Calcio

Il Bologna ha vinto la Coppa Italia

Una città in festa. Domenica il pellegrinaggio di ringraziamento a San Luca

Si è tinta di rossoblù la notte di Roma.

Mercoledì scorso, dopo 51 anni, la vittoria del Bologna Calcio nella finale contro il Milan ha riportato in città la Coppa Italia e la qualificazione diretta alla Europa League. I numeri sono presto detti: più di trentamila tifosi sono andati in trasferta nella capitale e due boati sotto le Due Torri hanno accolto il gol di Ndoye al 52° e il triplo fischio finale di partita. Una vittoria della Società, di una città unita come non mai e anche dell’allenatore Vincenzo Italian,o che ha raccolto nei mesi scorsi la grande sfida di allenare la squadra dopo l’ottima stagione 2023-2024 e la partenza di Thiago Motta. Sfida più che vinta, sigillata dalla vittoria in Coppa Italia, da un buono piazzamento in Campionato e da un gioco solido e coeso.

La festa in città è subito esplosa e i social si sono riempiti di caroselli e immagini di fiumi di tifosi che hanno invaso il centro storico, intrecciandosi con le immagini che giungevano da Roma. All’indomani anche l’arcivescovo Matteo Zuppi, intervistato da alcuni media locali a margine di un convegno ha detto: «Credo sia stata un’emozione straordinaria e ha ragione l’allenatore, quando dice che è qualcosa che riguarda la comunità. L’emozione dei 30mila bolognesi in trasferta e dei tifosi in città ha creato tanta comunità ed è forse anche una grande indicazione, del fatto che solo facendo squadra e solo insieme si vince».

Oggi alle 11, con partenza dall’Arco del Meloncello, si terrà il Pellegrinaggio-camminata al Santuario di San Luca per ringraziare la Madonna per la Coppa Italia vinta. Promotore dell’iniziativa l’Ufficio diocesano di Pastorale dello Sport, Turismo e Tempo libero, guidato da don Massimo Vacchetti che spiega: «Ringrazieremo la Madonna di San Luca, Patrona della città e della diocesi, per la vittoria del Bologna. A San Luca si va per chiedere o anche per ringraziare. Ecco, motivi per ringraziare ne abbiamo. Ricorderemo anche la squadra di calcio che nel 1964 vinse l’ultimo Scudetto, protagonista della straordinaria coreografia dell’Olimpico e quella che 100 anni fa, nel 1925, vinse il primo Scudetto. Il pensiero e la preghiera andranno poi a Siniša Mihajlovic, compianto allenatore del Bologna dal 2019 al 2022. Con i suoi figli e Arianna sua moglie ho avuto l’onore di assistere alla finale di Coppa Italia mercoledì scorso a Roma». «La vita di ciascuno di noi – prosegue don Vacchetti – è segnata da piccole e grandi speranze. Per la città sportiva, la vittoria del Bologna era una speranza “appesa” da tanti anni, forse da troppi. Mi piace pensare che quello che abbiamo vissuto a Roma, un esodo che ha portato là quasi il 10% della città, sia il segno di una piccola grande speranza compiuta, come se ne possono avverare altre, e che si possa aprire un ciclo. Che possa essere il segno, in fondo, di una grande speranza che noi abbiamo, cioè di una vita felice e della Vita eterna».

Nella sera di mercoledì, qualche minuto dopo il fischio finale della partita hanno risuonato a festa anche le campane della chiesa di San Paolo di Ravone: una promessa che il parroco don Alessandro Astratti aveva fatto da tempo. In un’intervista ad ÈTv racconta: «C’è un legame particolare con il tifo del Bologna, perché dopo l’ultima alluvione dello scorso ottobre, una delle prime realtà che si sono fatte vive in parrocchia è stata l’associazione dei tifosi “Futuro Rossoblù”, che ci ha fatto una donazione per riparare i primi danni. Ci sono stati vicini e sono venuti anche a spalare il fango, per aiutare la rinascita della parrocchia».

 

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