Grande successo di pubblico ha riscosso il progetto «Giovani in Concerto: Insieme per la Pace».
Organizzato nella Basilica di San Petronio dalla Scuola di Musica «Inno alla Gioia» di Bologna, sotto la guida e direzione di Natalia Bracci e Annamaria Di Lauro. Un concerto, inserito nel cartellone del Bologna Portici Festival, che ha coinvolto circa 400 giovani strumentisti e coristi dai 6 ai 25 anni, provenienti dalle Scuole di musica di Bologna, Milano, Fiesole e Ma- cerata con ospiti i musicisti della Youth Symphony Orchestra of Ukraine, la compagine sinfonica fondata dalla direttrice musicale del Teatro Comunale di Bologna, Oksana Lyniv.
«È stata una grande festa della convivenza fra i popoli – afferma monsignor Andrea Grillenzoni, primicerio di San Petronio – per la pace nel mondo, a favore di tutte le popolazioni, contro le guerre in cui le persone rischiano di morire ogni giorno». Per la Città metropolitana hanno partecipato Bologna Sinfonica Junior, orchestra della Scuola «Inno alla Gioia», Orchestra dei Giovanissimi del Conservatorio G. B. Martini, Coro di Voci Bianche del Teatro Comunale di Bologna, Liceo Musicale Lucio Dalla, Scuola di Musica Cemi, Orchestra Senzaspine Junior, Scuola di musica Impullitti di Pianoro, Scuola di musica Incontri di Stile di Borgo Panigale e Scuola di musica Banchieri di Molinella. Da fuori Regione hanno invece partecipato Centro Musicale Suzuki di Milano, Nucleo Orchestrale delle Piagge dalla Scuola di Musica di Fiesole, Scuola di Musica Don Bosco di Macerata e Youth Symphony Orchestra of Ukraine.
«Vedere e ascoltare violini, viole e violoncelli di tutte le taglie imbracciati da piccoli appassionati strumentisti, così come per la nutrita sezione degli strumenti a fiato e per le percussioni, è stata un’emozione impagabile – dicono gli organizzatori – nel susseguirsi di brani eseguiti man mano dalle varie scuole. E poi la prova superba dei giovani ucraini, in pratica un’orchestra di professionisti, e l’immensa commozione suscita- ta dal brano “Melody” del compositore Myroslav Skoryk cantato dal soprano Yulia Tkachenko, con tanto di bandiera del suo martoriato Paese». Fino all’apoteosi finale, quando tutti assieme hanno eseguito l’apertura celeberrima dai «Carmina Burana» di Orff e poi il beethoveniano «Inno alla gioia», il brano che forse più di tutti richiama al- la pace, «quella pace che gli ucraini chiamano myr, gli israeliani shalom, i palestine- si salam» è stato ricordato. Sul podio, in una Basilica con oltre 1.200 spettatori, la bacchetta esperta di Luciano Acocella ha realizzato l’incredibile amalgama tra i tanti membri delle varie orchestre. Insomma, un’emozionante, incredibile e contagiosa lezione di pace invocata e rivolta da bambini e ragazzi agli adulti di tutto il mondo.
Le donazioni raccolte sono state devolute alla Fondazione Soleterre di Milano, attiva da anni in Ucraina con progetti umanitari. In particolare la fondazione sta investendo nel progetto «Unbroken Kids», che è una struttura dove i bambini colpiti dalla guerra potranno ricevere l’assistenza medica e psicologica di cui hanno bisogno. Il Centro sarà dedicato alla cura delle ferite e dei traumi di guerra e alla riabilitazione, con macchinari adatti alla chirurgia ricostruttiva, all’ortopedia, utilizzando anche protesi robotiche.