Solennità di Pentecoste
[Convegno DIESSE: Cattedrale S. Pietro 15-05-05

1.«Vieni, Santo Spirito, riempi i cuori dei tuoi fedeli e accendi in

essi il fuoco del tuo amore». Carissimi fratelli e sorelle, la Chiesa,

oggi, solennità di Pentecoste, mette sulle nostre labbra questa preghiera.

è una preghiera che ci fa prendere coscienza della nostra condizione

umana, del “cuore” dell’uomo: un vuoto che chiede di essere

riempito; un desiderio che domanda di essere soddisfatto; una questione che

invoca una risposta. «Riempi i cuori», ci fa pregare la Chiesa.

Una richiesta di pienezza.

Ma di che misura è il vuoto da riempire, di che estensione il desiderio

da soddisfare? una misura smisurata, un’estensione illimitata, dal momento

che solo la venuta dello Spirito Santo, di una Persona divina, può riempire

il cuore dell’uomo. Nella limpidezza del pensiero che caratterizza la

sua riflessione, Tommaso scrive: «Ã¨ impossibile che la beatitudine

dell’uomo consista nel possesso di un qualche bene creato» [1,2,q.2,

a.8]. c’è una sproporzione fra il cuore dell’uomo ed ogni

bene creato. La preghiera della Chiesa nasce oggi dalla consapevolezza di questa

sproporzione, che è al contempo il segno della grandezza e della miseria

dell’uomo. Chi sa e vive questa misera grandezza e grande miseria, può oggi

dire in tutta verità: «viene, o Santo Spirito, riempi i cuori

dei tuoi fedeli».

In che modo e perché lo Spirito Santo “riempie i cuori dei suoi

fedeli”? è ancora la preghiera della Chiesa che ci dona la risposta

vera. Fra poco, a nome di tutti voi io presenterò al Padre la seguente

preghiera: «manda, o Padre, lo Spirito Santo promesso dal tuo Figlio,

perché riveli pienamente ai nostri cuori il mistero di questo sacrificio

e ci apra alla conoscenza di tutta la verità». è una rilevazione

fatta ai nostri cuori, una piena rivelazione del mistero che stiamo celebrando

e vivendo.

Lo Spirito Santo ci mette in contatto coll’avvenimento della Croce,

di cui l’Eucarestia è il sacramento; colla donazione che Cristo

ha fatto di se stesso sulla Croce. Egli ci introduce in questo fatto ed introduce

questo fatto nella nostra coscienza. Il S. Padre Giovanni Paolo II ha scritto: «L’uomo

non può vivere senza amore. Egli rimane per se stesso un essere incomprensibile,

la sua vita è priva di denso, se non gli viene rivelato l’amore,

se non si incontra con l’amore, se non lo sperimenta e non lo fa proprio,

se non vi partecipa vivamente» [Lett. Enc. Redemptor hominis 10,1; EE8/28]. è lo

Spirito Santo che compi in noi, nel cuore dell’uomo, la rivelazione dell’amore;

che conduce l’uomo all’incontro con l’amore; che gliene dona

l’esperienza; che gliene dona una reale partecipazione. Quando di dice “amore” si

parla di una persona concreta e vivente ora, Cristo Gesù; si parla dell’atto

con cui Egli si è realizzato compiutamente nell’amore: sulla Croce. è così che

lo Spirito Santo  riempie il cuore dell’uomo! Si, perché il

cuore è riempito da questo incontro e l’uomo dice con Pietro a

Cristo: “tu solo hai parole di vita eterna”.

Questa è l’essenza del fatto cristiano. L’essenza del cristianesimo è di

essere una religione soprannaturale, e l’essenza della religione soprannaturale è l’azione

reale dello Spirito Santo nel cuore umano. Agostino non si è mai stancato

di ripeterlo ai pelagiani: «questa grazia deve confessare Pelagio se

vuole non solo chiamarsi, ma essere cristiano» [De gratia Christi, Lib

I, cap. X].

2.Carissimi fratelli e sorelle, voi vi prendete cura dell’uomo in una

modalità singolare: cura dell’uomo generandolo nella sua umanità. Educatio

continua procreatio: dicevano gli antichi.

La celebrazione del mistero della Pentecoste così come ce lo fa comprendere

e vivere la preghiera della Chiesa, costituisce un chiaro orientamento per

la cura che voi vi prendete dell’uomo.

Non raramente voi ricevete un uomo che è insidiato continuamente nella

comprensione di se stesso, nella coscienza della verità della propria

persona. Insidiato perché spinto a comprendere se stesso secondo immediati,

parziali quando non errati criteri; insidiato perché spinto a restringere

la misura del proprio desiderio e quindi a restringere il suo cuore. è un

uomo che è indotto a degradare se stesso.

La conseguenza è quella fragile inconsistenza dell’«io» che

costituisce la malattia più grave di tanti ragazzi e giovani di oggi.

Come è mostrato dall’inconsistenza della loro libertà che

raramente sporge sulla loro spontaneità.

Questo uomo non può più dire con verità: «vieni,

o santo Spirito Santo, riempi il cuore»: il cuore lo si riempie con molto

meno!

Voi vi prendete cura dell’uomo. Volete condurlo a Cristo con tutta la

sua debolezza perché la sua umanità redenta si possa riesprimere

in tutta la sua verità. Perché in Cristo sia rigenerata. Sia

rigenerato il principio personale e non solo sviluppate le facoltà naturali.

Mi riempie di gioia il fatto di concludere la celebrazione chiedendo al Padre

ancora colla preghiera della Chiesa che sia sempre operante in voi la potenza

dello Spirito. Egli è disceso in Maria e Maria divenne capace di generare

il nuovo Adamo, il vero uomo. Egli operi sempre in ciascuno di voi perché siate

capaci di generare ogni uomo secondo la “forma di Cristo”. Così sia!

15/05/2005
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