alla paura di tutti con il mottetto «Timor et Tremor» di Francis Poulenc. Quindi l’esperienza del conflitto che divide e del lamento per l’ingiustizia che opprime sono stati proposti nei rispettivi balletti «Histoire du soldat» di Stravinskij e «La Byadère». La nostra meditazione propone una transizione da questo stato di rovina attraverso una apertura di sguardi, verso il trascendente, con la preghiera del «Padre nostro», e verso l’altro con la compassione, nell’adagio dell’atto II di «Giselle» di Adam. Sulle note del Coro di San Petronio siamo portati all’elevazione verso la luce del cielo con «Urlicht» di Gustav Mahler, per avere forza di riconciliazione e sguardi di speranza, annunciati a noi attraverso le coreografie di «Reconciliatio», inedita di Angelin Preljocaj e di «The ninthe wave» di Tissi . La serenità dell’approdo ci viene narrata dall’ultimo brano eseguito dal coro, «Abendlied» di Gabriel Rheinberger. La via della pace che abbiamo così delineato ci invita fin da subito ad un esercizio pratico di promozione della pace, raccogliendo con la Caritas Diocesana un contributo per l’accoglienza dei profughi ucraini e il soccorso dei profughi palestinesi in Terra Santa, al termine dell’evento.

 *Stefano Culiersi – direttore Ufficio liturgico diocesano

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