Sabato 27 settembre

In Seminario l’incontro dell’Arcivescovo con i Sindaci dei Comuni del territorio della Diocesi

L'appuntamento ha visto la Prolusione del cardinale Zuppi, lavori di gruppi e interventi dei Sindaci

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Sabato 27 settembre, in mattinata, in Seminario si è svolto l’incontro dell’Arcivescovo Card. Matteo Zuppi e di alcuni responsabili diocesani con i Sindaci dei Comuni del territorio della Diocesi. Dopo l’accoglienza e l’introduzione sono intervenuti Matteo Lepore, Sindaco Metropolitano di Bologna e Coordinatore delle Città Metropolitane di Anci, Alessandro Santoni, Sindaco di San Benedetto Val di Sambro e Coordinatore Nazionale Anci dei Piccoli Comuni. È seguita la Prolusione dell’Arcivescovo e gli interventi di Matteo Montanari, Sindaco di Medicina, Marilena Pillati, Sindaco di San Lazzaro di Savena, Luca Vignoli, Sindaco di Castelmaggiore, e di Luca Borsari, Sindaco di Pieve di Cento, su quattro principi ripresi da “Evangelii Gaudium”, e successivamente si sono svolte le attività dei Gruppi di lavoro introdotti da Mons. Stefano Ottani, Vicario Generale per la Sinodalità. Hanno partecipato all’incontro trentuno Sindaci del territorio ed è stato reso noto che sarà predisposto un Manifesto comune che sarà sottoscritto a giugno.

Al termine si è svolto il Punto incontro con la Stampa, coordinato da Benedetta Simon, membro della Commissione preparatoria dell’incontro, al quale sono intervenuti l’Arcivescovo, Matteo Lepore, Alessandro Santoni, e don Paolo Dall’Olio, Direttore dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro.

L’incontro è stato predisposto dalla Commissione preparatoria che comprende rappresentanti dell’Ufficio diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro, della Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna, da alcuni Sindaci dell’Area Metropolitana, da esperti ed ex amministratori.

«La bellezza di questo incontro – ha affermato il Card. Zuppi – è ritrovarsi insieme. Il servizio dei Sindaci e della Chiesa è intercettare le tante domande di speranza in una città che sia accogliente ed inclusiva per tutti. Alimentare la speranza vuol dire lavorare in sinergia, comprendere il presente e guardare al futuro in un dialogo che ci accomuna nell’ascolto. Dobbiamo riconoscere i bisogni, discernere i segni dei tempi e alimentare la speranza. Le nostre città e i nostri paesi siano aperti, luoghi di accoglienza e di incontro, di relazione fra le diversità nella complessità di oggi. Come Chiesa siamo chiamati, e insieme a tutte le altre realtà, ad essere costruttori di comunità che siano case di pace».

«Oggi siamo stati invitati nella nostra veste di amministratori – ha sottolineato Matteo Lepore – per contribuire ad un percorso di riflessione e di impegno. Il progetto è quello di condividere parole che dovranno diventare fatti. Questo incontro è stato particolarmente importante per il momento storico che stiamo vivendo e per la complessità delle decisioni che abbiamo davanti. Organizzare la speranza significa anche saper reagire a ciò che è più grande di noi e che, a volte, fa paura».

«Siamo tutti chiamati ad una riflessione profonda sulla comunità e sui valori fondamentali – ha dichiarato Alessandro Santoni – per collaborare insieme ad un rinnovato impegno che coltivi la cultura del bene comune al di sopra di ogni interesse, di ogni ideologia di parte, di ogni tornaconto affinché l’impegno degli Amministratori non sia fonte di divisione ma di crescita e arricchimento reciproco.L’obiettivo è far progredire il nostro territorio in maniera omogenea, senza escludere nessuno, perché ciascuno possa portare il proprio contributo al miglioramento della società».

«L’obiettivo che ci proponiamo con questa iniziativa – ha evidenziato Mons. Stefano Ottani –  è esplicitare su quali linee e orientamenti si concretizza il bene comune, oggi, nei nostri territori. Per promuoverlo proponiamo l’avvio di percorsi di formazione, partecipazione e impegno. Non pensiamo ad un elenco di cose da fare, ma al frutto di una concezione di persona umana da condividere. Immaginiamo anche la stesura di un Manifesto, che premetta una visione di uomo, di città e di territorio e linee per la concretizzazione del bene comune, qui e oggi, dipanate nei quattro principi di “Evangelii Gaudium”. Questo percorso porterà ad un Manifesto condiviso che sarà sottoscritto a giugno».

«Abbiamo iniziato un percorso di lavoro che porterà alla stesura del Manifesto per la felicità pubblica – ha spiegato don Paolo Dall’Olio – affinché la politica pensi a progetti a lungo termine per il bene delle persone. In questo diventa fondamentale l’aiuto reciproco che Chiesa e Amministrazioni pubbliche si danno: si collabora in questo percorso sapendo che cristiani e cittadini sono spesso le stesse persone e sono chiamati a camminare insieme verso questo obiettivo comune».

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A questo link le interviste per la Stampa

 

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