Al Cimitero della Certosa

Verso la costruzione del cinerario cattolico

Nei giorni scorsi è stata benedetta la croce che indica il punto nel quale sarà edificato

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Il progetto vede la partecipazione di «Bologna servizi cimiteriali», della chiesa di San Girolamo della Certosa, della Fondazione Centro studi per l’architettura sacra “Cardinale Giacomo Lercaro”

Venerdì 31 ottobre al cimitero della Certosa di Bologna è stato inaugurato il cantiere per la realizzazione del primo spazio in Italia dedicato all’accoglienza comune delle ceneri dei defunti secondo le indicazioni del rito cattolico proposto da Bologna Servizi Cimiteriali e Chiesa di San Girolamo alla Certosa, in collaborazione con Fondazione Centro Studi per l’Architettura Sacra «Cardinale Giacomo Lercaro».

Dal 1963 la Chiesa Cattolica, pur evidenziando la netta preferenza per la sepoltura dei defunti a imitazione del corpo di Cristo conservato in una tomba in attesa della Risurrezione, ha accettato la pratica della cremazione quando non fatta in dispregio della fede e negli ultimi anni anche tra i fedeli in Emilia-Romagna questa modalità è divenuta molto comune.

Nel 2016 la Chiesa Cattolica ha formulato l’Istruzione «Ad resurgendum cum Christo». Circa la sepoltura dei defunti e la conservazione delle ceneri in caso di cremazione con la quale dà importanti indirizzi, specificando come non sia ritenuto consono alla religiosità cattolica la dispersione delle ceneri in natura, la conservazione di queste in ambienti domestici o privati o la loro trasformazione in gioielli o in oggetti. Per dare una possibilità ai fedeli che desiderano rispondere a queste indicazioni ma non intendono occupare un tombino al cimitero, a seguito delle riflessioni scaturite dalla Commissione diocesana per la conservazione delle urne cinerarie voluta dall’Arcivescovo, è stata pensata in Certosa un’area nella quale rendere possibile la custodia collettiva delle ceneri in un cinerario comune.

A esempio degli antichi ossari, il cinerario si contrappone alla pratica della dispersione accogliendo in un apposito locale interrato le ceneri dei defunti attraverso una ritualità guidata dal cappellano della chiesa di San Girolamo della Certosa; il cinerario, evidenziando il valore simbolico del gesto, riprende nelle forme architettoniche la descrizione della Gerusalemme celeste contenuta nel libro dell’Apocalisse dove si parla della città il cui tempio è Dio stesso. Sempre dalla Bibbia è tratta anche l’ispirazione del manufatto chiamato Libro della Vita collocato nelle vicinanze del cinerario; qui una sorta di cassettiera custodirà i nomi e i volti di quanti lì riposano e l’opera d’arte di Daniela Novello, incidendo nel ferro il passo dell’Apocalisse, renderà visibile il motivo per cui è così importante tale gesto di custodia: «Il vincitore sarà vestito di bianche vesti; non cancellerò il suo nome dal libro della vita, ma lo riconoscerò davanti al Padre mio e davanti ai suoi angeli» (Ap 3,5).

Vicino al cinerario sarà collocato anche un altare per le celebrazioni all’aperto, una Croce, segno della fede nella risurrezione e un’immagine mariana che riprende l’effige della Madonna di San Luca il cui santuario si staglia come sfondo nello spazio del cinerario. L’attenzione ai luoghi della custodia delle ceneri e i motivi che hanno condotto alla scelta di edificare un cinerario cattolico saranno oggetto dei due incontri della rassegna «Polvere sei. I riti di cremazione e il nuovo cinerario cattolico alla Certosa» che si terranno alla Fondazione Centro Studi per l’Architettura Sacra «Cardinale Giacomo Lercaro» in via Riva Reno 57 i giorni mercoledì 19 e 16 novembre alle ore 18. In questi incontri verrà anche illustrato dettagliatamente il progetto del cinerario cattolico dai progettisti, la sottoscritta e da Sergio Cariani, e dalla responsabile dell’Ufficio Tecnico BSC. Laura Nicora. L’ingresso è libero. È consigliata la prenotazione nel sito: www.fondazionelercaro.it/centro-studi. Per info: Tel 051.6566287, info.centrostudi@fondazionelercaro.it.

Claudia Manenti,

Fondazione Centro Studi per l’Architettura Sacra «Cardinale Giacomo Lercaro»

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