Domenica 16 febbraio

Zuppi: «Curare tutti e tutta la persona: anima, mente e corpo»

L'omelia dell'Arcivescovo al Sant'Orsola per la Giornata mondiale del Malato

L’omelia dell’Arcivescovo per la Giornata mondiale del Malato nella Messa celebrata al Sant’Orsola.

«Quanto è importante curare tutta la persona, e tutte le persone, nell’unica fragilità che è insieme dell’anima, del corpo e della mente, perché è una sola e la persona è sempre intera! Chi la ama curandola dona un pezzo di questa gioia e conferma la promessa di Gesù: sarete beati!».

È un passaggio dell’omelia dell‘Arcivescovo pronunciata domenica 16 febbraio nella Messa celebrata all’Ospedale Sant’Orsola (nella cappella di San Francesco al padiglione 5), in occasione della Giornata Mondiale del Malato.

«Un mondo come il nostro – ha proseguito –  che esalta la vita e poi la considera inutile e senza senso perché fragile, richiede amore, attenzione, risorse per curarla e difenderla sempre. Beati. Lo siete e di una gioia che nessuno può portare via. Lo siete oggi. Ci aiuta a riconoscerlo e ci fa sentire amati, proprio quando sembra non esserci niente di bello. Lo saremo anche quando per causa sua saremo odiati e insultati».

«Ringrazio di cuore voi operatori sanitari, tutti importanti per quello che fate, – ha detto ancora il cardinale Zuppi –  che significa anche ricerca, sistema, capacità di lavorare insieme, di cercare l’eccellenza. So quanto voi stessi trovate gioia vera nella cura, non solo nella guarigione. Gesù ci mette in guardia, con vigore, perché l’amore è forte, appassionato, non donato certo ingannevoli e fastidiosi zuccheroni. Guai a voi! Attenti. Rendetevi conto. Pensate di ridere, di stare bene e in realtà starete male. L’ospedale è luogo di condivisione vera. Ci si rende conto, che siamo “angeli” di speranza. Vorrei che la Chiesa fosse proprio questa madre che non lascia mai soli, che non abbandona, segno di speranza concreta.Le sofferenze possano trovare sollievo nella vicinanza di persone che visitano e nell’affetto ricevuto. Le opere di misericordia sono anche opere di speranza, che risvegliano nei cuori sentimenti di gratitudine. “La cura per loro è un inno alla dignità umana, un canto di speranza che richiede la coralità della società intera”, afferma Papa Francesco».

Scarica qui il testo completo dell’omelia

Qui l’articolo di Avvenire, a firma di Francesco Ognibene, in proposito a questa omelia dell’Arcivescovo.

 

 

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