Appuntamenti il 13 e 21 maggio e il 4 giugno alle 21.
«Imperi. Sacralità e potere da Roma ai giorni nostri» è il titolo del ciclo di incontri che si terranno in San Petronio per iniziativa dell’Arcidiocesi di Bologna, della Basilica stessa e del Centro Studi «La permanenza del classico» dell’Università di Bologna. Nelle serate del 13 e 21 maggio e 4 giugno interverranno oltre a Ivano Dionigi, lo storico Franco Cardini e il filosofo Massimo Cacciari. Con letture di Elena Radonicich, Elena Bucci e Paola De Crescenzo. Musiche della Cappella Musicale arcivescovile di San Petronio diretta da Michele Vannelli. È prevista la partecipazione dell’Arcivescovo. Tutti gli incontri iniziano alle 21 (ingresso libero) e saranno trasmessi in diretta streaming sul nostro sito e sul canale YouTube “12Porte”.
- Primo appuntamento con la lezione del classicista Ivano Dionigi il 13 maggio, dal titolo “Imperium senza fine. Da Roma a Bisanzio”. Nella civiltà europea si succedono, si incontrano e scontrano diverse idee di Impero che nascono e tramontano. Il professore partirà da quella originaria, quella di Roma. «L’impero di Roma – spiega – nasce nel segno di una duplice utopia: il ritorno dell’età dell’oro e la durata infinita. Sarà l’avvento del Cristianesimo da un lato a segnare la sua decadenza (476) e dall’altro a ispirare il nuovo impero di Bisanzio: la “seconda Roma”. In questo rinnovato impero non c’è separazione tra Dio e Cesare, ma coabitazione; anzi, Cesare è il rappresentante di Dio in terra. “Città terrena” e “città celeste” si identificano: un’alleanza ritenuta senza fine e invincibile, smentita dalla conquista di Bisanzio da parte dei turchi (1453)». Dionigi termina ponendo uno dei grandi interrogativi riguardo agli imperi: «Il modello è quello occidentale laico e secolarizzato oppure quello orientale, messianico e cesaropapista?».
- Sulla trasformazione medievale dell’impero rifletterà lo storico Franco Cardini il 21 maggio. «Il tema del rapporto tra sacralità e potere – dice Cardini – è straordinariamente adatto a render ragione del duplice e traumatico sviluppo che ha conosciuto la civiltà europea. Mentre la “parte Occidentale” ha subito un lento e inesorabile processo di “secolarizzazione”, la “parte orientale” ha conservato la sua identità religiosa e “messianica”.
- E arriviamo a ieri. Anzi a oggi. «Gli Imperi che emergono dalle macerie della Prima guerra mondiale sono Stati Uniti e Unione Sovietica. Ed ora? Che fare?». Di questo periodo, fino ai giorni nostri, parlerà il filosofo Massimo Cacciari il 4 giugno. «Vi sono Imperi capaci di contenere le formidabili pressioni che sembrano spingere a una nuova conflagrazione mondiale? Può quella grande forma anche politica che è ancora la Chiesa Romana svolgere un ruolo efficace in questa svolta dei tempi?». Grandi interrogativi posti da Cacciari che sintetizza così l’incertezza di questi tempi: «Che cosa può nascere dalla catastrofe? La preparazione di altre e ancora più tremende catastrofi, l’affermazione di un Impero egemone, oppure la costruzione di uno Stato o Respublica mondiale?».
Per il secondo anno l’iniziativa, ispirata dal Cardinale Matteo Maria Zuppi e affidata al professor Dionigi, si svolgerà nella Basilica di San Petronio. «Significativo e simbolico – afferma Zuppi – che questi incontri avvengano in San Petronio, la Chiesa civica, la Chiesa dei bolognesi. Ancora più importante e urgente oggi è una riflessione comunitaria su questi grandi temi con la speranza che ciascuno di noi contribuisca all’affermazione dei valori della pace e della giustizia dei popoli e delle singole persone».
Dopo il successo della prima edizione sul “Destino dell’Occidente”, quest’anno il tema sarà incentrato sugli «Imperi». La storia delle grandi civiltà è segnata da quella degli imperi che, di età in età, ne sono stati l’espressione. Ma l’idea di impero muta nel tempo, pur mantenendo un carattere fondamentale: la sua potenza non si esaurisce mai nell’esercizio di una sovranità assoluta di ordine politico, amministrativo, burocratico, militare. L’impero non è solo un tipo di organizzazione statale, sociale, militare, territoriale, ma assume il compito-vocazione di guidare a un fine ultimo.