celebrazioni del 2 agosto

Il ricordo di Silver Sirotti e delle stragi Italicus e Rapido 904

La cerimonia al cippo sul Binario 1 e la Messa presieduta dall'Arcivescovo

Nella notte tra il 3 e 4 agosto 1974 un attentato al treno «Italicus» a San Benedetto Val di Sambro costò la vita a 12 persone.

Tra loro Silver Sirotti, un ferroviere forlivese che lavorava a Bologna, in servizio su quel treno. Morì nel tentativo di salvare i passeggeri e per questo è stato insignito della Medaglia d’oro al valore civile. Un cippo sul binario 1 della Stazione centrale di Bologna fa memoria del suo sacrificio, e proprio lì, venerdì scorso, a cinquant’anni di distanza, è stato ricordato nell’ambito delle Celebrazioni per il 2 agosto.

Erano presenti alcuni familiari di Silver, tra cui il fratello Franco con la moglie, l’Arcivescovo di Bologna e tra le autorità il ministro dell’interno Piantedosi, il sindaco di Bologna Matteo Lepore, il presidente del Consiglio comunale di Forlì, Loris Cereli, e altre autorità civili e militari, i gonfaloni dei comuni di Bologna e di Forlì. Sirotti è stato ricordato anche durante la Messa in suffragio delle vittime presieduta dall’Arcivescovo nella chiesa di San Benedetto in via Indipendenza. I familiari e le autorità sono saliti invece per le celebrazioni a San Benedetto Val di Sambro  dove sono state depositate le corone in ricordo delle vittime agli attentati ai treni Italicus e Rapido 904 Napoli-Milano del 23 dicembre 1984.

All’inizio della Messa in San Benedetto l’arcivescovo ha ricordato come «siamo un pò tutti familiari delle vittime che ricordiamo». «Sono accolte – ha proseguito –  da colui che si è fatto vittima perchè il sangue di Abele non fosse più sparso sulla terra. Oggi nella nostra celebrazione pregheremo per la fine di ogni violenza perchè le tante trame del male che diventano terrorismo e guerra possano essere sconfitte e i fratelli possano riconciliarsi tra loro. Ricorderemo anche le tante stragi del nostro paese che sono e legate alle nostre persone perchè fanno parte della nostra storia personale. Ricorderemo a 50 anni e 40 anni di distanza le stragi dell’Italicus e del Rapido 904. Ci ricordano che quando tutta la città fa memoria allora c’è memoria, quando c’è solidarietà non si dimentica. E noi non vogliamo dimenticare quelle stragi, purtroppo un pò più dimenticate».

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