La Veglia pasquale in Cattedrale

Luce di Pasqua, amore che vince la paura

Zuppi: «Vogliamo la Chiesa impazzita di gioia perché è veramente risorto»

Sabato sera in Cattedrale l’Arcivescovo ha presieduto la Veglia pasquale in cattedrale.

«Gesù – ha detto l’Arcivescovo nell’omelia – scende negli inferi di questo mondo: non se ne sta in pace, non si dà pace finché non li libera. Non ci prova finché gli conviene, non fonda con i suoi un regno in disparte, non offre importanti indicazioni restando a distanza. Gesù affronta il male e ci insegna a vincerlo. Sant’Efrem descrive che la Croce fu la chiave che aprì l’inferno e apre il paradiso: amare fino alla fine con Gesù e come Gesù vince il male».

Nel proseguire la sua riflessione il cardinal Zuppi ha detto: «Luce di Pasqua significa preghiera che consola e vince le tenebre dello sconforto. Luce di Pasqua è gioia che penetra il buio e diventa quel raggio di luce che ci fa sentire infinitamente amati da Dio. Luce di resurrezione è essere amabili anche quando non c’è amore intorno a noi. Luce di Pasqua è un cuore semplice perché povero di spirito e astuto perché l’amore non sia ingannato dal male. Luce di Pasqua è accoglienza premurosa a chi fugge dalla guerra. È donare compagnia che libera dalla solitudine, simpatia che vince le distanze, fraternità che sconfigge i pregiudizi, intelligenza per non arrendersi e non spaventarsi dei problemi, fortezza per resistere al male che torna sempre, giustizia per non piegare tutto a sé. La resurrezione è un seme di amore, anche piccolo, che gettiamo in questo mondo amando e che lo illumina e lo cambia. Non disprezziamolo mai! Darà frutto, perché Pasqua ricongiunge la terra al cielo e l’uomo al suo Creatore!».

E in conclusione dell’omelia, nella lunga liturgia che visto anche l’amministrazione dei sacramenti dell’iniziazione cristiana ad alcuni catecumeni, l’Arcivescovo ha ricordato le riflessioni di David Maria Turoldo: «Vogliamo la Chiesa impazzita di gioia perché è veramente risorto, composta da persone che grondano luce perché vive in noi, questa sola umanità bianca a ogni festa in questo mondo del nulla e della morte».

 

Qui l’omelia dell’Arcivescovo nella Veglia Pasquale

 

La fotogallery a cura di Antonio Minnicelli ed Elisa Bragaglia

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