Giovedì 30 maggio

Corpus Domini, pellegrini in città

La diretta della Messa delle 20.30 in cattedrale con l'arcivescovo. A seguire la Processione fino al SS. Salvatore

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Domenica prossima si celebra la Solennità del Corpo e del Sangue del Signore. Giovedì Messa in cattedrale e processione cittadina con l’Arcivescovo.

Il messaggio dei Vicari generali

Ci prepariamo alla Solennità del Corpo e del Sangue del Signore, che vivremo in tutte le nostre comunità domenica 2 giugno.
In molti luoghi dell’Arcidiocesi, alla Celebrazione eucaristica si uniscono in questa domenica atti solenni di culto eucaristico, Adorazione e processione con il SS. Sacramento.
Le parrocchie della Città e quante vorranno unirsi, le comunità religiose, le confraternite, i gruppi e le associazioni sono convocati giovedì 30 maggio, alle ore 20.30 in Cattedrale, per la Celebrazione Eucaristica presieduta dal Cardinale Arcivescovo e la solenne processione fino alla chiesa del SS. Salvatore, dove da otto anni si tiene l’Adorazione eucaristica continua.
È opportuno che in tutte le chiese della Città (parrocchie, rettorie e chiese delle comunità religiose) non vi siano altre Messe pomeridiane e serali, per convergere verso l’unica Celebrazione.
Le parrocchie e le varie realtà ecclesiali che lo ritengono opportuno, possono partecipare con il proprio stendardo o croce eucaristica. A tutti i presenti verrà distribuito il flambeaux per la processione.
Di seguito, riportiamo le indicazioni del Cerimoniere Arcivescovile, a cui tutti siamo invitati ad attenerci:

  • Tutti i Vescovi, Presbiteri e Diaconi che indosseranno le vesti liturgiche a piano terra dell’Arcivescovado (tutti sono pregati di trovarsi nella sala entro le 20.15), potranno lasciare in consegna in apposite buste contrassegnate eventuali effetti personali che potranno ritirare al termine della processione, nella sacrestia della Chiesa del SS. Salvatore.
  • Tutti i Presbiteri e i Diaconi sono invitati a concelebrare portando le proprie vesti liturgiche e stola bianca, possibilmente quella del Congresso Eucaristico.

In sala Bedetti, portando il proprio camice, indosseranno stola e casula i membri del Consiglio Episcopale, del Collegio dei Consultori, i Vicari Pastorali, i Segretari per la sinodalità, i Canonici statutari del Capitolo della Cattedrale, il Primicerio del Capitolo della Basilica di San Petronio, il Priore dei Parroci urbani, i Rettori dei Seminari Regionale e Arcivescovile, i Superiori Maggiori, il Vice-Presidente dell’IDSC, il Cancelliere, il Vicario Giudiziale. Anche i sacerdoti di Rito Orientale indosseranno le proprie vesti liturgiche sala Bedetti.

  • I ministri istituiti e i ministranti potranno partecipare alla celebrazione con le vesti liturgiche personali e le indosseranno direttamente nel coro del presbiterio della Cattedrale, salendo dalla scala interna lato sacrestia. Sono pregati di trovarsi già ai propri posti alle ore 20.15.
  • I seminaristi e quanti sono deputati al servizio liturgico indosseranno le proprie vesti liturgiche presso la sacrestia. Al termine della liturgia tutti insieme si farà ritorno in Cattedrale per riprendere i propri effetti personali.

Ci diamo dunque appuntamento, invocando fin d’ora con la preghiera sulle offerte: “Concedi benigno alla tua Chiesa, o Signore, i doni dell’unità e della pace, misticamente significati nelle offerte che ti presentiamo”.

 

La riflessione di monsignor Stefano Ottani, vicario generale per la sinodalità

Corpus domini, pellegrini in città

La solennità del Santissimo Corpo e Sangue del Signore ha come elemento caratterizzante la processione eucaristica per le strade della città: è il modo per testimoniare anche esteriormente la fede nella presenza reale del Signore Gesù, il tesoro della Chiesa. Ma non è solo per farsi vedere; è soprattutto per uscire, vedere e invitare a camminare insieme.

Un’analogia ricca di significato, particolarmente quest’anno, è il pellegrinaggio di comunione e pace in Terra Santa che, per iniziativa della diocesi di Bologna, si svolgerà – a Dio piacendo – dal 13 al 16 giugno prossimo. Parte dalla consapevolezza della drammaticità della storia che l’umanità sta vivendo e intende essere una risposta evangelica al bisogno di fraternità, giustizia e di pace che accomuna tutti i popoli. Questo spinge i credenti a pregare e a prendere iniziative per un coinvolgimento personale, che può essere anche rischioso e che in ogni caso, richiede un prezzo personale. La processione ha le stesse premesse: sa che dalla città emergono richieste pressanti dagli anziani soli, dai giovani maleducati, dai poveri vergognosi. Sa anche che ci sono tanti che silenziosamente costruiscono nella solidarietà, nella competenza, nell’impegno quotidiano. Quasi due estremi che si richiamano reciprocamente: davanti alla gravità della situazione, la risposta matura è quella di entrare personalmente in campo e di compromettersi positivamente.

Si scopre così che l’Eucaristia è la sintesi della proposta cristiana in risposta ai bisogni del mondo, anzi è dono sovrabbondante che supera ogni umana aspettativa. Non è disincarnata dalla storia, ma primizia e frutto di pace. La processione esprime bene l’iniziativa personale che mette in movimento uno accanto all’altro per diventare un popolo in cammino per sperimentare già tra noi la fraternità nella condivisione della fede e della speranza. Al centro non c’è una ideologia o un programma alternativo, ma una Persona che si dona: il pane spezzato e donato nella celebrazione liturgica è anche il segno del dono che la Chiesa si impegna a fare di sé per riempire la solitudine sostenere la fragilità, unire i dispersi. Il canto non è un riempitivo, ma rivelazione della coralità, del ritmo comune, della festa già iniziata e non azzittita dalle nostre stonature.

 

La riflessione di don Stefano Culiersi, direttore Ufficio liturgico diocesano

La solennità del Corpus Domini, spostata alla domenica seguente per accordi con lo Stato italiano, permette nel secondo giovedì dopo Pentecoste di ricavare alla nostra Chiesa bolognese una sosta attorno all’Eucaristia, declinando la nostra fede nel Santissimo Sacramento in sfumature diverse a seconda della stagione che stiamo vivendo. Ancora in ansia per la guerra, così vicina a noi e così minacciosa su tutto il mondo, quest’anno siamo ancor più coinvolti dalla preghiera per la pace, per l’incrudelirsi del conflitto israelo-palestinese. Per questo motivo la nostra celebrazione quest’anno attingerà alla antologia di Messe votive della Custodia di Terra Santa, proposte a Tabga sul lago di Tiberiade a ricordo della moltiplicazione dei pani e dei pesci: oggi come allora, noi discepoli ci rivolgiamo al Maestro, perché sollecitati a procurare il cibo a questa nostra generazione affamata di vita e di pace, sentiamo insufficienti le nostre risorse, finché non le deponiamo ai suoi piedi. È il Signore il salvatore di questa e di tutte le generazioni umane; la sua parola e il suo sacrificio sono il cibo che riempie le attese di ogni uomo e donna del nostro tempo.Nella processione dalla Cattedrale al Santissimo Salvatore avremo modo di condividere con questa nostra città la speranza che ci abita il cuore, fondata sul Signore Gesù Cristo. Il lui, senza il quale non possiamo fare nulla, sono contenute tutte le potenzialità e le energie di bene di cui i popoli in conflitto hanno bisogno e che vogliamo servire. Sul sito internet dell’Ufficio liturgico è possibile scaricare il materiale informativo e per la liturgia.

Di seguito la fotogallery (foto di Bragaglia-Minnicelli)

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