Le iniziative della Giornata e la sensibilizzazione nelle parrocchie.
Nella terza domenica di Quaresima, 23 marzo, la nostra Diocesi rinnova sempre uno dei suoi impegni missionari: la Giornata di solidarietà con la Chiesa di Mafinga, dove nei villaggi di Mapanda operano due preti diocesani, don Davide e don Marco, le suore Minime, la comunità della Visitazione ed il pluridecennale fidei donum Carlo Soglia. Al centro la Messa dell’Arcivescovo in Cattedrale domenica 23 marzo alle 17.30. Da Iringa a Mafinga: una “sorellazione” con Bologna che continua! Le novità maggiori che questo anno porta con sé sono due: il completamento e la consacrazione in giugno della nuova chiesa parrocchiale a Mapanda, e soprattutto il passaggio per il territorio della parrocchia nella nuova diocesi di Mafinga. Ricordiamo sin d’ora che le offerte raccolte durante le messe parrocchiali della domenica 23 marzo 2025 andranno destinate a contribuire alle attività pastorali e ai lavori di completamento della chiesa di Mapanda e si potranno versare sul conto intestato ad Arcidiocesi di Bologna IBAN IT02 S02008 02513 000003103844 causale: offerte per la parrocchia di Mapanda.
«Quest’anno arriverà al traguardo la costruzione della nuova chiesa di Mapanda – spiega monsignor Giovanni Silvagni, vicario generale per l’Amministrazione -, che verrà consacrata il 24 giugno dai Vescovi tanzani insieme al nostro Arcivescovo che sarà presente. Così la grande parrocchia di Mapanda, costituita da 8 grandi villaggi nella parte più remota della diocesi, avrà quasi una “concattedrale”: una chiesa molto capiente, adatta alle grandi convocazioni che si tengono in questa comunità». «Questa giovane Chiesa di Mafinga – prosegue – ha espresso quest’anno il suo primo vescovo, monsignor Romanus, primo sacerdote di Usokami e nuovo vescovo di Iringa. Siamo quindi incalzati da queste nomine che si susseguono per persone a noi molto familiari, con le quali abbiamo camminato; e questo ci riempie di gioia e ci dà un senso molto familiare della dimensione della Chiesa. Due giovani sacerdoti che abbiamo visto crescere sono diventati i pastori di due nuove grandi diocesi della Tanzania: questo rafforza moltissimo il nostro legame con loro, la nostra comunione e la nostra riconoscenza».
«Dopo le celebrazioni per i 50 anni di gemellaggio tra le diocesi di Iringa e Bologna – spiega don Francesco Onderei, Direttore dell’Ufficio Diocesano per la cooperazione missionaria tra le Chiese – l’anno pastorale che stiamo vivendo si potrebbe definire come l’anno 1 piuttosto che 51: nella primavera del 2024 dalla diocesi di Iringa è nata la nuova diocesi di Mafinga, nel cui territorio si trova ora la parrocchia di Mapanda. Una specie di ripartenza, come ci testimonia nel suo messaggio don Davide Zangarini (che pubblichiamo di seguito), che coincide anche con la conclusione dei lavori della chiesa parrocchiale e, in giugno, con la consacrazione a cui sarà presente anche il cardinale Zuppi. Per la nostra diocesi di Bologna si avvia ora anche un processo di riflessione sulla missione ed il suo futuro, perché la Chiesa in uscita non resti uno slogan e manteniamo quel respiro a pieni polmoni che ci permette di vivere come cristiani che si chiama missione!».
Nella Cattedrale di Bologna inoltre, da domenica 23 marzo, sarà possibile visitare la mostra sul 50° anniversario di gemellaggio tra le diocesi di Bologna e Iringa con pannelli che con foto, racconti e testimonianze ripercorreranno i cinque decenni di relazioni tra le due Chiese sorelle. Inoltre q questo indirizzo https://www.youtube.com/@centromissionariodiocesano5414 è possibile visionare alcuni documentari video prodotti in occasione del 50° anniversario a cura dell’Ufficio diocesano per la Cooperazione missionaria tra le Chiese
La Lettera di don Davide Zangarini, parroco a Mapanda.
MAPANDA, 15/03/2025
A S.Em. il Vescovo Matteo, ai presbiteri miei confratelli, ai fedeli tutti della diocesi di Bologna.
Cari fratelli, credenti in Cristo della chiesa di Bologna, eccoci arrivati all’annuale appuntamento in cui si celebra la fraternità fra la diocesi di Bologna e quella africana-tanzaniana di… Mafinga! Già, per chi si fosse perso dei pezzi, la missione bolognese presente nella parrocchia di Mapanda da ormai tredici anni non fa più riferimento alla diocesi di Iringa: questa storica chiesa locale è stata divisa in due lo scorso 13 marzo 2024, generando così una nuova diocesi, Mafinga, e sotto il suo territorio siamo anche noi di Mapanda assieme alla parrocchia da cui siamo nati, quella di Usokami.
Nuova diocesi, nuovo e giovane vescovo: Mons. Vincent Mwagala, che fu a suo tempo il primo parroco di Usokami, quando i preti bolognesi traslocarono a Mapanda.
Nuova diocesi vuol dire tanto entusiasmo, lo slancio degli inizi, e anche una porzione di clero più ridotta con la quale è più facile creare rapporti familiari e camminare insieme.
Non nascondo che questo slancio pastorale comporta anche delle fatiche, soprattutto per noi che stiamo lontani in villaggi di montagna: il vescovo ci vorrebbe tutte le settimane lì per radunarci, confrontarci e creare legami più profondi, come un buon padre che vuole radunare i suoi figli. Ma per noi sono due ore di strada sterrata, che con le piogge diventano anche tre; e in più richiede di scompaginare ogni volta le programmazioni legate alla vita pastorale parrocchiale, già alquanto intensa. Eppure, nonostante le fatiche, è indubbiamente positivo questo slancio, soprattutto perché è ancorato alle linee guida della Chiesa universale, che con il giubileo della speranza ci sta provocando a recuperare uno stile di comunione e di sintonia secondo il Vangelo.
Il vescovo ha invitato tutti i fedeli a celebrare in diocesi il loro giubileo, con appuntamenti vari a seconda delle diverse appartenenze: bambini, mamme, papà, giovani, consacrati, seminaristi, preti e associazioni varie.
Intanto anche la diocesi di Iringa, guidata da decenni dal vescovo Tarcisius, ora ha ricevuto l’annunzio del nuovo vescovo: Mons. Romanus Mihali. Chi è costui? Tenetevi forte, si tratta del primo prete proveniente dalla parrocchia di Usokami, ordinato nell’anno 2000. Sì, è un nostro figlio, un frutto dell’opera evangelizzatrice della Chiesa di Bologna. Non solo, ma è stato pure viceparroco di Usokami accanto a Padre Vincent, l’attuale vescovo di Mafinga.
Ci prepariamo dunque a celebrare l’ordinazione episcopale di Romanus la domenica dopo Pasqua, il 27 aprile 2025.
L’altro evento importante, tutto parrocchiale, che caratterizza questo anno giubilare è l’inaugurazione della chiesa parrocchiale intitolata a San Giovanni Battista. La nuova chiesa sarà solennemente dedicata nel giorno della natività del Santo, il 24 giugno 2025. Attendiamo per quella data il Card. Matteo Maria Zuppi, oltre ovviamente al nostro vescovo Vincent, al vescovo emerito di Iringa Tarcisius e al nuovo vescovo, titolare di Iringa, Romanus.
Quello della chiesa è stato un lavoro lungo, iniziato nel 2019 e tuttora procede con i suoi ritmi africani, chissà se per quel giorno potremo dire che la chiesa è ultimata: mentre scrivo mi pare di essere ancora in alto mare.
Di certo l’evento assume una tale rilevanza per il fatto che qui tutti sanno dello stretto rapporto fra questa costruzione e la prossima dipartita dei preti bolognesi con l’inserimento del clero locale. Per questo accompagniamo la preparazione dell’evento materiale con una catechesi sull’essere Chiesa: come questo edificio di culto in quel giorno sarà asperso con l’acqua, unto con il Crisma ed in esso sarà celebrata per la prima volta l’Eucaristia, così noi ritroviamo e rinsaldiamo il nostro essere Chiesa del Dio vivente sui fondamenti del Battesimo che ci ha rigenerati, della Cresima che ci ha santificati, del Corpo di Cristo che ci unisce a lui e fra di noi in comunione perfetta.
E affinché quel giorno non rimanga la celebrazione di un evento solenne che si apre e si chiude, abbiamo voluto che da esso scaturissero le Missioni popolari, che ci impegneranno nei mesi successivi. Non solo noi preti, né le suore Minime e alcuni frati Francescani, ma tanti fedeli laici della parrocchia saranno i protagonisti di questa rinnovata avventura di evangelizzazione, andando per tutti i villaggi, di casa in casa, a portare l’annuncio della fede in Cristo Risorto.
Nelle prossime settimane avremo tre giorni di Esercizi Spirituali per i missionari, come primo momento forte di formazione. Pregate anche voi perché il Signore spalanchi le porte del Vangelo nei cuori di tanti che ancora non lo conoscono; ma spalanchi anche gli occhi di noi missionari, perché sappiamo vedere e gioire delle grandi opere del Signore.
Lo spazio che mi è concesso è ormai terminato, e così non riesco a raccontarvi, come ho fatto altre volte, gli aspetti più quotidiani della nostra vita assieme ai fratelli e le sorelle di Mapanda; ma è proprio nella quotidianità e nelle sue sfide che ci sforziamo di far fiorire la speranza, quella che non delude, quella che non fissa lo sguardo sulle cose visibili, l’unica di cui tutti abbiamo bisogno.
Auguro a tutti voi un buon cammino di conversione, per accogliere gioiosamente la grazia pasquale.