Mercoledì 25 giugno la delegazione bolognese vive la sua ultima serata a Mapanda, perché nei giorni successivi sono previste le visite a Usokami e a Mafinga.
La maggior parte degli ospiti sono partiti e ci si ritrova a tavola in modo più famigliare, con il gruppo dei missionari presenti in Parrocchia. Il Cardinale ha voluto vicino a se le suore che sono una presenza fondamentale della parrocchia. La comunità delle Minime di Santa Clelia, composta da Sr Francisca, Sr Grazia, Sr Sofia e Sr Edmunda, alle quali si aggiungono altre suore originarie di questa parrocchia, appartenenti ad altre congregazioni, che sono venute per un periodo e si sono rese disponibili per i molti servizi necessari per la festa. Un momento semplice e commovente in cui si è celebrata la fraternità che unisce i componenti della missione. Era stata questa fin dall’inizio l’intuizione dei sacerdoti bolognesi e delle Minime quando iniziarono il gemellaggio con la Tanzania. Vivere insieme come una famiglia, condividendo, nella diversità delle vocazioni e delle responsabilità, il servizio del Vangelo. Le suore qui non sono solo un supporto: sono protagoniste della vita pastorale. I bambini, il catechismo, la liturgia, i gruppi sposi, gli ammalati, l’ospitalità, ma anche la gestione domestica: l’orto con la produzione propria della verdura, le galline, i maiali per le necessità della comunità missionaria. Il Cardinale dice sorridendo che sembra di toccare con mano l’intuizione originaria di Madre Clelia ed è emozionante pensare al mondo di bene che si è messo in moto nel piccolo villaggio delle Budrie e che è arrivato fino in Africa, fino a questo villaggio di Mapanda sulle montagne di Mapanda. Avremo modo di visitare il quartier generale delle Minime a Usokami, con le varie case di formazione e di servizio, ma la comunità di Mapanda rende molto l’idea di questa presenza fondamentale nel servizio al Vangelo. «Essere forti nella preghiera e nella fraternità – dice il Cardinale – Questa è la forza della nostra famiglia». Tra poche settimane festeggeremo Santa Clelia. Resto impressionato nel vedere come in Santa Clelia c’erano già tutte le intuizioni originarie: dalla Budrie fino a Mapanda. Il cardinale ha raccontato alle sorelle della soddisfazione dei catechisti di poter dire il numero di vocazioni religiose nate nei villaggi. Sono un vero dono di Dio che fa risplendere la bellezza della vita cristiana.
