SANTA MARIA IN DUNO – Il Cardinale Arcivescovo ha celebrato domenica pomeriggio la santa Messa per la riapertura della Chiesa parrocchiale di Santa Maria in Duno.
Le parrocchie del comune di Bentivoglio sono affidate alla cura pastorale di don Pietro Franzoni ed è stata grande la gioia di tutte le comunità insieme nel ritrovare una delle Chiese forse più belle del territorio, dopo i lavori resi necessari dal sisma del 2012.
Secondo gli storici, il toponimo “Duno” potrebbe derivare dal gallico e significherebbe argine o duna e indicherebbe dunque una zona elevata in un territorio che, con la media dei suoi 17 metri sul livello del mare, nei secoli antichi è stato più volte invaso dalle acque, per cui già in epoca romana iniziarono costanti lavori di bonifica che determinarono la vocazione di questa zona per secoli alla coltivazione della canapa, del riso e delle canne palustri.
A causa delle frequenti inondazioni la più antica sede parrocchiale dedicata a Santa Maria fu abbandonata e trasferita in un più sicuro oratorio dedicato a Sant’Andrea, il che spiega il motivo per cui differiscono i nomi del paese e della parrocchia.
La pala dell’altare maggiore è ciò che rimane della Chiesa cittadina di Sant’Andrea dei Piatesi o dei Penitenzieri, che venne distrutta nel 1805 per fare spazio al largo tracciato di Via Indipendenza. Era la Chiesa officiata dai Padri Barnabiti che un tempo si occupavano del servizio delle confessioni nella Cattedrale. Santa Maria in Duno diede per secoli il nome al comune, fino a quando nel 1886 il capoluogo fu spostato a Bentivoglio.
Andrea Caniato