Sabato 8 e domenica 9 giugno i cittadini italiani voteranno per l’elezione dei 76 deputati italiani al Parlamento europeo.
Un appuntamento importante che si svolge ogni 5 anni in tutti i 27 Paesi che costituiscono l’Unione europea. Per poter votare occorre recarsi nella Sezione elettorale nelle cui liste si risulta iscritti ed esibire un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale.
Per i bolognesi e gli abitanti della nostra diocesi il legame con l’Europa è storicamente forte grazie all’Università di Bologna, l’«Alma Mater» nata, prima nel mondo, dalla presenza di studenti provenienti da tutta Europa. La nostra cultura è stata quindi da sempre «europea» e in tempi recenti, si può segnalare l’iniziativa di don Giuseppe Dossetti e del cardinal Lercaro che portarono a Bologna studiosi di Teologia e artisti da tutto il nostro continente. Questo legame storico ci dà una responsabilità particolare verso l’Europa e le sue istituzioni. Occorre poi ricordare, più in generale, che le decisioni dell’Unione europea influenzano direttamente l’esistenza di tutti i cittadini europei, quindi anche la nostra; e che l’azione concorde del Paesi europei si è dimostrata necessaria per affrontare gravi problemi che da soli, i singoli Stati non avrebbero potuto fronteggiare: come, recentemente, la pandemia da Covid-19.
Un altro importante apporto delle istituzioni europee è quello dei Fondi europei: somme di denaro stanziate per sostenere aspetti importanti dell’economia e della società dei vari Stati e, al loro interno, delle singole Regioni.
In base ai dati contenuti nel sito della Regione Emilia-Romagna, ad esempio, nel ciclo di programmazione 2014-2020, la Regione ha gestito direttamente circa 2,5 miliardi di euro con un approccio integrato attraverso gli strumenti di programmazione disponibile, a cominciare dal Por (Programma operativo regionale) Fesr (Fondo europeo di sviluppo regionale), il Por Fse (Fondo sociale europeo) e il Psr (Programma di sviluppo rurale). Questi fondi europei sono stati assegnati dalla Commissione europea ai singoli Stati sulla base di Accordi di partenariato. L’Accordo per l’Italia prevedeva risorse comunitarie per circa 44 miliardi di euro, a cui vanno aggiunti 20 miliardi di euro di cofinanziamento nazionale (di questi, circa il 30% a carico dei bilanci regionali). Per la Regione Emilia-Romagna le risorse comunitarie sono state pari a 1.147 milioni di euro per i Por Fesr, Por Fse e Psr. Ad esse si aggiungono le risorse statali e regionali, per un totale complessivo di 2.457 milioni di euro.
Per il periodo 2021-2027 il pacchetto di risorse che arriveranno dall’Unione europea a livello nazionale è ingente: alle risorse 2021-2027 della Politica di coesione (fondi Fesr e Fse+), con una dotazione in aumento rispetto al settennio precedente, pari a 42 miliardi di euro per l’Italia, si aggiungono le risorse di Next Generation Eu, con una dotazione di 235 miliardi per il periodo 2021-26 del Piano nazionale ripresa e resilienza (tra Recovery fund, React-EU e Fondo per gli investimenti complementari) e le risorse della politica agricola comune (Feasr) del biennio 2021-22, pari a oltre 10 miliardi di euro, di cui circa 3 miliardi per lo sviluppo rurale.