La testimonianza della scuola di Musica “Magnificat” della Custodia di Terra Santa.
Per suonare insieme in un’orchestra occorre guardarsi negli occhi e fidarsi l’uno dell’altro. Collaborare con tutto se stessi per interpretare al meglio una sinfonia. A raccontarlo ai pellegrini bolognesi in terra Santa lo scorso gennaio è Lucia D’Anna, violoncellista originaria di Varese, che vive in Israele da molti anni e insegna all’istituto Magnificat, una scuola di musica che prepara gli studenti a livello accademico e che permette di accedere a diplomi universitari internazionali. Fondata trent’anni fa dalla Custodia di Terra Santa, l’Istituto si trova nel quartiere cristiano della Città vecchia di Gerusalemme. Ha uno scopo preciso: nell’insegnamento promuovere le conoscenze e collaborazione tra popoli diversi attraverso la musica.
«Il Magnificat – spiega Lucia D’Anna – è prima di tutto una scuola di educazione alla convivenza. La maggior parte degli insegnanti sono ebrei israeliani mentre gli allievi sono soprattutto palestinesi, cristiani e musulmani. La nostra missione è quella di insegnare musica a tutti e mantenere la coesistenza di persone che appartengono a tutte e tre le religioni monoteiste e delle due popolazioni che sono in continua sofferenza».
Non è stato facile rimettere a sedere vicini israeliani e palestinesi dopo i fatti del 7 ottobre, ma con tanta determinazione e qualche minima defezione, le lezioni e gli incontri sono ripresi.
«La necessità di dover suonare insieme – ha proseguito – e l’importanza di condividere qualcosa di bellissimo come la musica in tempi molto bui, ci ha permesso di andare oltre e tracciare nuove strade di convivenza».
Con l’inizio della guerra anche nella scuola di musica sono aumentate le situazioni di difficoltà, alcune famiglie hanno rinunciato a mandare i propri bambini perché ci sono insegnanti israeliani. Ma il Magnificat è anche il luogo in cui si assiste a «espressioni di coraggio e speranza, come vedere dopo il 7 ottobre allievi palestinesi, cristiani e musulmani, stare davanti al loro Direttore israeliano e avere la forza di passare oltre le difficoltà e poter suonare insieme. Sono stati momenti di grande forza e bellezza». Lucia D’Anna è anche autrice di un libro pubblicato recentemente «Terra Non Promessa» (Sonitus edizioni), una raccolta di storie di persone comuni raccontate dal punto di vista israeliano, palestinese ma anche di persone straniere. Sono storie di bambini, di mamme, di anziani che raccontano quello che stanno vivendo, è un libro che parla del presente ma che si chiude con un sogno di speranza dedicato a Gerusalemme.
La scuola in questo momento ospita oltre 220 allievi e 35 insegnanti.
Al Magnificat si insegna: pianoforte, violino, viola, violoncello, organo, canto, chitarra, composizione, flauto, percussioni, musica corale, solfeggio e storia della musica. Questa realtà è nata su impulso di padre Armando Pierucci, un francescano italiano musicista che, arrivato a Gerusalemme per servire come organista delle liturgie del Santo Sepolcro, si accorse che non c’era musica, in particolare nella Città Vecchia. Attorno a un pianoforte alcuni bambini, cristiani palestinesi, hanno iniziato a imparare il canto guidati da due donne cristiane e da padre Armando: questo è stato l’inizio di tutto.