L’annuncio: «Il 23 e 24 gennaio a Bari il primo Simposio delle Chiese cristiane in Italia»
“Continuiamo a camminare con ferma determinazione sulla via del dialogo, nell’amore e nella verità, verso l’auspicato ripristino della piena comunione tra le nostre Chiese sorelle”. Lo ha ribadito il Card. Matteo Zuppi intervenendo, in qualità di Presidente della CEI, alla celebrazione ecumenica che si è tenuta a Venezia in occasione del 60° anniversario dell’abolizione delle scomuniche tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli.
L’iniziativa è stata promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana e dalla Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia per commemorare lo storico gesto che diede il via a un nuovo dialogo tra cattolici e ortodossi. La celebrazione – aperta dalle introduzioni delle teologhe Elena Boscos e Viviana De Marco – ha preso il via nella chiesa cattolica di San Zaccaria che custodisce il corpo di Sant’Atanasio di Alessandria.
“Egli, che tanto contribuì alla formulazione del Simbolo di Nicea, ci ricorda che l’unità della Chiesa nasce e si fonda nella verità di Cristo, confessata insieme e vissuta nella carità”. Lo ha ricordato il patriarca di Venezia Mons. Francesco Moraglia. L’incontro è proseguito nella storica cattedrale ortodossa di San Giorgio dei Greci dove mons. Polycarpos, Metropolita Ortodosso d’Italia ed Esarca per l’Europa meridionale, ha accolto gli ospiti ecumenici.
Il suo vescovo ausiliare mons. Athenagoras di Terme ha ricordato che “il dialogo non è un esercizio diplomatico, non si nutre di parole vuote: è un incontro in cui nessuno perde nulla della propria identità, ma anzi la ritrova nella sua verità più profonda”. “A distanza di sessant’anni, – ha detto il Metropolita Polycarpos d’Italia, l’abbraccio di Gerusalemme e la revoca degli anatemi restano un segno profetico di ciò che l’umanità intera continua a cercare: un linguaggio di riconciliazione che, pur nella pluralità delle tradizioni, possa testimoniare la forza unificante del Vangelo”.
Per il presule “l’evento del 1965 ha avuto un valore paradigmatico: ha mostrato che la Chiesa, aprendosi e accogliendo l’‘altro’, poteva aprirsi anche alla modernità, senza rinunciare alla propria identità; ha contribuito a formare una generazione di teologi, intellettuali e operatori pastorali convinti che la comunione non è uniformità, ma incontro nella diversità”.
“La memoria della abolizione delle scomuniche – ha ribadito il Cardinale Zuppi – ci riporta ai giorni nostri con il viaggio di papa Leone XIV e l’incontro con il patriarca Bartolomeo I, con le le parole della Dichiarazione comune che ci hanno consegnato: non è un caso che papa Leone abbia scelto di compiere il suo primo viaggio apostolico nella terra che è legata inscindibilmente alle origini del cristianesimo e oggi richiama i figli di Abramo e l’umanità intera a una fraternità che riconosca e apprezzi le differenze”.
Un segno del cammino di riconciliazione, ha annunciato il Card. Zuppi, sarà il primo Simposio delle Chiese cristiane in Italia che si terrà il 23 e 24 gennaio 2026 a Bari.
