Ufficio diocesano Migrantes

L’Ufficio diocesano Migrantes è l’organismo costituito per accompagnare e sostenere le comunità nella conoscenza, nell’opera di evangelizzazione e nella cura pastorale dei migranti, per promuovere atteggiamenti e opere di fraterna accoglienza nei loro riguardi, per stimolare nella società civile la comprensione e la valorizzazione della loro identità in un clima di pacifica convivenza, con l’attenzione alla tutela dei diritti della persona e della famiglia migrante e alla promozione della cittadinanza responsabile dei migranti. L’Ufficio è collegato alla Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana.

 

 

Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes
Mons. Juan Andrés Caniato
Via Altabella, 6 – 40126 Bologna
(Cell. 335.37.41.22 – Email: caniato@icloud.com)

ASSISTENZA SPIRITUALE AGLI IMMIGRATI CATTOLICI 

Cappellano: Don Alphonse Amundala (Cell. 348.571.62.06 – Email: donalphonseamundala@gmail.com)
Presso Parrocchia di Cristo Re – Via Emilia Ponente 137 – 40133 Bologna
Santa Messa ogni domenica, ore 13.00

Cappellano: Don Louis Gabriel Tsamba (Cell. 351.063.71.16 – Email: lugabiaud21@gmail.com)
Presso Parrocchia di S. Antonio di Savena
Via Massarenti, 59 – 40138 Bologna
Santa Messa ogni domenica, ore 15.00 (invernale), ore 16.00 (estivo)

Referente: Sig.a Chitra Suborna Gonsalves (Cell. 334.795.47.74 – Email: jacirozario@gmail.com)
Presso Cappella di Villa Pallavicini
La Santa Messa viene celebrata a Natale, Pasqua e saltuariamente durante l’anno
La comunità si riunisce per incontri di festa e di preghiera comune

Sacerdote visitatore: don Savio Yan Liyong (Cell. 391.436.21.61 – Casa ItaliaCina, Via Riccardo Ravegnani, 1 – 74921 Rimini)
Referente: Andrea Liu (Cell.  347.746.15.94 – Email: andrealiu@gmail.com)
Comunità in fase di riorganizzazione.

Cappellano: Don Kidanemariam Tesfamariam Gebregzabher (Cell. 328.169.36.51 – Email: kidanemariamtesfamariam@gmail.com)
Presso Santuario del SS. Crocifisso al Cestello
Via del Cestello, 25 – 40124 Bologna
Celebrazioni I e III domenica del mese, ore 15.30 (il programma può subire variazioni)

Referente unitario: Sig. Virgilio Cesario (Cell. 348.044.91.26 – Email: virgiliobcesario@icloud.com)
Assistente spirituale: padre Valentino Pinlac (Cell. 334.915.51.81 – Email: valentinoungab1@gmail.com)
Santa Messa in lingua tagalog, ogni domenica alle ore 9 nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano.
La prima domenica del mese alle 10.30 in lingua italiana, inglese e tagalog. 

1) Movimento Yahweh Elohim Catholic Charismatic Community
Referente: Yun Soriano (Tel. 051.634.65.01)
Presso Basilica di S. Maria dei Servi
Strada Maggiore, 43 – 40125 Bologna

2) Comunità Carismatica El Shaddai
Referente: Gilda Arellano (Cell. 320.016.84.32 – Email: gilda.ros@yahoo.com)
Presso Parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano
Strada Maggiore, 4 – 40125 Bologna

Assistenza spirituale: padre José Yanzon (Email: jyanzon@socsj.org) e mons. Juan Andrés Caniato (Cell. 335.374.122 – Email: caniato@icloud.com)

1) Hermandad Señor de los Milagros (Perù): Salvador Bellido (Mayordomo) (Cell. 347.155.82.38 – Email:   )

2) Hermandad Nuestra Señora del Quinche (Ecuador): Cristian Teran (Cell. 328.263.78.78)

Presso Parrocchia dei Santi Bartolomeo e Gaetano
Strada Maggiore, 4 – 40125 Bologna
Santa Messa ogni domenica, ore 17.00 (eccetto l’ultima domenica del mese)

Il gruppo di famiglie presenti a Bologna fa capo alla Parrocchia romena di rito greco-cattolico (vedi)

Cappellano: Padre Tomasz Klimczak (Cell. 348.062.09.73 – Email: tklimczak64@gmail.com)
Religiose: Suore Missionarie di Cristo Re per gli immigrati polacchi
Santuario della Madonna della Pioggia – Via Avesella, 2 – 40121 Bologna (Tel. 051.23.51.84)

1) Presso Santuario della Madonna della Pioggia
Via Avesella, 2 – 40121 Bologna (Tel. 051.23.51.84)
Santa Messa ogni domenica, ore 15.30

2) Presso Santuario della Madonna delle Creti
Via delle Creti – 40054 Budrio (BO)
Santa Messa ogni domenica, ore 10.00
Incontro formativo, ogni II e IV giovedì del mese

Parroco: Don Marinel Muresan (Cell. 349.299.31.09 – Email: p.marinel@gmail.com)
Collaboratore: Don Catalin-Mihai Oltean (Cell. 353.327.58.40 – Email: oltean_catalinmihai@yahoo.com)
Parrocchia personale di S. Croce dei Romeni
Presso Parrocchia dei Santi Giuseppe e Ignazio
Via Castiglione, 67 – 40124 Bologna
Divina Liturgia ogni domenica e festivi ore 10.30

Assistenza spirituale: vacante
Presso Parrocchia della SS. Annunziata
Via S. Mamolo, 2 – 40136 Bologna

Cappellano: Don Don Sisira Priyashantha Mahara Hetti Arachchige Don (Cell. 3287488585 – Email: sisirapri123@gmail.com)
Presso Parrocchia di S. Antonio Maria Pucci
Via della Repubblica, 28 – 40127 Bologna
Santa Messa ogni domenica alle ore 12.00

Gruppo Tamil
Assistenza spirituale: don Claster Clariyan Hayiens Fernando (Cell. 333.530.32.16 – Email: clariyanfernando@gmail.com)
Referente del Gruppo Tamil: Sig.a Gnanapragasam Anthonyamma (Cell. 342.837.35.46 –Email: anthonyammabologna@gmail.com)
Santa Messa ogni mese nella parrocchia di Sant’Egidio

Parroco: Don Mykhailo Boiko (Cell. 389.140.63.90 – Email: mihalb@ukr.net)

1) Parrocchia personale di S. Michele degli Ucraini
Via de’ Leprosetti, 2 – 40125 Bologna
Divina Liturgia ogni domenica ore 10.00 e 14.00; giorni feriali ore 14.00

2) Chiesa di S. Maria Maddalena di Cento (FE)
Via Gennari, 68 – 44042 Cento (FE)
Divina Liturgia I e III domenica del mese, ore 16.30

Referente: Polónyi Ildikó (Cell: 320.050.83.08 – Email: polildi@libero.it)
La comunità si riunisce alcune volte all’anno presso la parrocchia di S. Biagio di Casalecchio di Reno

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giugno 2024: La dignità umana si difende sempre tutta e per tutti. E se ci interroga la dignità della persona umana quando è umiliata da scelte individuali, a maggiore ragione ci interroga quando i diritti della persona sono negati da chi deve difenderli. Durante veglia di preghiera promossa da Sant’Egidio in occasione della Giornata mondiale del rifugiato, sono state ricordate davanti a Dio le 2454 persone che negli ultimi dodici mesi hanno perso la vita nel Mediterraneo e lungo le rotte di terra: persone umane diventate profughi alla ricerca disperata di un futuro migliore. Il comandante della Guardia costiera ha appena aggiornato il Cardinale Zuppi sul recupero dei morti in mare. La Migrantes diocesana, con la presenza di alcune comunità con i loro sacerdoti, Caritas, Centro Astalli, cooperativa DoMani, le Acli bolognesi sono presenti alla celebrazione. È presente anche una famiglia che da Gaza è riuscita a raggiungere Bologna per le cure sanitarie urgenti per i figli. Nei giorni precedenti il Cardinale aveva tenuto una celebrazione analoga a Roma nella basilica di Trastevere e rivendica la libertà della Chiesa nel denunciare che queste persone sono state lasciate sole, che non ci siamo presi cura di loro, che abbiamo sciupato risorse, che addirittura abbiamo lucrato sul loro dolore, tradendo le attese e gli impegni. La registrazione integrale dell’omelia è disponibile nel nostro canale Yt.

 

Gli immigrati francofoni per costruire la pace

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Giugno 2024: La pace, profonda aspirazione del cuore dell’uomo, richiede la saggezza del discernimento e ripudia ogni lettura fondamentalista delle Sacre Scritture. È il tema del convegno che ha visto riunite domenica alla Villa Pallavicini di Bologna, le comunità Migrantes dell’Africa francofona, provenienti da varie parti d’Italia, per riflettere insieme e per pregare. L’incontro ha assunto un significato speciale per la presenza di numerosi ambasciatori e rappresentati diplomatici dei paesi di provenienza, accreditati presso la Santa Sede. Il convegno, che si è concluso con la celebrazione della Santa Messa, è stato presieduto dal Cardinale Matteo Zuppi, nella doppia veste di arcivescovo di Bologna e di presidente della CEI e del vescovo di Franceville, Mons. Ephrem Ndjoni, che ha portato la voce dei vescovi delle Chiese di provenienza dei Migranti.

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maggio 2024: Il Rosario in 16 lingue: è accaduto Mercoledì davanti alla Madonna di San Luca in Cattedrale, quando le comunità Migrantes si sono riunite per condividere la preghiera serale. Ucraino, arabo, cinese, inglese, polacco, francese, Tagalog, spagnolo, romeno, bengalese, swahili, cingalese, tigrigno, tamil, malayalam, portoghese: sono le lingue delle comunità degli immigrati cattolici e anche di alcune religiose di origine straniera che vivono attualmente a Bologna. Grazie a tutti loro, la Chiesa bolognese parla oggi in tante lingue diverse, unita nella fede in Cristo e nell’amore per la sua Santissima Madre. Ai piedi della Madonna di San Luca è stata presentata una invocazione insistente per la pace e la riconciliazione dei popoli in tutto il mondo. I misteri del rosario sono stati offerti per i la pace nei paesi che segnati dalla guerra e dalla instabilità, per le famiglie spezzate a causa della migrazione, per i profughi, gli esuli, i rifugiati e per i cristiani perseguitati per la fede. Al termine del Rosario i gruppi hanno offerto alla Vergine Maria un canto della rispettiva tradizione.

L’attività pastorale delle comunità Migrantes

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Sono circa un centinaio in Emilia Romagna le comunità cattoliche di immigrati; se volessimo abbozzare una suddivisione per lingua o rito, risulterebbe un elenco di almeno 22 gruppi con il quale si fa un po’ il giro del mondo. Dall’Europa abbiamo comunità albanesi, rumeni di rito bizantino e di rito latino, polacchi, ucraini di rito bizantino, ungheresi e alcune famiglie arbereshe, gli italo-albanesi di rito greco. Dall’Africa comunità unificate dalla lingua anglofona e comunità francofone, oltre agli eritrei di rito abissino e malgasci. Dall’Asia abbiamo comunità del Bangladesh, dello Sri Lanka di etnia cingalese e di etnia tamil, filippini, indiani di rito latino dal Kerala, indiani di rito siro-malabarese, indiani di rito siro-malankarese, vietnamiti, pakistani, Bangladesi e cinesi. Abbiamo comunità dall’America Latina, unificati dalla lingua spagnola, (soprattutto da Perù, Ecuador, e Argentina) e brasiliani. A tutti questi gruppi cattolici si aggiungono le decine di comunità ortodosse bizantine e ortodosse orientali che per la maggior parte sono ospiti di strutture cattoliche, da Romania, paesi slavi, Grecia, Bulgaria, Armeni, Eritrei, Copti. E’ una varietà talmente ampia che meraviglia, e forse può preoccupare: come integrare lingue e culture così diverse, sebbene unite nella fede? Può una parrocchia essere capace di accompagnare il cammino di fede con una tale varietà di linguaggi e di culture? La sfida è quella di aiutare gli immigrati a mantenere viva la loro fede anche nel paese che li accoglie, ma anche quella reciproca di arricchire le Chiese locali italiane con la ricchezza culturale e spirituale di queste comunità. È anche attraverso le lingue, i riti e le culture di questi gruppi che le nostre chiese locali oggi possono mostrare visibilmente il volto del loro essere “cattoliche”. La chiesa ha dato a queste domande risposte diverse: cappellanie, parrocchie personali, soprattutto per i fedeli dei riti orientali, parrocchie territoriali che estendono la loro cura ad alcuni gruppi etnici, semplici nuclei di famiglie che in modo occasionale ricevono la cura pastorale di sacerdoti connazionali. Spesso si tratta di religiose o religiosi, ex missionari che tornati in Italia si prendono cura delle comunità originarie dei paesi di missione; oppure sono preti “fidei donum” stranieri accolti nelle nostre diocesi per questo ministero; altre volte sono studenti che vengono a formarsi in Italia e che in alcuni fine settimana possono seguire gruppi di famiglie che si ritrovano a pregare, per celebrare l’eucarestia o per confessarsi. Quando la comunità è nutrita e motivata, si attivano convenzioni con i vescovi dei paesi di origine per ricevere un cappellano dedicato, che non di rado assume anche altri incarichi pastorali in diocesi. Alcune comunità vivono con più fluidità l’integrazione nelle parrocchie, per caratteristiche interne alle ragioni della migrazione o per maggior facilità a comprendere l’italiano. Spesso sono alcuni laici a convocare e ad animare la comunità e forse si potrebbero individuare proprio in figure come queste, quei nuovi ministeri che il Papa intende promuovere nella Chiesa. Non è facile “migrare la fede” e gli ostacoli che queste comunità affrontano per salvare un aspetto così prezioso della propria umanità, ci restituiscono il senso di una necessità che è anche nostra, di fronte alla quale le barriere linguistiche e culturali lasciano il posto al fascino di una testimonianza credibile, di una speranza che non muore. “La presenza dei migranti e dei rifugiati – scriveva il Papa nel suo messaggio – rappresenta una grande sfida ma anche un opportunità di crescita culturale e spirituale per tutti. Grazie a loro abbiamo la possibilità di conoscere meglio il mondo e la bellezza della sua diversità. Possiamo maturare in umanità e costruire insieme un “noi” più grande. Nella disponibilità reciproca si generano spazi di fecondo confronto tra visioni e tradizioni diverse, che aprono la mente a prospettive nuove. Scopriamo anche la ricchezza contenuta in religioni e spiritualità a noi sconosciute, e questo ci stimola ad approfondire le nostre proprie convinzioni!”.

 

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Novembre 2023: Una iniziativa regionale rilevante che da Modena si va via via estendendo a tutto il territorio regionale e oltre e che quest’anno ha ricevuto anche un Messaggio da parte del Papa: il Festival delle Migrazioni, rassegna culturale promossa da Migrantes insieme all’Università di Modena e Reggio e con tante realtà del territorio, per promuovere una cultura che va oltre le emergenze e guarda ad una realtà che attraversa tutti gli ambiti della vita. In questo ambito si è tenuto a Fidenza un importante convegno sul tema: “La Salute degli Immigrati e dei Profughi e Richiedenti asilo: aspetti sanitari e aspetti religiosi e culturali”. Introdotto dal saluto di Raffaele Donini, assessore regionale alle politiche della salute. L’evento è stato promosso da quattro Uffici pastorali della Conferenza dei vescovi dell’Emilia-Romagna: Pastorale della Salute, Ecumenismo e Dialogo, Migrantes e Caritas e la registrazione integrale è disponibile nel canale YouTube del Festival delle Migrazioni. In un videomessaggio il Cardinale Zuppi, presidente oltre che della CEI anche dell’Episcopato regionale ha rilevato l’importanza di questa collaborazione sollecitando l’attenzione alla realtà della migrazione in prospettiva ampia e soffermandosi in particolare sul tema delicato della salute mentale, che richiede una attenzione speciale alla quale anche la Chiesa non può sottrarsi. Sono intervenuti anche l’Arcivescovo Giancarlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, che ha posto in rilievo tra l’altro anche la presenza di decine di migliaia di operatori sanitari di origine straniera che non riescono a inserirsi in un sistema bisognoso di personale solo per motivi di cittadinanza, e il vescovo locale, mons. Ovidio Vezzoli. Una sessione del Convegno – al quale hanno partecipato in presenza e in collegamento anche numerosi operatori sanitari – è stata dedicata ai bisogni sanitari specifici di queste fasce di popolazione e all’offerta del servizio sanitario. Una seconda sessione ha approfondito i temi bioetici del fine vita con un confronto tra le sensibilità delle diverse tradizioni religiose: ebraismo, cristianesimo, islam, buddismo e pensiero laico. Un taglio più esperienziale per le sessioni pomeridiane sui bisogni sanitari dei profughi e sugli aspetti culturali, clinici e deontologici delle varie figure del mondo sanitario (medici, infermieri, OSS) di fronte al paziente immigrato.

I coordinatori nazionali di Migrantes a Bologna

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Giugno 2024: «Nel cammino sinodale c’è ancora bisogno di sviluppare una riflessione sul contributo che le comunità Migrantes danno alla vita delle Chiese locali e delle Parrocchie». Lo ha detto il Cardinale Matteo Zuppi accogliendo a Bologna i sacerdoti che coordinano la vita delle comunità degli immigrati cattolici presenti in tutte le diocesi italiane. I coordinatori erano accompagnati da mons. Pierpaolo Felicolo, direttore nazionale di Migrantes. «È fuori di dubbio – ha detto ancora il Cardinale Presidente della CEI – che la vostra presenza in tanti casi è uno stimolo per la missionarietà e per l’evangelizzazione. Certo bisogna riflettere anche in prospettiva, guardando al futuro: per questo è importante che raccontiate i vostri problemi, ma anche le opportunità, la ricchezza, il contributo che le vostre comunità danno alle nostre Chiese locali. Vedo che è molto positivo, ad esempio, quando le comunità etniche si inseriscono come tali dentro alle parrocchie locali o alle zone pastorali, condividendo alcune volte le celebrazioni liturgiche e i momenti di incontro. Spesso è opportuno che l’iniziazione cristiana delle seconde generazioni avvenga nelle parrocchie territoriali, ma è bene che esistano le comunità Migrantes che sono un riferimento prezioso per custodire e trasmettere la vostra identità spirituale e culturale. Voglio che sappiate – detto ancora – che la vostra presenza non è provvisoria o emergenziale. È una presenza nella Chiesa: voi avere molto da dire, siete parte della Chiesa in Italia e questo è un cambiamento che anche noi dobbiamo fare, riconoscendo reciprocamente la ricchezza delle identità e la bellezza della comunione». Africani anglofoni, Africani francofoni, albanesi, cinesi, filippini, indiani di rito latino, indiani di rito siro-malaberese e siro-malankarese, latino-americani, lituani, polacchi, romeni di rito latino e di rito bizantino, srilankesi, ucraini, eritrei: sono queste la nazionalità rappresentate presso la Migrantes nazionale dai coordinatori nazionali che vengono incaricati dalla CEI di svolgere questo servizio di comunione tra le comunità presenti in tutto lo stivale. La giornata bolognese si è conclusa al Santuario della Madonna di San Luca, dove i coordinatori hanno condiviso la celebrazione eucaristica: «Migrantes – ha ricordato mons. Felicolo – è anzitutto una realtà pastorale, a servizio dell’evangelizzazione e della comunione delle Chiese».

I due anni della comunità filippina

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Un momento di festa e di incontro per la comunità cattolica filippina bolognese, che ha voluto celebrare i due anni del suo percorso unitario con una giornata intera trascorsa nella preghiera e nella fraternità.

Da anni, esistevano a Bologna alcuni nuclei di fedeli filippini, che fanno riferimento a movimenti laicali di spiritualità. Poi si è aperta la possibilità di creare un appuntamento corale per la celebrazione eucaristica domenicale, con il sostegno della Migrantes diocesana. Don Valentino Pin Lac, cappellano della comunità filippina di Modena, ha assunto la cura anche della comunità bolognese che si riunisce la domenica mattina nella basilica dei Santi Bartolomeo e Gaetano.

Durante la celebrazione è stata messa in risalto l’importanza dell’esistenza e della vitalità di questa comunità, anche a fronte della suggestione di sette paracristiane molto attive tra i migranti.

La comunità filippina si distingue in modo particolare nel suo impegno a trasmettere la fede ai più giovani. Spesso le seconde generazioni di immigrati, quei ragazzi nati in Italia e che parlano italiano con accento bolognese, fanno fatica ad identificarsi con l’una o l’altra cultura, creando non pochi problemi educativi. È proprio in comunità come queste che trovano incoraggiamento a considerare la cultura di origine come una ricchezza da condividere.

Il responsabile di Migrantes ha esortato i Filippini a raccogliere dalla quaresima anzitutto il messaggio della domenica, come un giorno diverso dagli altri, la Pasqua settimanale che ci dona nella comunione con Cristo la forza di affrontare le sfide della vita e anche a vivere la comunità come parte della grande famiglia della Chiesa di Bologna che oggi è abbellita dalla fede e dalle espressioni di devozione e cultura dei filippini.

La Messa dei Popoli per l’Epifania

In occasione della Solennità dell’Epifania del Signore, il Cardinale Zuppi ha presieduto la Messa dei Popoli per celebrare la manifestazione di Cristo a tutti i popoli.

Le comunità Migrantes della diocesi di Bologna si uniscono nella celebrazione con canti e preghiere nelle tante lingue che celebrano l’unica fede in Cristo, salvatore del mondo.

Il libretto per la Celebrazione del 6 gennaio 2024

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Per le donne vittime di tratta

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La Comunità ucraina entra nell’Esarcato italiano

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Il Patriarca ucraino visita Bologna

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La salute e gli immigrati

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settembre 2023: Prosegue, a cura della Migrantes diocesana e dell’Ufficio per la Vita consacrata, l’itinerario alla scoperta delle radici storiche della Chiesa bolognese con un numeroso gruppo di religiose di origine straniera, provenienti da varie congregazioni e attive nella nostra diocesi: sabato scorso si è tenuto il terzo incontro. Dopo avere avuto occasione di conoscere la storia dei primi martiri e dei primi vescovi bolognesi in cattedrale, il gruppo ha poi dedicato una intensa mattinata alle basiliche di San Petronio e di San Domenico. Il terzo incontro ha portato le religiose molto incuriosite, prima attraverso il mercato di mezzo con un coloratissimo ma non documentato incontro con le tradizioni gastronomiche bolognesi, per arrivare poi alle Sette Chiese di Santo Stefano dove un francescano le ha guidate alla scoperta della Santa Gerusalemme Bolognese. Il passaggio attraverso la medievale corte Isolani ha portato le religiose ad una breve visita alla parrocchia grecocattolica ucraina, dove hanno potuto conoscere qualche elemento caratteristico della presenza di questa comunità nella nostra città. Prossima tappa in calendario nel mese di ottobre una visita alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, il cui fondo artistico proviene al 90 % da Chiese e Monasteri della città.

Presentato il rapporto immigrazione

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Al Pilastro: festa della ecologia integrale con lo Srilanka

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Dal Perù alle due torri: el Señor de Los Milagros

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Riparte il gruppo di studenti cinesi cattolici

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novembre 2023: A pochi giorni di distanza dalla visita a Bologna del Primate della Chiesa Ucraina, Sua Beatitudine Sviatoslav, la comunità cattolica di rito bizantino ha accolto il Vescovo Dionisio, esarca apostolico per l’Italia, per celebrare mercoledì la sua festa patronale: l’8 novembre, nel calendario delle chiese orientali, si celebrano infatti il grande Arcangelo insieme a tutte le schiere angeliche. A San Michele, che è anche venerato come speciale protettore di Kiyv e della nazione ucraina, è dedicata da sempre la Chiesa dei Leprosetti assegnata da anni alla comunità grecocattolica bolognese. In questa felice occasione si è formalizzato, con la firma di una apposita convenzione, il passaggio della Comunità dall’Arcidiocesi di Bologna alla responsabilità pastorale dell’Esarca Apostolico. È stato Papa Francesco infatti a dare vita a questa nuova diocesi italiana, il cui pastore è membro della Conferenza Episcopale, che ha la cura pastorale di tutti i fedeli di rito bizantino-ucraino nel nostro paese. Anche il complesso della Chiesa e della Casa canonica dei Leprosetti sono stati concessi in uso all’Esarcato, mentre si è convenuto che continui la collaborazione pastorale della comunità con la Chiesa bolognese. Da parte dell’Arcidiocesi era presente a questo atto solenne il Vicario generale mons. Giovanni Silvagni, con il direttore della Migrantes diocesana, mons. Andrea Caniato. Da parte dell’Esarcato – insieme al Vescovo Dionisio – era presente il vicario generale, padre Teodosio Hren, e il direttore Migrantes dell’Esarcato, don Marko Semehen. Il Vescovo Dionisio, con il consenso del Cardinale Zuppi ha voluto concedere a mons. Andrea Caniato l’uso della Croce pettorale preziosa, uno dei maggiori riconoscimenti ecclesiastici del mondo bizantino, per il costante e zelante impegno a favore della comunità dei fedeli cattolici di rito bizantino-ucraino residenti a Bologna, e per il suo fraterno sostegno agli ucraini che in questo momento attraversano una dolorosa prova con l’aggressione russa.

Le religiose straniere scoprono Bologna

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luglio 2023: Nella domenica successiva alla festa di San Tommaso è stata celebrata una Divina Liturgia in rito siro-malabarese nella cripta della Cattedrale. La Chiesa del Malabar, la più numerosa tra le Chiese orientali cattoliche dopo quella ucraina, prende il nome dalle coste dello stato indiano del Kerala dove, secondo una costante e ininterrotta tradizione, nel 52 dopo Cristo giunse l’apostolo che contemplò il costato trafitto di Cristo e testimoniò la sua fede: «Mio Signore e mio Dio». Erano soprattutto religiose di vari istituti che per la prima volta hanno avuto la possibilità di partecipare alla celebrazione eucaristica secondo il loro rito di appartenenza, grazie all’iniziativa della Migrantes diocesana. A celebrare il rito don Giuseppe Binoy, sacerdote incaricato della cura pastorale dei siro-malabaresi in Romagna, insieme ad un sacerdote di passaggio a Bologna. La tradizione della predicazione e anche del martirio di Tommaso nel sud dell’India è corroborata dalla testimonianza dei Padri della Chiesa e soprattutto dalla presenza fin dal primo secolo di una comunità denominata “i cristiani di san Tommaso”. Il piccolo nucleo dei cristiani dell’India ricevette le sue fonti liturgiche e patristiche soprattutto dalle altre Chiese legate alla tradizione di Tommaso, soprattutto con la Chiesa siro-occidentale, con la quale mantenne sempre un profondo legame, fino all’incontro-scontro con i missionari portoghesi che portò a tentativi di latinizzazione. La prima parte della celebrazione, che culmina nella liturgia della parola, è celebrata presso il bema, piattaforma sopraelevata al centro della Chiesa, che richiama il luogo in cui nelle sinagoghe veniva proclamata la Parola di Dio. È stata utilizzata l’anafora (o preghiera consacratoria) di Addai e Mari, testo antichissimo e venerabile che risale alla tradizione di San Tommaso. È stata una prima volta per il rito cattolico siro-malabarese, al quale appartengono numerose religiose di diverse congregazioni attive in diocesi di Bologna e anche alcune famiglie, con l’auspicio che si possano creare durante l’anno altri momenti di celebrazione e di incontro.

Il Cardinale incontra il Sinodo ucraino

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Frammenti di bombe dall’Ucraina

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Dalla Cattedrale alla Romania: le reliquie di Sant’Anna in pellegrinaggio

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Morire di speranza: veglia di preghiera

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Gli Ucraini bolognesi aiutano Berislav

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Gli srilankesi festeggiano la Madonna

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Preti e suore di origine straniera a Bologna

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ottobre 2021: L’anno trascorso registra un sensibile calo del numero complessivo degli immigrati in Italia: lo dice il 30mo rapporto Immigrazione realizzato da Migrantes e Caritas e presentato giovedì a Roma. Più del 5% in meno la percentuale di stranieri in Italia, calo dovuto alle morti per Covid, ad una nuova migrazione verso altri paesi e in parte anche all’ottenimento della cittadinanza italiana, che cambia il loro status. Ma continua a decrescere anche il numero degli italiani (-6,4%). Segnali preoccupanti di un invecchiamento insostenibile e di una sempre minore appetibilità anche economica del nostro paese. Mentre la lunga crisi pandemica fa crescere i timori e le paure degli italiani, cala fortunatamente la percezione della immigrazione come emergenza: gli immigrati fanno ormai parte del quotidiano panorama di vita di molti. La dimensione religiosa conferma una netta superiorità numerica dei cristiani che rappresentano il 56% contro il 27 degli islamici. Le difficoltà economiche però continuano a colpire soprattutto gli immigrati: a fronte di un 6% di italiani in condizioni di povertà, il tasso di povertà tra gli stranieri è del 26,7%.

Ucraini: Pasqua in cattedrale

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Cutro: una veglia per le vittime

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I funerali delle vittime di Cutro a Bologna

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Presentazione Rapporto Immigrazione 2022

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Nuovo coordinatore Migrantes per i francofoni

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La Messa dei Popoli: Epifania 2023

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Il Natale dei Copti a Bologna

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La Novena di Natale della comunità filippina

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La festa natalizia della comunità Srilankese cattolica

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novembre 2021: Italiani all’estero. La pandemia non ha fermato le partenze degli italiani, e si tratta soprattutto giovani in cerca di migliori opportunità lavorative all’estero. Lo rivela il Rapporto Italiani nel mondo della Fondazione Migrantes della CEI, che è stato presentato a Roma. Gli italiani all’estero sono più di 5 milioni e mezzo, distribuiti in 180 paesi del mondo. Mete privilegiate Regno Unito, Germania, Francia, Svizzera e Brasile. Aumentano all’estero le donne, i bambini e le famiglie. Il Regno Unito è l’unico paese che non ha registrato un calo, anzi in crescita di oltre il 33%. La Brexit ha spinto molti nostri connazionali ad emergere per ottenere i requisiti necessari ad acquisirvi la residenza. L’inverno demografico fa guardare al fenomeno con crescente preoccupazione. Le regioni maggiormente interessate in percentuale sono Lombardia, Veneto e Sicilia. Al quinto posto l’Emilia-Romagna che nell’ultimo anno vede più dell’8% di espatriati. Il rapporto è stato presentato nel contesto del convegno delle missioni cattoliche italiane in Europa che si è celebrato in presenza e che ha ricevuto anche il saluto del Presidente della Repubblica Mattarella che ricordato “la portata umana, culturale e professionale” degli italiani nel mondo.

Le Migrantes della regione pellegrine a Piacenza per San G. Scalabrini

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L’attività pastorale delle comunità Migrantes

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Prima Messa in cinese

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La storia di Tatyana, in fuga sotto le bombe

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Festa per la comunità e preoccupazione per lo Sri Lanka

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La comunità del Seminario prega per l’Ucraina

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Heyran, il giovane tamil che vive in Inghilterra e pensa in italiano…

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luglio 2021: Il Cardinale Matteo Zuppi ha celebrato domenica la Santa Messa secondo il cosiddetto rito romano-zairese. Si tratta di una prima assoluta per la Cattedrale bolognese con l’auspicio che possa ripetersi ancora a beneficio delle numerose comunità cattoliche di immigrati provenienti dal continente africano. Nel 1988, sotto il pontificato di San Giovanni Paolo II venne approvato il Messale romano per le diocesi dello Zaire, oggi Repubblica democratica del Congo. Il Messale contiene degli adattamenti per la celebrazione del rito dell’Eucaristia che corrispondono alla mentalità e al patrimonio culturale e spirituale di quel vasto paese, nella fedeltà alla fede e alla tradizione apostolica e alla natura stessa della Liturgia. Al rito hanno partecipato attivamente numerose componenti della migrazione africana presenti a Bologna e in Emilia Romagna: la comunità francofona, la comunità anglofona, la comunità eritrea di rito alessandrino, le suore Minime dell’Addolorata, le Missionarie del lavoro. Numerosi anche i gruppi di fedeli provenienti da altre diocesi della regione. Con l’Arcivescovo hanno concelebrato mons. Ernesto Vecchi, il vicario generale mons. Giovanni Silvagni, il coordinatore nazionale delle comunità africane francofone, don Mathiew Malik Faye, i sacerdoti di origine africana presenti a Bologna per motivi di ministero o di studio, il direttore diocesano di Migrantes e i cappellani di altre comunità Migrantes, tra i quali spiccava la presenza dei sacerdoti di rito bizantino: insomma una singolare manifestazione anche rituale della ricchezza e della varietà non solo della Chiesa universale, ma anche della Chiesa presente concretamente nel nostro territorio. Il cosiddetto rito zairese, prevede la presenza di un annunciatore che svolge la funzione di precursore che con i suoi interventi rafforza la coscienza della comunità che celebra. Questa funzione è stata svolta da don Robert Midura, sacerdote di origine congolese, che ha promosso la celebrazione. Tra gli aspetti caratteristici del rito vi è l’invocazione dopo i riti iniziali degli antenati, cioè dei santi e dei giusti che ci hanno preceduto nel cammino della vita che vengono sempre sentiti particolarmente vicini e presenti nella cultura africana, soprattutto negli atti importanti della vita. L’atto penitenziale e il rito della pace sono collocati dopo l’omelia per mostrare l’ascolto della Parola di Dio produce frutti di conversione, di rinnovamento spirituale e di pacificazione comunitaria. Molto solenni le processioni rituali, all’ingresso, al vangelo, alla presentazione dei doni che sono accompagnati da movimenti del corpo che nella cultura africana sono segni molto connaturati di una totale partecipazione della persona al mistero che viene celebrato. Al termine della celebrazione don don Mathiew Malik ha ringraziato il Cardinale per l’iniziativa, auspicando che possa diventare un appuntamento annuale che dia anche visibilità ecclesiale alla preghiera, alla fede e al sacrificio di tanti figli delle terre africane che vivono nel nostro territorio e che, anche a costo di sacrificio, coltivano con gioia la loro fede cattolica

 

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maggio 2021: Una brutta pagina di cronaca ha messo sotto choc la comunità cattolica francofona di Bologna, con l’efferata uccisione di Emma Pezemo, 31 anni, originaria del Cameroun che studiava per diventare operatrice sanitaria. Emma era molto conosciuta nella comunità che frequentava assiduamente e amava cantare nel coro, passione condivisa anche con il cappellano della comunità, don Gabriel Tsamba che ha presieduto una messa di suffragio presso la parrocchia di Sant’Antonio di Savena. Nel desiderio di restituire la salma di Emma alla sua famiglia perché possa essere sepolta nella sua terra, la comunità ha promosso una raccolta fondi. Anche Migrantes, organismo pastorale della CEI per la cura dei migranti ha inviato un contributo.

Dalla Nigeria al Battesimo

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6 GENNAIO: LA MESSA DEI POPOLI

In occasione della festa dell’Epifania, il Cardinale celebrerà la Messa dei Popoli, con la presenza delle comunità degli immigrati cattolici della diocesi. I canti e le preghiere saranno eseguiti in tutte le lingue parlate oggi sotto le due torri. L’appuntamento è per le 17.30 nella Cattedrale Metropolitana di San Pietro. I coristi si incontrano alle 16. Per tutti poi seguirà un rinfresco nel cortile dell’Arcivescovado.

Scarica il libretto plurilingue con i centi e le letture della Messa dei Popoli

PRESENTAZIONE DEL RAPPORTO IMMIGRAZIONE

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PRESENTAZIONE DEL REPORT SUL DIRITTO D’ASILO

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RAPPORTO IMMIGRAZIONE 2019

Sintesi del Rapporto Immigrazione 2019

Rapporto Immigrazione 2019: Slides di presentazione

Rapporto Immigrazione 2019: Schede territoriali

RAPPORTO ITALIANI NEL MONDO 2019

Sintesi del Rapporto Italiano nel mondo 2019

Schede regionali e provinciali: Italiani nel mondo 2019

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