2 Agosto

La Messa dell’Arcivescovo per le vittime della strage alla Stazione

Le parole del cardinale Zuppi nell'omelia

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La Messa nella chiesa di San Benedetto

«Il buio della morte di Gesù in croce è il buio delle 10.25 del 2 agosto quando tutto crollò in una stazione piena di vita e di luce. Quanti anni fermati. Il tempo ci fa capire la vita in una vita più grande. La guarigione non è però nel passare del tempo ma è l’amore la vittoria sul male».

È un passaggio dell’omelia dell’Arcivescovo pronunciata nella chiesa di San Benedetto ieri mattina in occasione della Messa in suffragio per le vittime dell’attentato alla stazione nel 45º anniversario. I loro nomi sono stati ricordati durante la celebrazione perchè, ha detto l’Arcivescovo, «non rimangano numeri».

Alla celebrazione erano presenti i familiari delle vittime con un fiore puntato sul petto, i rappresentati del Comune di Bologna, della Città Metropolitana e della Regione, insieme ad altra autorità civili e militari. La Messa è stata concelebrata anche dal vicario generale monsignor Giovanni Silvagni e da don Pietro Giuseppe Scotti, parroco di San Benedetto.

«Gesù affronta la sofferenza e la fa sua – ha proseguito l’arcivescovo -. Dopo 45 anni ci troviamo ancora insieme per sconfiggere quella e tutte le ingiustizie. Tutti quel 2 agosto, come Gesù sulla croce, abbiamo gridato a Dio “perchè ci hai abbandonato?”. Ma Dio non abbandona mai, è l’uomo che abbandona l’uomo, che prepara una strage, che abbandona Dio. Una città intera allora si è messa in movimento con la solidarietà che è ora diventata ricerca della giustizia. Come Gesù combattiamo allora ogni violenza contro ogni trama del male, con la forza dell’amore, della verità e della giustizia».

Leggi il testo integrale dell’omelia dell’arcivescovo

Qui il video integrale dell’omelia

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