Nei giorni scorsi si è tenuta la conferenza stampa del progetto di valorizzazione culturale e turistica dedicata ai cartigli del territorio.
«Fra gli oltre seicento cartigli che si affiggeranno in prossimità di altrettanti monumenti del nostro territorio metropolitano, quasi i due terzi sono di proprietà ecclesiastica. Credo che questo dato racconti con chiarezza quanto ci sentiamo grati e coinvolti da questa iniziativa, perché la Chiesa è intrinsecamente coinvolta nella storia e nella cultura, dunque nella vita, del nostro territorio».
Sono le parole di monsignor Stefano Ottani, Vicario Generale per la Sinodalità e presidente dell’Associazione «Arte e Fede», rilasciate a margine della conferenza stampa di presentazione del progetto di valorizzazione culturale e turistica dedicato ai cartigli metropolitani. L’evento si è svolto mercoledì scorso nella Sala Rossa di Palazzo Malvezzi, sede della Città Metropolitana di Bologna, alla presenza della consigliera delegata al turismo della Città metropolitana.
All’incontro è intervenuta anche Milena Naldi, curatrice del progetto. «La genesi dell’iniziativa affonda le sue radici nell’ormai lontano 1997 – ha spiegato Naldi – quando nella Commissione per la qualità urbana ci venne l’idea dei cartigli che ciascuno di noi può vedere e consultare presso i beni storico-artistici della nostra città. Il progetto mi è sembrato così utile e ben riuscito da pensare di poterlo estendere anche al territorio metropolitano: da allora sono passati due anni di lavoro fatti di mappatura e supervisione dei beni e, dopo una selezione, siamo pronti a far arrivare i cartigli anche oltre i confini della città di Bologna. Oggi abbiamo presentato i primi otto Comuni pronti ad inaugurare il progetto: si tratta di Alto Reno Terme con Porretta, Calderara di Reno, Castenaso, Crevalcore, Granarolo dell’Emilia, Loiano, Monghidoro e Sasso Marconi. In questo modo, la nostra sarà la prima Città metropolitana ad avere una identità culturale con segnalazione omogenea».
Un elemento di forte innovazione, inoltre, sarà costituito dal collegamento del Progetto «Cartigli» alla mappa interattiva Tourer.it realizzata dal Segretariato del Ministero della cultura per l’Emilia-Romagna. «Su ciascuno dei nuovi cartigli – ha raccontato Ilaria Di Cocco, responsabile del Portale Tourer.it – sarà presente anche un Qr Code grazie al quale sarà anche possibile far conoscere il nostro patrimonio culturale meno noto. Come Segretariato crediamo profondamente nella valorizzazione di quanto abbiamo di bello e dei cittadini. Sono loro ad aver avuto il merito di inviarci tante segnalazioni ed un numero altissimo di fotografie, poco meno di 15mila, relative al patrimonio culturale prossimo ai loro luoghi di vita. Si tratta di un modo per aiutarci, fra l’altro, anche nella tutela di questo patrimonio immenso».