Lunedì 29 novembre alle ore 19.00 l’Arcivescovo ha presieduto la Messa in Cattedrale, curata dall’Équipe diocesana per la Pastorale universitaria, per studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Bologna.
«Nelle infinite navigazioni in rete è molto più facile omologarsi agli altri. Ci sostiene tantissimo invece ritrovarsi nella comunione, nella differenza, nelle caratteristiche del dono che ciascuno di noi è».
Lo ha detto il cardinale Matteo Zuppi lunedì scorso in cattedrale durante l’omelia per la Messa curata dall’Équipe diocesana per la Pastorale universitaria, per studenti, docenti e personale tecnico-amministrativo dell’Università di Bologna. «Qui c’è la gioia di tante realtà diverse, – ha proseguito l’arcivescovo – di tante storie, di tanti itinerari diversi, che poi nella nostra città, nella nostra Università qualche volta si incrociano, qualche volta si sfiorano, qualche volta si ignorano. Potersi ritrovare insieme in questa comunione, in questo legame che ci sostiene è tanto importante: purtroppo l’uomo digitale è molto più omologato, soprattutto se manca l’orientamento, se non sa dove andare».
«Ci ritroviamo all’inizio del percorso di Avvento – ha detto don Francesco Ondedei, direttore dell’Ufficio per la pastorale universitaria – per una celebrazione che quest’anno è intitolata all’insegna della “Fratelli tutti”, “I volti concreti da amare sono il senso della vita”.
Questa espressione vuole esprimere il desiderio di un nuovo inizio, un tentativo per ripartire con le relazioni pensando non più solo a se stessi, ma agli altri come centro. Se dovessi dare un’immagine geometrica suggerirei non il cerchio che prevede un solo centro, a cui forse stavamo tendendo, ma quella di un’ellisse, cioè due fuochi che accendono il cerchio che si forma.
Il cammino umano e spirituale di Avvento si dirige verso la stessa meta, il Dio che si è fatto uomo».
Il video completo dell’omelia è presente nel canale di YouTube di 12Porte.
