In Cattedrale

Il Giubileo dei ministranti

L'incontro ha anche permesso di conoscere le realtà storiche e spirituali custodite in Cattedrale

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Un centinaio di ministranti della diocesi ha partecipato al pellegrinaggio giubilare nella Chiesa Cattedrale.

Dopo il periodo di distanziamento sanitario forzato a causa del Covid, in molte delle nostre comunità sono scomparsi i ministranti, ragazzi e adolescenti, ma spesso anche giovani che, in forza del battesimo e della confermazione, svolgono questo prezioso servizio.

La prima parte dell’incontro è stato pensato come un vero e proprio cammino giubilare all’interno della Cattedrale, alla scoperta di alcune delle realtà storiche e spirituali più significative che custodisce e degli elementi liturgici che la caratterizzano. Divisi in gruppi, con tanto di carta del pellegrino da vidimare ad ogni tappa, i ministranti hanno scoperto: il battistero, il compianto, la cappella con le reliquie di Sant’Anna, la tomba del Servo di Dio Bruno Marchesini, la Madonna della Tenerezza, la cripta con le reliquie dei Santi Protomartiri, la Cattedra del Vescovo, il presbiterio con le reliquie dei santi protovescovi, il Crocifisso medievale e la volta con le armonie angeliche.

La concelebrazione, significativamente nella messa vigiliare dell’esaltazione della Santa Croce, è stata presieduta dal Cardinale Zuppi: i ministranti hanno partecipato con il loro abito liturgico e un gruppo di loro ha affiancato i giovani presenti quotidianamente in Cattedrale per il servizio all’altare.

L’Arcivescovo ha incoraggiato i ragazzi a vivere questo servizio anche come occasione di fraternità e di amicizia con Gesù e nella comunità cristiana.

« Il servizio dei ministranti – ha detto il Cardinalenon è reso solo al sacerdote ma a tutta la comunità. È giunto il tempo di riprendere una pastorale liturgica nelle parrocchie, ma anche nelle zone pastorali, più accurata che valorizzi la bellezza del servizio all’altare come modalità concreta per introdurre molti ragazzi e giovani al linguaggio caratteristico dei segni liturgici e al servizio della comunità»..

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