CENTO

Zuppi a Cento: “I santi sono come stelle”

Celebrazione della Festa di San Biagio a Cento

 

 

L’Arcivescovo sabato 3 febbraio, ha presieduto la Messa per la festa patronale di Cento nella basilica di San Biagio.

Ad accoglierlo monsignor Paolo Marabini parroco e arciprete della chiesa dedicata al Santo Vescovo armeno di Sebaste, invocato a protezione delle malattie della gola, vissuto e martirizzato dai romani tra il III e IV secolo. Insieme a lui le confraternite, le associazioni cristiane e le rappresentanze d’arma, il sindaco Edoardo Accorsi, le altre autorità civili e militari, i carabinieri in grande uniforme ai lati del presbiterio.

Alla liturgia animata dal coro della Cappella di San Biagio e dal canto del baritono Michele Sitta, hanno preso parte anche i Canonici della Collegiata e il Padre guardiano del convento francescano del Santuario della Beata Vergine della Rocca. Nei primi banchi gli incappucciati della “Confraternita del Sacco” e i confratelli dell’“Arciconfraternita del Santissimo Rosario” con le loro cappe blu.

Il cardinale Matteo Zuppi ha ricambiato il saluto e i ringraziamenti di monsignor Marabini con parole di apprezzamento per la bellezza della basilica e per il modo con cui la comunità dei parrocchiani e “pietre vive” si prendono cura del sacro edificio. Nell’omelia l’arcivescovo ha aggiunto che “la stessa cura deve essere riservata anche alla dimensione spirituale, che necessita di essere allenata quotidianamente, vincendo la fatica e le iniziali resistenze per poi procedere con più leggerezza. Occorre evitare le divisioni che costituiscono spesso espressioni del prevalere del male sul bene.”

“Anche i Santi -ha ricordato l’Arcivescovo- hanno conosciuto la fragilità ma hanno dato amore donandosi completamente a Dio e ai fratelli. Il loro esempio aiuta tanto. Dobbiamo guardare a loro come a una stella. Tutti noi dobbiamo essere come stelle in grado di emettere luce, non per essere contemplati ma per donarla agli altri”.

Al termine della liturgia, l’associazione “Gli amici di San Biagio”, ha premiato come consuetudine, la persona o il sodalizio che si è segnalato per una meritoria opera nel segno del Santo patrono. Quest’anno la “Stella di San Biagio “è stata assegnata al gruppo dell’”Unione Campanari Bolognesi” che con il loro impegno tengono in vita un’arte antica che richiede una perizia e una dedizione non comune.

Tra i segni di devozione dei centesi verso il loro patrono è da ricordare che sotto l’effigie del Santo viene steso il “cordone” a cui approssimarsi e inginocchiarsi a turno per implorare la protezione e il soccorso del Vescovo di Sebaste, dopo aver acceso il tradizionale cero.

La basilica deve il suo attuale impianto ad Alfonso Torreggiani, su interessamento del cardinale Prospero Lambertini, futuro papa Benedetto XIV.  Al suo interno la chiesa custodisce opere del Guercino, di Lorenzo Sarti, di Carlo Gennari, di Marcello Provenzale e di altri artisti.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

condividi su