Si è conclusa la Prima Assemblea sinodale delle Chiese in Italia, a Roma in S. Paolo fuori le mura.
E’ la prima tappa che continuerà con la seconda Assemblea di marzo. La delegazione bolognese era composta da mons. Marco Bonfiglioli, referente diocesano per il cammino sinodale, Luca Marchi, il dehoniano padre Marco Bernardoni, Rosa Popolo, Elisabetta Lippi, l’equipe che in questi anni ha collaborato alla stesura delle sintesi diocesane.
Un passaggio importante che raccoglie tre anni di cammino, sotto l’impulso delle indicazioni del Papa, che ha visto la presenza di oltre mille delegati di tutte le diocesi italiane, «un momento di recupero – sono parole del cardinale Zuppi – di consapevolezza, di interiorità, nella necessità di riaccordarci con le domande fondamentali con cui ci confrontiamo quotidianamente”. “Dobbiamo avere il culto dell’unità, del ‘noi’, il desiderio di costruire comunità in una società individualista”, l’appello di Zuppi: “se non siamo famiglia, è difficile che riusciamo ad aiutare le famiglie».
«Anche in questi giorni, ai nostri tavoli, – ha detto monsignor Erio Castellucci, arcivescovo di Modena-Nonantola e presidente del cammino sinodale – abbiamo fatto circolare esperienze belle e positive, autentiche spie della crescita del Regno di Dio nel nostro tempo. Sono solo germogli, ma la sfida della ricezione sinodale sarà poi quella di sostenere questi stili perché diventino strutturali nelle nostre Chiese».
Di seguito l’articolo di cronaca pubblicato sul numero di domenica 24 novembre di Bologna Sette
Da venerdì 15 a domenica 17 novembre si è celebrata a Roma, nella suggestiva cornice della basilica di San Paolo fuori le mura, la prima assemblea del Cammino sinodale delle Chiese in Italia. Una bella «icona della Chiesa» – ha riconosciuto il card. Zuppi nel suo intervento introduttivo a quella che è stata anche un’esperienza di contemplazione del volto di una chiesa che sta impegnandosi per divenire «più partecipativa e missionaria», secondo le parole del presidente della Cei.
Tutte le 226 diocesi italiane hanno inviato i loro delegati. E già questo è stato un segno importante. Un migliaio i membri dell’assemblea, che sono stati suddivisi in cento tavoli (attrezzati con mille postazioni multimediali) e messi al lavoro sulle 17 schede tematiche frutto di un paziente lavoro di analisi del materiale raccolto nei tre anni precedenti (le sintesi delle fasi narrativa e sapienziale). Ora, dopo attenta revisione per recepire i suggerimenti dell’assemblea, le schede giungeranno alle diocesi, le quali dovranno attivare le istanze di partecipazione locali in vista del prossimo passo: la costruzione dello «Strumento di lavoro» per la seconda assemblea.
L’obiettivo dei prossimi mesi, ha spiegato mons. Castellucci, presidente del Comitato nazionale del Cammino sinodale, è quello di «adattare e tradurre gli orientamenti sinodali nella nostra situazione, nelle Chiese locali e in alcune scelte della Chiesa italiana». Lo scopo è quello di «proseguire nell’esperienza di uno stile, quello sinodale, che sta diventando prassi nelle nostre Chiese e che ora domanda di potersi consolidare e disporre di strumenti perché diventi anche fatto strutturale».
«Abbiamo sperimentato, sebbene rapidamente, la bellezza di essere “popolo profetico”. Questo è il cammino sinodale, prima ancora e forse più ancora che un testo scritto», ha concluso mons. Castellucci. Un testo scritto è comunque previsto: sarà discusso e votato nella seconda assemblea sinodale (aprile 2025) e nella prossima Assemblea generale della Cei (maggio 2025). Per divenire il testo guida per le scelte operative delle nostre diocesi. Mai gli «orientamenti pastorali» della Chiesa italiana erano stati il frutto di un simile processo, partito «dal basso» e attento a lasciare sempre aperta a tutto il popolo di Dio la possibilità di intervenire ed esercitare il «senso di fede», che è proprio dell’intera famiglia dei battezzati.
Della delegazione bolognese hanno fatto parte, insieme a monsignor Marco Bonfiglioli, Luca Marchi, Rosa Popolo, Elisabetta Lippi e il sottoscritto, in rappresentanza dell’équipe che ha redatto le sintesi del lavoro sinodale diocesano di questi anni.
Marco Bernardoni,
dehoniano
