Giovedì 2 febbraio

La Giornata mondiale della Vita Consacrata

La diretta della Messa presieduta dall'Arcivescovo in Cattedrale (ore 18)

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Si celebra giovedì 2 febbraio, festa della Presentazione di Gesù al Tempio, la Giornata mondiale della Vita consacrata.

Si è giunti già alla 27°, e quella di quest’anno ha come tema «Allarga lo spazio della tua tenda»; un tema tratto dal libro del profeta Isaia, (54,2) che prosegue: «Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti».

In occasione di questa Giornata si tengono due appuntamenti diocesani: il primo mercoledì 1 febbraio alle 20,45 nella basilica di Santo Stefano con la Veglia di preghiera; il secondo giovedì 2 febbraio nella Cattedrale di San Pietro con la celebrazione eucaristica nella festa della Presentazione. Entrambi i momenti sono presieduti dal cardinale Matteo Zuppi. «Quando Giovanni Paolo II istituì nel 1997 la prima Giornata della Vita consacrata – ricorda suor Chiara Cavazza, direttrice dell’Ufficio diocesano per la Vita consacrata – desiderava, tra le tante cose, vivere un momento di ringraziamento e di celebrazione delle meraviglie che il Signore opera quotidianamente nella vita dei tanti consacrati e consacrate. È con questo stesso spirito che ci avviciniamo, anche noi, alla festa del 2 febbraio, esortate ed esortati dalle parole del Profeta che guidano questa tappa continentale del Cammino sinodale e che ci invitano, ogni giorno, ad allargare la nostra tenda, ad accogliere tutti coloro che desiderano entrarvi e a continuare a camminare attraverso i molteplici deserti del nostro tempo». «Di questo continuo e appassionante lavoro di adattamento, allargamento e movimento – prosegue suor Cavazza – vuole essere testimone la vita consacrata in tutte le sue forme, immersa dentro il cammino del popolo al quale appartiene e saldamente guidata dalla presenza del suo Signore al centro della “tenda”. Siamo dunque tutte e tutti invitati a sostare per un momento di incontro, di ringraziamento e di preghiera dentro questa tenda che è, prima di tutto, la nostra Chiesa di Bologna: una dimora ampia, ma non omogenea, capace di dare riparo a tutti, ma aperta, che lascia entrare e uscire e in movimento verso l’abbraccio con il Padre e con tutti gli altri membri dell’umanità” (Documento del Sinodo per la tappa continentale)».

 

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