Il 21 febbraio è stato presentato dal suo curatore il libro «L’inquisitore assolto».
Il domenicano Pier Gaetano Feletti è entrato nei racconti della storia per il suo ruolo di ultimo inquisitore a Bologna, dello Stato Pontificio e soprattutto per avere autorizzato la sottrazione nel 1858 del bambino Edgardo Mortara alla sua famiglia di origine ebraica, per essere educato al cattolicesimo, in forza del battesimo ricevuto da una domestica.
Una storia complicata, fortemente segnata anche dagli scontri ideologici del periodo unitario e culminata con il processo dei giudici del regno d’Italia all’inquisitore: ne uscì assolto per avere rispettato e fatto rispettare le leggi che vigevano nel precedente Stato Pontificio di Pio IX.
Andrea Ferri ha curato il volume che raccoglie con la biografia di Feletti anche gli atti del processo al religioso e presentato qualche giorno fa nel convento di San Domenico dove operò l’inquisitore.
