La Messa è stata presieduta dall’Arcivescovo in Cattedrale dalle ore 17.30
Sabato 1 giugno alle ore 17.30 in Cattedrale l’Arcivescovo ha presieduto la Messa e ha conferito il Ministero dell’Accolitato a venti persone, tra le quali cinque donne e due uomini che saranno candidati al Diaconato Permanente, provenienti da diverse parrocchie della Diocesi.
Si tratta di:
1. Gianfranco AMOIA, della Parrocchia di S. Caterina di Via Saragozza;
2. Maurizio BOLOGNESI, della Parrocchia di S. Luca Evangelista;
3. Pietro Carmine CAPUTO, della Parrocchia di S. Rita;
4. Stefano CAVALLI, della Parrocchia di S. Rita;
5. Luigi DE LETTERIIS LACCI, della Parrocchia di S. Martino in Argine;
6. Raffaela DI MARZO, della Parrocchia di S. Matteo di Savigno;
7. Olita DI SANTE, della Parrocchia di S. Rita;
8. Daniele GABUSI, della Parrocchia di S. Pietro di Fiesso;
9. Lorenzo GIORDANI, della Parrocchia di S. Silverio di Chiesa Nuova;
10. Alessandro LOCCARINI, della Parrocchia di S. Camillo de Lellis in S. Giovanni in Persiceto;
11. Anna MAGAGNI, della Parrocchia di S. Rita;
12. Gloria MARTINI, della Parrocchia di S. Luca Evangelista;
13. Mauro MASSA, della Parrocchia di S. Martino di Casalecchio di Reno;
14. Mario MEZZANOTTE, della Parrocchia di S. Camillo de Lellis in S. Giovanni in Persiceto;
15. Michelangelo PUGLISI, della Parrocchia di S. Maria Assunta di Pianoro;
16. Massimo RAGAGNI, della Parrocchia di S. Maria Lacrimosa degli Alemanni;
17. Uber TACCONI, della Parrocchia di S. Camillo de Lellis in S. Giovanni in Persiceto;
18. Rossella ZANARDO, della Parrocchia di S. Rita.
Verrà conferito il ministero dell’Accolitato anche ai seguenti Candidati al Diaconato:
1. Biagio CUNSOLO, della Parrocchia di S. Maria Assunta di Pianoro;
2. Ernesto RUSSO, della Parrocchia di S. Isidoro di Penzale.
«Possiamo considerare i Ministeri un’attuazione della vita battesimale – dichiara Mons. Adriano Pinardi, Direttore dell’Ufficio diocesano per i Ministeri istituiti – un segno per tutti e un dono presente nella vita di una comunità che deve essere indicato e testimoniato dalla vita e dall’opera di un uomo o di una donna che si impegnano a essere fedeli a quella chiamata. Un “sì fedele”, anche se sempre provato da una quotidianità esigente, da cambiamenti rapidi e profondi della società, da fatiche personali, familiari, comunitarie; un sì che diventa cammino di crescita nella fede insieme a tutti coloro che vivono ministerialità istituite, ordinate o di fatto».
