“Ecce sacerdos Magnus”. I vespri della vigilia di San Petronio come venivano allestiti a metà del ‘700 nel massimo tempio bolognese.
È il concerto offerto quest’anno alla città dalla Cappella musicale arcivescovile diretta da Michele Vannelli che ha fatto da preludio alla festa patronale. Un giornata complicata per la mobilità ha impedito a tanti che pure avevano prenotato di raggiungere la basilica.
Protagonista dell’evento è il bolognese Giuseppe Maria Carretti, sacerdote petroniano che affiancò il Genius loci Giacomo Antonio Perti come coadiutore e poi gli successe come Maestro di Cappella. A lui si deve la composizione dell’articolato versetto iniziale del Vespro, (Deus in adiutorium), i cinque salmi con la relativa antifona, l’inno di San Petronio e il Magnificat.
Si deve allo stesso maestro Vannelli il recupero e la digitalizzazione delle partiture, attingendo al vastissimo fondo Carretti lasciato dal compositore all’archivio musicale della basilica. Suggestiva l’ipotesi che Wolfang Amadeus Mozart abbia presenziato in basilica alle celebrazioni petroniane in occasione dei suoi soggiorni di studio in città.
La varietà della salmodia vespertina consente la valorizzazione di generi compositivi molto diversificati, per organico e struttura musicale, impegnando i solisti Sonia Tedla Chebreab, Ilariandrea Tomasoni, Alberto Allegrezza e Gabriele Lombardi, gli organisti Nicola Procaccini in Cornu evangelii e Sara Dieci in cornu epistolæ, l’orchestra disposta nell’abside e il coro della cappella al completo. La cappella musicale ha prestato servizio liturgico anche nella messa solenne per la festa patronale presieduta dal Cardinale Arcivescovo.
