«Le risorse economiche della Chiesa tra fake news e trasparenza. Il sostentamento ai sacerdoti portatori di speranza». Questo il tema del convegno promosso dal «Sovvenire» diocesano, nei giorni scorsi, nell’Aula «Santa Clelia» dell’Arcivescovado. Dopo l’introduzione di Giacomo Varone, responsabile diocesano del «Sovvenire», si sono alternati gli interventi di Alessandro Rondoni, Direttore dell’Ufficio diocesano per le Comunicazioni Social, Francesco Zanotti, Presidente regionale dell’Unione Cattolica Stampa Italiana e Gianluca Galletti, Presidente nazionale dell’Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti (Ucid).
È seguito il dialogo conclusivo fra la giornalista Rai Lucia Voltan ed il Cardinale Arcivescovo. Sono state proposte anche alcune domande e stimoli del giornalista Giancarlo Mazucca che non è potuto intervenire al Convegno. L’incontro è stato realizzato in collaborazione l’Ucid, Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna, Associazione Italiana per la Direzione del Personale e Manager Italia Emilia-Romagna, Ufficio Comunicazioni Sociali dell’Arcidiocesi e Ordine dei Giornalisti dell’Emilia-Romagna.
L’integrale dell’evento è presente sul canale YouTube di 12Porte.
In occasione del Convegno «Le risorse economiche della Chiesa tra fake news e trasparenza. Il sostentamento ai sacerdoti portatori di speranza» proposto dal Servizio diocesano per la Promozione del Sostegno Economico alla Chiesa Cattolica “Sovvenire” l’Ufficio Comunicazioni Sociali della diocesi ha proposto alcune testimonianze di parroci e comunità durante la recente alluvione di ottobre.
«Le offerte per il sostentamento del clero e l’8xmille – ha detto l’arcivescovo – sono decisivi per la Chiesa perché anche da essi deriva la sua libertà ed indipendenza, che viene affidata alla scelta volontaria di coloro che decidono di sostenerla. La Chiesa deve proseguire sulla strada della trasparenza circa l’utilizzo dei fondi, vivendo la carità che ci insegna il Vangelo e annunciando ciò che facciamo, ma evitando di realizzare iniziative solo per poterle comunicare».
«Il convegno che oggi abbiamo promosso presso l’Aula Santa Clelia – ha affermato Giacomo Varone a margine del convegno – è destinato a rafforzare quel senso di corresponsabilità e di partecipazione che vogliamo ravvivare sia nella comunità ecclesiale sia in tutti i credenti, praticanti e non. Il convegno ha voluto rimarcare il valore del lavoro che i sacerdoti fanno nella comunità degli uomini, il lavoro che quotidianamente viene portato, che è anche frutto delle risorse dell’8 x mille che vengono utilizzate sia per il mantenimento dei sacerdoti che per le opere di culto e di carità. Com’è stato detto durante l’ultima assemblea sinodale del 17 novembre a Roma, che è stata presieduta nei suoi lavori dal cardinale Matteo Zuppi. Cito una sua frase “Una Chiesa che vuole essere sempre più partecipativa e missionaria”, questo è il nostro piccolo contributo che vogliamo dare anche con l’iniziativa di questo convegno».
«Come si fa a combattere le fake news che riguardano i nostri sacerdoti e la nostra Chiesa – si è domandata la giornalista Rai Lucia Voltan -. Innanzitutto si può fare della buona narrazione raccontando la verità, raccontare storie che magari hanno meno peso e che conquistano sui social meno delle fake news, che vengono messe in giro proprio per acchiappare like e consensi ma pescando dove la verità non c’è. Allora cosa si può fare? Si può raccontare la vita dei sacerdoti, di quanto sia difficile ma anche entusiasmante la sfida di essere sacerdote oggi».
«Questi appuntamenti sono importanti nella babele della comunicazione – ha spiegato Francesco Zanotti – dove si confonde spesso CEI con Vaticano con la Chiesa, con il luogo comune che la Chiesa ha i soldi, perché firmare anche solo alla presentazione della dichiarazione dei redditi per la Chiesa, per dare altri soldi alla Chiesa che tanto è ricca; chiedo se in questa babele non ci fossero i giornalisti cattolici da un lato e gli strumenti che la Chiesa ha nel mondo dell’informazione. Chiediamoci che cosa potrebbe accadere se fossimo solo in un certo senso ostaggio dei media, che raccontano a volte in maniera approssimativa. Noi abbiamo il dovere di raccontare le cose come stanno, quindi, raccontare anche che l’8×1000 va anche a favore della tutela del patrimonio che la Chiesa ha e che è favore di tutti, degli oratori che sono in giro per l’Italia. Sappiamo come tanti nostri oratori sono frequentati da figli di immigrati, che non sono di fede cattolica, oppure vogliamo parlare della Caritas che si spende tutti i giorni in un’opera di supplenza allo Stato? Ecco, credo che questo sia dovere nostro, non solo perché abbiamo un obbligo di dire le cose in maniera diversa ma perché le vogliamo raccontare per come sono. Credo che questo nostro ruolo sia sempre più importante e sempre più decisivo nel momento in cui tanti parlano e non sempre a proposito».
«Il modo giusto di porsi – fa notare Gian Luca Galletti – è decidere insieme quali sono i bisogni di una comunità e rispondere insieme a quei bisogni: è lì, cioè farlo insieme. Devo dire, il cardinale Zuppi è arrivato a Bologna, ha fatto una grandissima iniziativa, che è “Insieme per Il Lavoro”. “Insieme per il Lavoro”, che è vincente, ha già trovato lavoro a migliaia, centinaia di persone, che vivevano nel disagio sociale e grazie a quello strumento oggi sono inseriti nel mondo del lavoro; ha visto la collaborazione fra le imprese e il clero e ha funzionato. Allora, la co-progettazione risponde ai bisogni della collettività e l’impresa è pronta a fare questo, perché l’impresa ha bisogno di questo».
“La parola da usare è corresponsabilità – ha evidenziato Alessandro Rondoni -. Siamo tutti corresponsabili del destino della nostra comunità e la Chiesa è attore vivo, responsabile di partecipazione alla comunità; la crea, la comunità. La Chiesa è comunità. Tessere relazioni oggi, fare comunità, è il bene più grande; certo, [sono importanti] le singole opere, le singole realtà che andiamo a raccontare nel nostro giornale BolognaSette, 12Porte, sul sito. La Chiesa Diocesana di Bologna rendiconta le destinazioni dell’8×1000 sul sito, dei passaggi importanti sulle destinazioni economiche; quindi, è avanti, verrebbe da dire, ma non è che ci accontentiamo di questo. Noi vogliamo proprio andare a raccontare le storie, vogliamo andare sul territorio, nei territori».