Nel convento di San Domenico i genitori di San Carlo Acutis, Antonia e Andrea, hanno offerto una testimonianza sulla vita del giovane figlio.
L’incontro organizzato nell’ambito degli OP meetings domenicani, ha permesso di conoscere la figura del giovane santo, canonizzato recentemente insieme a San Piergiorgio Frassati da papa Leone XIV,.
Non solo i genitori, ma anche i nonni, hanno potuto godere dell’immensa gioia di vedere il figlio riconosciuto come Santo, con una devozione che attraversa il mondo intero. Carlo conosceva bene la nostra città. La madre amava rivolgersi a don Ilio Carrai, prete barnabita poi incardinato in diocesi di Bologna, che riconobbe i segni della santità di Carlo, aiutando i genitori ad accompagnarlo.
Molto attivo nell’aiutare i poveri, capace in questo di coinvolgere famigliari ed amici. ma soprattutto ricercava una profonda unione con Cristo: la messa quotidiana e l’adorazione frequente. Tanto che, anche grazie a don Ilio, ricevette la prima comunione a 7 anni. La sua era una comprensione teologica giovane e diretta, senza intellettualismi. La morte lo visitò a 15 anni, con solo 10 giorni di preavviso. Ma furono giorni sereni, nei quali Carlo mostrava chiaramente di vedere oltre.
Sempre sulla figura di San Carlo Acutis, il giorno precedente all’incontro in San Domenico, l’Arcivescovo di Assisi mons. Domenico Sorrentino è intervenuto nel contesto del Festival Francescano.
