Lunedì 21 aprile

L’omelia integrale del cardinal Zuppi nella Messa in suffragio per Papa Francesco

La celebrazione ha visto la partecipazione di migliaia di fedeli in Cattedrale

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Le parole dell’Arcivescovo nell’omelia pronunciata lunedì 21 aprile in Cattedrale, in occasione della Messa in suffragio celebrata per Papa Francesco.

Migliaia di fedeli hanno partecipato alla Messa in suffragio per Papa Francesco, presieduta dall’Arcivescovo, lunedì scorso in Cattedrale. Tra le autorità presenti il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, autorità civili e militari, alcuni rappresentanti delle altre confessioni cristiane e Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii. Numerosi i sacerdoti che hanno concelebrato insieme a mons. Antonio Sozzo, Nunzio apostolico e i due vicari generali monsignor Giovanni Silvagni e monsignor Stefano Ottani.

Scarica qui il testo completo dell’omelia dell’arcivescovo

«Questa volta la sorpresa del Signore per Papa Francesco e per noi – ha detto l’Arcivescovo in un passaggio dell’omelia – è stata la sua scomparsa, che si illumina nella luce della Pasqua lasciandoci soli con l’Angelo che, in modo sbalorditivo, continua a dirci: “Perchè cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato”. Ringraziamo Dio per il dono di Papa Francesco. Portiamolo nel nostro cuore e impariamo da lui a donarci per questo nostro mondo pieno di tanta sofferenza».

«Papa Francesco – ha proseguito l’Arcivescovo –  si è messo e ci ha messo in viaggio fino alla fine perché si riceve la vita proprio quando la si dona. Ecco la Chiesa che vediamo oggi stringersi intorno a lui, che ne ha presieduto la comunione, che ci ha insegnato ad amarla come un poliedro e non come una sfera, di farne per tutti un servizio, e non un ufficio, è sempre una Chiesa di tutti perché è particolarmente dei poveri, che non sono un oggetto di qualche attività filantropica, ma fratelli, anzi i primi fratelli che lui ha sempre cercato».

All’inizio della celebrazione monsignor Stefano Ottani che ha ricordato come «la notizia della morte del Papa ci ha lasciati storditi e addolorati, ma con il passare delle ore, ci rendiamo conto che non poteva esserci modo più significativo di congedarsi: il giro in Piazza San Pietro ieri, giorno di Pasqua, per salutare tutti nella gioia della fede e la Benedizione Urbi et Orbi per dire il suo tenace amore per tutti i popoli della Terra».

Al termine della Messa si è tenuta la preghiera di congedo per il Papa.

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