COVID-19

Chiarimenti e indicazioni a seguito del dpcm del 25/10/2020

Una lettera di del Card. Zuppi

BOLOGNA – Pubblichiamo la lettera dell’arcivescovo ai presbiteri e i diaconi, alle Parrocchie e Comunità religiose, alle aggregazioni laicali dell’Arcidiocesi di Bologna.

Carissimi fratelli e sorelle tutti,

in questo tempo siamo confrontati di nuovo con il virus che ci riporta all’incubo dei mesi passati. Lo affrontiamo con più stanchezza e fatica, senza la passione dell’emergenza, con l’angoscia di fronte a qualcosa che sembrava finito, confusi perché tante prospettive già precarie diventano ancora più incerte. Non sappiamo come sarà il nostro immediato futuro e questo ci disorienta e indebolisce.

È una situazione che richiede tanta unità e perseveranza. Il male infatti, lo sappiamo, divide e fa credere di vincere le prove facilmente; in realtà ci arrendiamo davanti le difficoltà e sappiamo troppo poco prevenirle. Qualcuno ha anche pensato che chi cercava di mettere in guardia fosse esagerato o avesse altri fini. Dobbiamo essere uniti perché il male suggerisce che ci si può salvare da soli, anzi che solo così ci si può salvare, per poi arrivare – come scrive papa Francesco nella sua ultima enciclica – ad essere “tutti contro tutti”. Non ci si salva da soli!

Il virus ha ricordato a tutti che siamo vulnerabili e questa ripresa ci mostra che vulnerabili lo siamo sempre, e sempre abbiamo bisogno di avere attenzione per proteggere la vita, sempre esposta. Nelle difficoltà abbiamo visto la nostra forza, quella di tanta solidarietà che ci aveva permesso di superare la pandemia. Siamo perseveranti! Il male non si sconfigge facilmente e richiede tanta insistenza. Il Signore ci ha affidato il suo amore perché solo questo vince ogni male e perché proteggiamo gli ultimi, quelli che sono doppiamente esposti, come chi resta indietro o precipita nell’indigenza che porta allo sconforto o a una vera e propria disperazione.

Le nostre comunità e ognuno di noi vivono con responsabilità questi momenti così difficili, senza sottostimare i rischi e senza farsi prendere dall’angoscia. L’amore diventa preghiera e solidarietà concreta perché nessuno sia lasciato solo nelle difficoltà. Ecco perché perseveranti curiamo tutti gli spazi possibili di incontro e di relazione, che tanto ci aiutano e non farci vincere dalla solitudine e dalla disperazione.

Trovate di seguito alcuni chiarimenti e indicazioni, preparati dai vari Uffici diocesani, per sostenere l’attività pastorale nell’attuale situazione.

La prossima memoria di Tutti i Santi ci incoraggia ad essere noi santi oggi, quelli della porta accanto, cioè pieni dell’amore che Dio ci ha messo nell’anima per essere vicini con disponibilità e gratuità ai più deboli. Possiamo farlo tutti, dai più giovani ai più vecchi. E abbiamo bisogno di tutti.

Nella fede del Signore risorto, il ricordo dei nostri cari defunti, in particolare di chi è morto a causa della pandemia, sia di consolazione per chi non ha potuto accompagnarli. “Chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato” (Mt 24,3). Con tanta fraternità tra noi e sostenendoci a vicenda.

Il Signore della speranza vi benedica.

Bologna, 30 ottobre 2020

X Matteo Maria Card. Zuppi, Arcivescovo

Chiarimenti e indicazioni a seguito del dpcm del 25/10/2020

Sono pervenute molte domande ai nostri Uffici di Curia su come regolarsi in questo frangente. Desideriamo anzitutto ricordarci che l’azione pastorale a cui siamo chiamati è troppo importante per rinunciarvi: nonostante le difficoltà, desideriamo continuare l’opera di evangelizzazione e le occasioni di socialità che ci aiutano anche a reagire positivamente alla pandemia. Per questo, fin dove è possibile, vogliamo continuare ad incontrarci, pur sempre con il rigore che ha caratterizzato la testimonianza delle comunità cristiane in questi mesi, e valutando di volta in volta le situazioni.

  1. Benché l’attuale normativa non imponga cambiamenti alle attività di culto e catechesi, è nostro dovere e premura che si svolgano con ancora maggiore attenzione. Questo comporta di non improvvisare l’accoglienza, ma predisporla diligentemente, affinché i distinti gruppi che si ritrovano in contemporanea, non abbiano ad avere contatti tra loro; qualora si verificasse un caso sospetto, non verrebbe compromessa l’intera attività parrocchiale.
  2. Richiamiamo al proposito le indicazioni già date per la registrazione dei partecipanti a qualsiasi attività che si svolga negli ambianti parrocchiali; ricordiamo le regole per l’accesso ai locali, per l’igienizzazione delle mani, l’uso della mascherina, per la temperatura corporea che deve essere inferiore ai 37,5 e per l’igienizzazione dei locali. Il patto di corresponsabilità tra parrocchia e famiglia, per i minorenni, deve essere sottoscritto, conservato e rispettato.
  3. Sappiamo che per molte comunità, il catechismo dei fanciulli è impegnativo, con numeri alti e talvolta con catechisti che hanno bisogno di essere tutelati, per età o per condizioni di salute. Considerando l’importanza per i bimbi e le famiglie di avere questi momenti di incontro, facciamo il possibile per garantirli.
  4. È possibile tenere gli incontri di catechismo, nella modalità consueta, garantendo il distanziamento, utilizzando correttamente la mascherina e applicando tutte le norme igienico sanitarie prescritte.
  5. È obbligatorio che, negli spazi al chiuso, il numero delle persone presenti in una singola stanza sia proporzionato alle esigenze del distanziamento prescritto, prevedendo anche il riciclo dell’aria e utilizzando gli spazi più ampi a disposizione.
  6. Se per qualche motivo, una parrocchia non riuscisse a garantire quanto sopra, si programmino altre modalità per la catechesi, evitando soluzioni avventate come l’accorpamento improvvisato di gruppi diversi. Alcune parrocchie ad esempio hanno diradato la frequenza degli incontri in presenza, alternandoli con proposte da svolgersi in famiglia oppure con collegamenti a distanza.
  7. Gli incontri dei gruppi giovanili (medie e superiori), dei gruppi adulti, comprese le catechesi prematrimoniali, possono tenersi, nelle stesse modalità di cui al n. 4.
  8. Per le Caritas Parrocchiali si prosegue il servizio come si è fatto finora, evitando accuratamente assembramenti. I Centri d’Ascolto si organizzino per appuntamento e i colloqui si svolgano in locali idonei e con tutte le precauzioni del caso, anche con l’uso del plexiglas per potersi parlare senza pericolo. Le parrocchie che hanno servizi di mensa facciano riferimento alla Caritas Diocesana, per valutare le modalità con cui realizzarlo, sia che si consumi il pasto insieme, sia che lo si dia da asporto.
  9. Gli oratori e tutti gli spazi pastorali possono rimanere aperti per le loro attività proprie. Sono però vietate le feste di compleanno e altre simili. Sono vietate tutte le attività sportive che comportano contatto scambievole, ad eccezione delle attività sportive individuali svolte all’aperto. È vietato l’uso condiviso dei palloni, del biliardino, del ping-pong e di tutti gli altri strumenti che possano servire ad attività sportive o ludiche.
  10. Sono sospesi convegni e conferenze in presenza, sagre, gite e simili. Sono pertanto da rimandare le Assemblee di Zona Pastorale in presenza; è naturalmente possibile farle da remoto. Nel rispetto delle indicazioni generali per la didattica delle scuole superiori e dell’università, si consiglia di tenere eventuali corsi di teologia ed altri corsi in modalità a distanza. In linea con le normative riguardo la chiusura degli esercizi di ristorazione alle ore 18.00 e l’invito a limitare il più possibile gli spostamenti, si consiglia di limitare al massimo le riunioni non urgenti, soprattutto quelle serali.
  11. Le eventuali riunioni di condominio non sono vietate se sono garantite tutte le regole per l’utilizzo dei locali e l’igienizzazione degli ambienti prima e dopo la riunione.

Nel consegnare queste indicazioni, raccomandiamo a tutti la sapienza pastorale necessaria per valutare il da farsi, caso per caso e in base all’evolvere della situazione. Siamo consapevoli che molte altre domande potranno esserci rivolte e come Uffici diocesani restiamo a disposizione per aiutarci in questa nuova fase.

Bologna, 30 ottobre 2020

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