Domenica XXVIII per annum (A)
[S. Cresime: Borgo Panigale 9-10-05

1. «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto

di nozze per il suo figlio». Carissimi cresimandi, come avete sentito

il Vangelo paragona il nostro incontro col Signore e lo stare in compagnia

con Lui ad un banchetto. Voi potete capire benissimo il significato di questo

paragone.

A tavola noi saziamo la nostra fame; a tavola noi stiamo in compagnia cogli

altri; a tavole normalmente siamo nella gioia. Considerate bene ora queste

tre cose: sazietà, compagnia, gioia. Ebbene, non esiste solo la fame

fisica; voi desiderate vivere sempre l’esperienza di una vera amicizia;

soprattutto è la gioia ciò di cui abbiamo bisogno. Il Vangelo

oggi vi dice: il Signore ti ha donato la possibilità di vivere bene

nel senso più profondo del termine. Come? Incontrando Gesù; vivendo

nella sua amicizia. Voi oggi riceverete il santo sacramento della Cresima.

Lo Spirito Santo che riceverete vi è dato proprio per questo: lui vi

fa vivere nell’amicizia con Gesù. E vivere in questa amicizia è come “partecipare

ad un grande banchetto di nozze”.

2. «Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze,

ma questi non vollero venire». Anche a voi il Signore ha inviato i suoi

servi per invitarvi a questo “banchetto di nozze”, per invitarvi

a vivere l’amicizia con Gesù.

I suoi servi sono i sacerdoti; sono i catechisti/e: essi vi sono mandati dal

Signore per dirvi: «venite alle nozze». Oggi voi siete venuti.

E dopo?

Sentite come continua il Vangelo: «ma costoro non se ne curarono e andarono

chi al proprio campo, chi ai propri affari». Continueranno ad invitarvi:

alla catechesi; all’Eucarestia festiva; alla compagnia con altri amici

di Gesù per imparare a seguirlo. Dio non voglia che ci sia fra di voi “chi

non se ne cura” per “andare chi al proprio campo, chi ai propri

affari”. Cioè: per andare  a fare sport; per perdere tempo

in attività futili e così via.

Ecco, carissimi: ripetetevi spesso nel cuore quanto abbiamo detto nel Salmo

responsoriale. «Il Signore è il mio pastore …». Dite

con tutto il cuore “Lui da oggi voglio seguire, accogliendo l’invito

dei suoi servi a sedermi alla mensa che il Signore mi ha preparato”.

 

09/10/2005
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