I momenti principali dell’evento estivo svoltosi dal 13 al 15 agosto
Tre giorni intensi quelli del Ferragosto a Villa Revedin 2025, svoltosi dal 13 al 15 agosto nella sede del Seminario aricivescovile, e dedicato alla speranza, sulla scia del Giubileo.
L’esordio della 71ª edizione è stato caratterizzato dal dialogo fra il cardinale Matteo Zuppi e il cantautore bolognese Luca Carboni, tutto incentrato su «Il tempo della speranza». «Forse – ha detto l’arcivescovo nel corso del dibattito – dovremmo capire che la felicità autentica esiste davvero solo se c’è anche quella degli altri. Quando papa Leone XIV ha parlato dell’importanza della ricerca della felicità, e soprattutto di una felicità che non fosse soltanto individuale, ha toccato un punto fondamentale. Oggi spesso ci si accontenta di tante felicità individuali che, tuttavia, non bastano. A tal proposito, il Giubileo dei giovani è stato una grande manifestazione di ricerca di speranza e di felicità condivisa».
«I ragazzi stanno vivendo un momento un po’ difficile, anche per il fatto dei social – ha affermato invece Carboni – ma dobbiamo ascoltarci: se lo facciamo, sappiamo cosa ci fa stare bene. Il successo subito non deve essere l’obiettivo, dobbiamo pensare prima a noi stessi». «Mi riempie il cuore ogni volta poter dialogare con il Cardinale – ha aggiunto Carboni ai microfoni del direttore dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali/Ceer, Alessandro Rondoni -. L’avevo conosciuto tre anni fa, ma purtroppo una serie di circostanze ci hanno impedito di proseguire la frequentazione. Anche per questo rivederci oggi è particolarmente emozionante per me».
Immancabili anche quest’anno sono state le mostre che hanno arricchito gli spazi del Seminario con focus dedicati al Giubileo e ai cent’anni dalla nascita di don Oreste Benzi, ma anche al conte Acquaderni e alla bella sinergia nata negli ultimi anni fra l’Unitalsi bolognese ed alcuni Istituti superiori cittadini. «La collaborazione fra Unitalsi e gli Istituti Aldini-Valeriani e Scappi – spiega Morena Mesini, presidente della Sottosezione bolognese di Unitalsi – prosegue già da alcuni anni e, insieme ai ragazzi che li frequentano abbiamo creato alcune rielaborazioni dell’Immagine della Madonna di San Luca. Si tratta di un modo per omaggiare l’Icona della nostra Patrona attraverso i giovani e l’arte, ma anche per promuovere l’importante attività che Unitalsi porta avanti da tanti anni».
Il Ferragosto a Villa Revedin ha avuto il suo culmine con la Messa celebrata dal cardinale Matteo Zuppi il giorno dell’Assunta nel parco del Seminario arcivescovile. «Qual è la via al cielo, quella che oggi Maria ci ricorda e che anche ci suggerisce? – si è domandato l’arcivescovo in un passaggio dell’omelia, disponibile integralmente sul canale YouTube di “12Porte” -. Noi non aspettiamo tutto dalla terra che, non dimentichiamolo, “è semplicemente luogo di passaggio”. E, quando non c’è più qualcuno, anche noi vogliamo capire come mitigare l’assenza così atroce, e capire quando saremo insieme. In cielo troveremo quello che abbiamo legato o sciolto. In realtà, è già adesso legandoci agli altri che capiamo quello che conta. C’è bisogno di comunità, cioè di persone che si mettono al servizio di questa Madre. Maria è senza peccato e come tale, per singolare privilegio, è sollevata dal Signore perché la figlia del suo Figlio nascesse condotta da Lui, segno di sicura speranza. Per questo non dobbiamo scandalizzarci del peccato, ma combatterlo amando il peccatore. Maria Assunta nel cielo – ha proseguito il Cardinale – ci aiuti a costruire una Chiesa fondata sull’amore di Dio, segno di unità, una Chiesa missionaria, che apre le braccia al mondo, che annuncia la Parola, che si lascia inquietare dalla storia e che diventa lievito di concordia per l’umanità».
«Anche quest’anno – afferma monsignor Marco Bonfiglioli, rettore del Seminario – abbiamo dato seguito a quella intuizione che, oramai diversi anni fa, ebbe il cardinale Giacomo Lercaro: dare accoglienza e ristoro ai bolognesi che volevano o dovevano rimanere in città nel mese più caldo dell’anno. Con il passare del tempo quella intuizione si è ampliata divenendo un momento importante e atteso da tutta la comunità, anche in chiave spirituale e culturale. Ciò è stato reso ben evidente anche quest’anno, attraverso le numerose mostre allestite negli spazi del Seminario».
Marco Pederzoli
