Una Messa nella chiesa di San Giovanni in Monte a 100 anni esatti dalla riabilitazione sacerdotale di Don Olinto Marella che proprio nell’artistica chiesa cittadina, Il 2 febbraio 1925, saliva l’altare per celebrare la sua “seconda prima messa”.
Il Cardinale Zuppi, celebrando la Messa della Presentazione al Tempio, ha ricordato la prova sostenuta da padre Marella e la sua obbedienza e fiducia alla Chiesa.
Reo di aver dato ospitalità ad un ex compagno di seminario, scomunicato perché vicino alle idee del modernismo, don Olinto venne colpito con durezza dal vescovo di Chioggia, sua diocesi natale, dalla sospensione a divinis con il divieto di accostarsi all’Eucaristia in diocesi.
Una prova tremenda, che costrinse Marella ad abbandonare l’isola di Pellestrina, dove aveva avviato un oratorio per i ragazzi, per giungere poi a Bologna dove insegnò storia e filosofia nei licei cittadini.
Ricordando quei 16 anni di esilio spirituale Marella scriverà all’amico e compagno di seminario Angelo Roncalli (futuro Giovanni XXIII): “La strada della mia salvezza fu la carità, mentre l’orgoglio mi avrebbe perduto, la carità mi ha salvato”.
Sarà l’Arcivescovo di Bologna Cardinale Nasalli Rocca a ottenere per lui la riabilitazione al Sacerdozio e avrà l’incarico di occuparsi dei più diseredati, cosa che aveva sempre comunque fatto in tutta la sua vita e anche nel periodo della sospensione a divinis.
Qui il video della registrazione integrale dell’omelia del Card. Zuppi
