In tempo di pandemia

Le indicazioni per le celebrazioni pasquali

La circolare del vicario generale monsignor Giovanni Silvagni

BOLOGNA – Una circolare del vicario generale monsignor Giovanni Silvagni offre le indicazioni per le prossime celebrazioni pasquali.

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Indicazioni per la Pasqua 2021

Ci apprestiamo alla Pasqua, grati di poterla celebrare quest’anno in condizioni più favorevoli rispetto l’anno scorso, ma ancora pesantemente segnati da limitazioni e difficoltà che la pandemia comporta. Le celebrazioni si dovranno svolge con alcune peculiarità quanto agli appuntamenti, gli orari e le modalità che, puntualizzate con l’aiuto dell’Ufficio Liturgico, vengono di seguito presentate.

1. REGOLA GENERALE

Ci dobbiamo attenere scrupolosamente, senza abbassare la guardia, a tutto ciò che è prescritto per l’amministrazione dei sacramenti, l’igienizzazione dei locali e delle suppellettili, il regolamento dei flussi di accesso e di uscita, la capienza dei locali, a cui tutti devono accedere con mascherina e avendo igienizzato le mani. Non deve mai esserci passaggio di libretti e di sussidi, di carpette e di libri dei canti. Si deve mantenere il distanziamento prescritto ed evitare qualsiasi contatto tra le persone. Questo vale sempre e comunque, senza eccezioni, dentro e fuori i luoghi di culto, in entrata e in uscita. Particolare attenzione si abbia per i cori, dove il distanziamento tra le file deve essere di due metri e il numero dei componenti proporzionato all’effettivo spazio disponibile. Nel corso di tutte le celebrazioni i fedeli rimangano fermi al loro posto, senza spostamenti, processioni o altro.

2. SACRAMENTO DELLA PENITENZA

È prescritto di celebrare il sacramento della penitenza in luoghi ampli, con facile ricambio d’aria. Si invitino i fedeli a ricorrere per tempo al Sacramento della Penitenza, offrendo occasioni apposite, così da non doversi concentrare a ridosso della Pasqua.

3. VEGLIA DIOCESANA DELLE PALME

Si terrà in Cattedrale sabato 27 marzo 2021 ore 20.30 – 21.30 (Convocazione ore 20.00) – La partecipazione in presenza è limitata ai posti consentiti. La celebrazione è trasmessa sul canale YouTube della Chiesa di Bologna

4. DOMENICA DELLE PALME

Ricordiamo che la benedizione delle palme o dei rami di ulivo, come espresso dalle parole del rito esprimono, non è la benedizione di un oggetto, ma ha lo scopo di rendere idonei – rami e fedeli che li portano – ad acclamare al Signore Gesù durante la commemorazione liturgica del suo ingresso in Gerusalemme.

Considerando l’afflusso insolito di fedeli in questa circostanza, ove possibile si incoraggia la celebrazione all’aperto. Oggi il servizio d’ordine dovrà anche garantire che non vi sia assembramento e tutto proceda in sicurezza.

Fuori della chiesa o del luogo della celebrazione, preparare su tavoli i rami vaporizzati con sostanze igienizzanti. Gli operatori della parrocchia li sistemino usando guanti e con le stesse precauzioni li diano a chi li richiede prima di entrare nel luogo della celebrazione. In alternativa si possono già predisporre i rami opportunamente igienizzati al posto a sedere che occuperanno i fedeli, che per esigenze ulteriori potranno richiedere altri rami finita la celebrazione. Tutti prendono posto in chiesa o nel luogo della celebrazione e vi rimangono per tutta la sua durata.

Quest’anno nella commemorazione dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme si utilizzi, almeno nella messa principale, la seconda forma, senza processione dei fedeli, ma con ingresso solenne dal fondo della chiesa del presidente e dei ministri. Il rito inizia all’ingresso della chiesa con il saluto, la benedizione dei rami, la lettura del brano evangelico di Marco o Giovanni; poi iniziano i canti che acclamano Cristo Re. La croce incede molto lentamente lungo la navata della chiesa, seguita dai ministri, e i fedeli tenendo in mano le palme salutano Cristo nel suo ingresso “imitando le acclamazioni delle folle degli ebrei”; quel ramo, portato a casa e conservato, annuncerà per tutto l’anno che il Signore è entrato nella nostra vita per fare Pasqua con noi.

In tutte le Messe – quando non si utilizza la seconda forma – si dia una certa ampiezza al Rito di ingresso con la Terza forma, cantando o recitando le antifone proprie che commemorano l’ingresso del Signore, pur senza la benedizione delle palme.

5. MESSA CRISMALE – MERCOLEDÌ SANTO – CATTEDRALE DI S. PIETRO

Per favorire la partecipazione di tutte le componenti della Comunità Ecclesiale a questa Eucaristia, che deve essere epifania della Chiesa locale, la celebrazione è anticipata al mercoledì santo alle ore 18.30, per il rientro prima del coprifuoco. Tuttavia a motivo delle attuali restrizioni sono invitati a partecipare solo i Presbiteri, i Diaconi, i Consacrati e i membri del Consiglio Pastorale Diocesano. Chi non può partecipare di persona potrà collegarsi attraverso il canale YouTube della Chiesa di Bologna.

I sacri ministri assumono i paramenti con la stola bianca direttamente al posto loro assegnato in Cattedrale. Gli oli santi verranno distribuiti al termine della celebrazione solo ai Moderatori delle Zone Pastorali che provvederanno a distribuirli agli incaricati delle parrocchie o delle altre chiese della rispettiva zona.

Per significare l’unità della Chiesa locale, riunita nell’unica Eucaristia presieduta dall’Arcivescovo, in questo pomeriggio in tutta la Diocesi non si celebrino altre Eucaristie se non – in caso di necessità – la Messa esequiale.

6. MATTINA DEL GIOVEDÌ SANTO

Si suggerisce al clero delle Zone Pastorali di riunirsi per la celebrazione della liturgia delle ore. Può essere anche l’occasione di distribuire gli oli santi che saranno accolti nelle singole comunità all’inizio della Messa in Coena Domini.

7. MESSA IN COENA DOMINI

Quest’anno si deve omettere la lavanda dei piedi ed è bene non sostituirla con surrogati o finzioni. Al momento della reposizione del Ss.mo sacramento, i fedeli restino al loro posto, mentre – accompagnato dai soli ministri che portano i ceri e il turibolo – il presidente porta il Ss.mo Sacramento alla cappella della reposizione. La piccola processione si svolga molto lentamente, attraverso la chiesa per permettere ai fedeli di esprimere la loro adorazione al passaggio del Ss.mo Sacramento. Riposto il Ss.mo Sacramento nel luogo predisposto, sarà possibile rimanere in preghiera entro i tempi del coprifuoco e nel distanziamento consueto in tempo di pandemia.

8. VENERDÌ SANTO. CELEBRAZIONE DELLA PASSIONE

Alla Preghiera Universale, dopo l’ultima intenzione del messale si aggiunga la seguente:

Invito alla Preghiera
Preghiamo per il mondo colpito dalla pandemia: il Signore doni fiducia ai malati, forza ai difensori della salute pubblica, riposo eterno ai defunti e consolazione ai loro cari.

Preghiera in silenzio. Poi il Sacerdote dice:
Dio onnipotente e misericordioso, guarda la nostra dolorosa condizione: conforta i tuoi figli e apri i nostri cuori alla speranza, perché sentiamo in mezzo a noi la tua presenza di Padre. Per Cristo nostro Signore.

Nella seconda parte della Liturgia, fatta l’ostensione della Croce, segue il rito della adorazione, nel quale – data la situazione – solo il presidente bacia la Croce; dopo il bacio il presidente con parole appropriate inviti tutti, restando al proprio posto, ad un gesto di adorazione volgendo lo sguardo alla Croce che tiene esposta, inginocchiandosi o inchinandosi; frattanto, per un tempo adeguato si cantano alcune delle antifone, gli improperi, gli inni, per dare il giusto risalto a questa parte della liturgia della Passione.

9. VIA CRUCIS

Nel distanziamento e nel divieto di fare processioni, il pio esercizio della via crucis può essere compiuto restando i fedeli fermi al proprio posto, mentre chi guida o chi porta la croce si sposta lungo il tragitto scandito dalle stazioni.
Alle ore 15 sarà possibile seguire sul canale YouTube la Via Crucis guidata del Card. Arcivescovo dalla Cattedrale. Quest’anno le meditazioni cono preparate da alcuni anziani, considerando il peso che ha avuto e sta avendo la pandemia per chi è più avanti negli anni. I testi scritti della Via Crucis saranno anche disponibili per chi li intenda utilizzare in altro momento.

10. SABATO SANTO. BENEDIZIONE DELLE UOVA E DEI CIBI PASQUALI.

La bella tradizione delle benedizioni delle uova e dei cibi pasquali si può conservare, osservando le prudenze e le distanze.
Conviene che i fedeli portino quanto deve essere benedetto, tenendolo in mano, a debita distanza gli uni dagli altri, mentre il ministro guida la preghiera di benedizione. Se si usa l’acqua benedetta, occorre che sia aspersa da un contenitore chiuso, disinfettato prima, riempito e richiuso, di modo che l’acqua non sia contaminata. Il ministro si igienizzi le mani spesso per evitare di contaminare il tappo di apertura e di passaggio dell’acqua.

11. VEGLIA PASQUALE

La natura di questa celebrazione esige che la veglia si svolga durante la notte, così che non inizi prima del tramonto del sole e termini prima dell’alba della domenica. Considerando le limitazioni imposte dalla pandemia, ci si attenga il più possibile a questa prescrizione, iniziando la veglia in orario serale ma in modo da consentire il rientro dei fedeli prima del coprifuoco.

Considerando le “gravi circostanze” si può celebrare la veglia in una forma più breve, diminuendo le letture dell’antico testamento, secondo i criteri stabiliti dal Messale. Inoltre il lucernario che si compie senza movimento di fedeli e la liturgia battesimale – qualora non vi siano battesimi né si benedica il fonte – avranno già una durata minore del solito.

La liturgia inizi con i fedeli già ai loro posti, con la loro candela spenta in mano, tutti rivolti alla porta della chiesa. Se possibile il fuoco si accenda all’esterno della chiesa e da lì si attinga la fiamma per accendere il Cero pasquale. Dopo il primo “Cristo luce del mondo” sulla porta della chiesa, il diacono si porta a metà chiesa, per il secondo “Cristo luce del mondo”, dopo il quale si accendano le candele dei fedeli, con l’aiuto di ministri che portano ai fedeli la luce del cero (non ci si passi le candele tra i fedeli). Quando tutti hanno acceso la candela, il diacono raggiunge il presbiterio e davanti all’altare canta il terzo “Cristo luce del mondo” e si accendono le luci della chiesa, tranne le candele dell’altare. Poi la liturgia prosegue nel mondo consueto.

Nella terza parte della Veglia si rinnovano le promesse battesimali e il segno che accompagna la liturgia battesimale sarà per tutti la candela che si consiglia di accendere dall’inizio della liturgia e di tenere fino al termine della Preghiera Universale. Se ci sono battesimi o se si desidera comunque benedire l’acqua del fonte, non si aspergano tuttavia i fedeli. Se non si benedice il fonte si tralasci la benedizione dell’acqua lustrale.

PER CONCLUDERE

Dopo trentasette anni di abitudine al precedente Messale, il Nuovo ci offre testi e linguaggi in parte modificati e rubriche aggiornate; se riusciremo a dedicarvi qualche specifica attenzione nella preparazione delle liturgie, ne verrà certamente del bene.

Ci consegniamo queste indicazioni, sapendo che potrebbero intervenire restrizioni ulteriori; in questo caso ci aggiorneremo su come regolarsi. La situazione permane molto grave, per numero di morti, di ricoverati e di malati, e per il disagio diffuso che ben conosciamo. Questo ci inserisce più profondamente nel mistero pasquale con la certezza di potervi attingere pienezza di carità e di vita di cui abbiamo bisogno.

Bologna, 11 marzo 2021, Mons. Giovanni Silvagni, Vicario Generale

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