L’Adorazione Intercarismatica ai Ss. Gregorio e Siro – 12 marzo

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Da bambino frequentavo la parrocchia di S. Maria e S. Valentino della Grada, dove da «cinno» andavo al catechismo, ma anche per giocare a pallone, nel campetto al piano di sopra, recintato dalle mura che danno su viale Vicini. Quando era ora, il parroco ci veniva a chiamare per recitare il Rosario, assieme a lui ed ai fedeli presenti. Ricordo che avevo imparato a rispondere in latino e la parte più bella era quando mi faceva suonare quel campanello col manico di legno.

Lì ho ricevuto, la prima Comunione, alla mattina, e la Cresima, al pomeriggio. Sì perché allora i due Sacramenti si facevano nello stesso giorno. Ma…c’é sempre un ma.

Per un certo periodo di tempo, non frequentai più la chiesa. In seguito, poi, ho incontrato una persona e dopo qualche tempo assieme abbiamo deciso di sposaci. In chiesa, naturalmente. Eravamo poi andati a Roma per fare un viaggio e, per caso, un pomeriggio entrammo in una bella chiesa dove c’era un gruppo che faceva riferimento alla comunità di Taizè. Chiesa piena, tutti seduti per terra o sui gradini a cantare con voce sommessa «Adoramus te Domine». Esperienza che è rimasta nella mia memoria. Passano gli anni, nel frattempo è nato nostro figlio, che quando arriva all’età giusta, mia moglie dice di fargli frequentare gli incontri di catechismo, con padre Giuliano nella nostra parrocchia di allora, San Martino, qui in centro a Bologna. Il parroco era padre Antonio.

È stato in quel periodo che ho ricominciato a partecipare alle messe festive. Nel frattempo cambiammo abitazione, approdando in questa parrocchia, sotto le due torri, nella quale c’erano due sacerdoti che ci accompagnarono nel nostro, nel mio, cammino di fede. Il parroco don Luciano ed il suo aiuto Don Giacomo. Che periodo! Denso di novità, ripresi contatto con le Ave Maria e in più, tutti i giorni e per diversi anni, al mattino alle 6, con don Giacomo, ci trovavamo in chiesa per le Lodi mattutine.

Nel novembre del 1999, l’allora cardinale Carlo Caffarra nomina parroco don Stefano che, arrivando adesso ai giorni nostri, in chiesa, annuncia che ci sarà una Missione al popolo, proprio qui a Bologna. Ci dice che saremo impegnati, assieme ad altre parrocchie del centro storico, in alcuni appuntamenti anche di Adorazione Eucaristica. In preparazione per la Missione al popolo. Appuntamenti nei quali sono chiamati a partecipare i parrocchiani, oltre ad alcuni missionari e ad un coro carismatico. Il mese scorso, sabato 12 febbraio, ho avuto modo di partecipare, nella mia parrocchia, proprio sotto le due torri, ad una Adorazione Eucaristica.

Sabato 12 marzo, coincidenza di date, appuntamento in un’altra chiesa parrocchiale, sempre del centro storico. La chiesa, quando arrivo è ancora semi vuota, il coro si sta preparando, accordando gli strumenti, fanno le ultime prove dei canti. C’è, a fianco dell’altare maggiore una edicola tutta infiorata, con l’immagine della Madonna. Sull’altare è tutto pronto, con l’ ostensorio ancora senza Particola. Man mano la chiesa si riempie di fedeli, c’è un ragazzo, nel primo banco quello sulla destra guardando l’altare, che prega assorto e ogni tanto allarga le braccia, pare quasi rivolgersi al Signore, con quei gesti.

Entrano i sacerdoti ed i monaci, il coro inizia ad intonare un canto, un sacerdote va al Tabernacolo per prendere la Particola e poi verso l’altare dove nell’Ostensorio inserisce l’Ostia consacrata. Padre Luca pronuncia alcune preghiere, poi segue un momento, durante il quale, nella chiesa si «sente» il silenzio. Poi padre Alessio prende il microfono e, pian piano, con voce suadente, inizia a parlare sottovoce, camminando lungo la navata. Ci coinvolge in una introspezione suggerita da alcune domande alle quali chiede ai fedeli una risposta. Risposte che arrivano, chi da una donna, chi da un ragazzo.

Una chitarra, in sottofondo, aiuta il raccoglimento, favorito anche dal silenzio, interrotto per brevi tratti dal canto intonato dal coro e dalle risposte dei fedeli alle domande che padre Alessio pone. Si arriva alla benedizione. Padre Luca col turibolo incensa l’altare, il coro, i fedeli, poi, prende l’ostensorio e benedicente, scende dall’altare per percorrere, sempre benedicente, la navata, ora a destra ora a sinistra. Nel mentre il coro intona «Adoramus te Domine«. L’emozione è palpabile. Poi padre Luca con l’Ostensorio torna all’altare da dove, poi, la Particola viene riposta nel tabernacolo. I sacerdoti ed i padri escono, il coro canta, la cerimonia è sul finire. Prima del termine di questa Adorazione Eucaristica, vengono dati i prossimi appuntamenti relativi alla Missione che avrà luogo nella settimana dal 3 al 9 aprile prossimo.

Esco, sui gradini ai due fianchi della porta della chiesa ci sono due fiammelle accese. Un saluto alla città, stiamo pregando anche per te.

Paolo Ferroni

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