Messa Crismale

«Con gli oli benedetti porterete nelle vostre comunità un segno efficace dell’amore di Dio»

Il testo integrale dell'omelia dell'Arcivescovo dalla Cattedrale di San Pietro

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«Con gli oli benedetti porterete nelle vostre comunità un segno efficace dell’amore di Dio che si riversa tra le nostre strade e nei paesi. La Provvidenza di Dio non ci farà mai mancare la forza e le risposte. Il Giubileo della speranza deve cambiare tutti noi perché possiamo passare dal timore alla fiducia, dal dubbio alla certezza».

È un passaggio dell’omelia dell’Arcivescovo per la Messa Crismale con la benedizione degli Oli che ha presieduto mercoledì scorso in Cattedrale.

«La nostra comunione – ha proseguito il cardinale Zuppi – ci aiuta a ritrovare il senso della mia e nostra vocazione ministeriale che ci fa rivivere l’amore dell’inizio che si trasforma e che può sempre crescere. Corriamo il rischio di cercare senza passione, di annunciare connvinti che nulla cambia davvero. La speranza ci invita a non smettere di ambiare perché l’amore trasforma quello che è vecchio e lo fa nascere di nuovo, rende il peccato pienezza di grazie».

Scarica il testo completo dell’omelia dell’Arcivescovo per la Messa Crismale

 

 

 

«Promettiamo di donare tutta la vita – ha detto ai sacerdoti e diaconi presenti -. Oggi pronunceremo le promesse dei nostri impegni sacerdotali con una doppia gioia: di poterlo fare insieme e davanti al nostro popolo, con le comunità che camminano con noi e che sono la nostra famiglia e danno senso e pienezza alla nostra chiamata. Non si tratta di fare cose in più ma di essere forti nello Spirito e di edificare la casa del Signore. La comunione non è mai fare tutti le stesse cose ma amare, rispettare e auitare con tutti noi stessi questo corpo che è la Chiesa che è anche il nostro corpo. Comunione è corresponsabilità, una famiglia in cui siamo figli e fratelli e mettiamo in pratica la Parola e dove tanti vedano nel nostro amore il riflesso dell’amore di Dio. Costruiamo comunità, relazioni umane intorno al pane dell’Eucarista, della Parola e dei poveri».