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Moltissimi i fedeli e i sacerdoti che hanno partecipato alla Messa.
«Santa Clelia ci aiuta ad affrontare le difficoltà con speranza che non vuol dire avere tutte le risposte. Ci indica il cielo perché lì c’è quello che non finisce. Ha gettato nella terra delle Budrie il seme della sua vita e non ha smesso di dare frutti».
Le parole dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi pronunciate domenica 13 luglio nell’omelia della Messa celebrata per la Festa di Santa Clelia nel parco del Santuario de Le Budrie. La liturgia ha anche concluso il Pellegrinaggio giubilare diocesano dei catechisti.
Alla celebrazione hanno partecipato numerosi fedeli della zona e non solo, moltissimi sacerdoti, diaconi, religiosi e religiose da tutta la diocesi, il vicario generale della diocesi di Modena, le Minime dell’Addolorata fondate da Santa Clelia e i sindaci di San Giovanni in Persiceto e di alcuni comuni limitrofi. A concelebrare il vicario generale monsignor Giovanni Silvagni, il parroco delle Budrie monsignor Gabriele Cavina e don Cristian Bagnara, direttore dell’Ufficio catechistico diocesano che ha proposto il pellegrinaggio giubilare diocesano dei catechisti nella festa della loro patrona Santa Clelia.
«Tutto – ha detto il cardinale Zuppi in un altro passaggio dell’omelia – comincia dal cuore. Niente è potente come l’amore, nessuna energia è paragonabile a questa divina passione. E l’amore donato non finisce, anzi non smette di generare vita e gioia. E sarà quello eterno. “Signore, aprite il vostro cuore e buttate fuori una quantità di fiamme d’amore, e con queste fiamme accendete il mio: fate che io bruci d’amore”. “Fate che io bruci d’amore”: questo è, in fondo, il linguaggio consueto degli innamorati, sempre uguale e sempre diverso. Clelia, piena di amore, è davvero catechista di noi tutti e ci insegna a trasmettere il Vangelo perché ce lo fa vivere e ci fa sentire quanto ci ama, amando come quando lavò i piedi alle sorelle».
Nella parte conclusiva dell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato le parole del cardinale Giacomo Biffi a 10 anni sua morte: «Sono dieci anni dalla scomparsa del Cardinale Biffi, che tanto amò la semplicità sapiente di Clelia. Termino con le sue parole, che faccio mie, ringraziandolo a nome di tutta la Chiesa: “A lei raccomandiamo questa parrocchia delle Budrie, che è stata sino alla fine la sua vera scuola di santità e il suo campo di lavoro apostolico; la Congregazione delle Minime dell’Addolorata, che è la sua famiglia e la sua eredità; i giovani e le ragazze perché siano aiutati a capire i veri valori per i quali mettere sul serio conto di vivere e di lottare; gli uomini e le donne della nostra regione, perché ricevano un supplemento di saggezza e ritornino ad essere educatori prudenti e impegnati dei figli, e nella legge di Dio ritrovino la norma ispiratrice di ogni loro comportamento personale e sociale; le vocazioni sacerdotali nella Chiesa di Bologna, perché siano tante, buone, perseveranti; e infine a lei raccomandiamo la pace, la prosperità, la sicurezza di vita e di lavoro per tutti, in questa nostra antica terra cristiana».
Fotogallery a cura di Daniele Binda, Andrea Caniato e Fabio Poluzzi.
Per la diretta streaming si ringrazia Maurice, Andrea Ciuffetti ed Enrico Vaccari














