Le parole dell’omelia dell’Arcivescovo pronunciate durante l’omelia della Messa del Giorno di Pasqua in Cattedrale.
«Solo se crediamo che la speranza non delude saremo in grado di affrontare difficoltà e limiti che, altrimenti, ci sconsiglierebbero qualsiasi scelta. Solo se crediamo che la speranza non è un generico auspicio ma che si compie, sapremo che il seme buttato a terra nella nebbia di ottobre a giugno darà una spiga».
Le parole dell’Arcivescovo nell’omelia della Messa del Giorno di Pasqua in Cattedrale.
«Speranza non significa non lavorare – ha proseguito – come vorrebbe un’idea stolta ma molto persuasiva di benessere che rifiuta il sacrificio, la lotta, la preparazione, la pazienza, la severa perseveranza. Tutte cose poco attraenti per persone abituate alla rapidità e al protagonismo, che non sanno attendere e devono far vedere le loro capacità. Quelle che hanno fatto di tutto un diritto senza doveri. Non troveremo la speranza accontentandoci di raggiungere il benessere individuale o in una introspezione individuale, ma ascoltando Gesù che parla, che ci aiuta a capire chi siamo perché amati di un amore che entra nel cuore e che sana le ferite, non le ignora».