Sulle tracce di Giovanni battista, nell’attesa del giorno delle dedicazione dellal nuova chiesa.
Nella serata di domenica, a Mapanda un piccolo evento serale, che vede la comunità radunarsi per la prima volta nella Chiesa non ancora consacrata. Poche ore prima, il Santissimo Sacramento era passato in solenne processione proprio davanti all’ingresso principale che guarda verso il villaggio. Quando ormai è buio, un gruppo di bravissimi attori di Mapanda, con la regia di Baba Davide e l’assistenza tecnica di Filoteo, mette in scena la storia del Precursore di Gesù.
La sceneggiatura è scritta tutta nei vangeli. Dalle pagine piene di speranza dell’annuncio a Zaccaria, della visitazione di Maria con il suo cantico di Lode, e la nascita di Giovanni; fino alla sua tagliente predicazione e al battesimo penitenziale da lui praticato al Giordano. Dall’attesa della manifestazione del Messia, fino all’arresto e al martirio a causa dell’invidia di Erodiate e della codardia di Erode. Conosciamo meglio il nostro patrono, ha proposto don Davide: Giovanni vuole diminuire perché Cristo possa crescere.
Cambi scena futuristi, scenografie curiose con un misto di tecnologie modernissime e soluzioni molto artigianali, attirano la curiosità di tutti. I bambini hanno gli occhi spalancati e non perdono una scena. Scende la notte nel villaggio ma già alle prime ore del mattino di lunedì la comunità si raduna per la celebrazione delle Lodi mattutine. Tutti hanno molta famigliarità con la Liturgia della Ore e i salmi vengono cantati per salutare l’avvento di Cristo, sole che sorge dall’alto.
Cominciano ad arrivare i sacerdoti che parteciperanno alla festa e la Messa mattutina viene presieduta dal Cardinale. Sarà l’ultima Messa nell’ukumbi, il salone che da anni era servito come Chiesa provvisoria. Ormai lo swahili non ha più segreti per il Cardinale Zuppi. Nel vangelo Gesù insegna a non giudicare, a non cercare pagliuzze negli occhi altrui dimenticando la trave nel proprio sguardo. Una parola netta tagliente, come la luce caravaggesca di questo mattinata di solstizio. A proposito. Siamo sotto l’equatore. Anche se le stagioni non hanno la stessa cadenza, rispetto all’Italia, qui sta iniziando l’inverno. Nell’altopiano l’altitudine media lambisce i duemila metri e le temperature notturne sono rigide. Inizia una giornata che vedrà l’arrivo di molti collaboratori dai villaggi vicini, gli ultimi lavori di pulizia e allestimento della Chiesa e i tanti lavori necessari per preparare la festa.
Si rivive davvero la gioia di quando nelle regioni montuose della Giudea, si diffuse la notizia della nascita prodigiosa di un figlio dall’anziana coppia di Zaccaria ed Elisabetta.