1. «Il regno dei cieli è simile a un re che fece un banchetto
di nozze per il suo figlio». Carissimi cresimandi, come avete sentito
il Vangelo paragona il nostro incontro col Signore e lo stare in compagnia
con Lui ad un banchetto. Voi potete capire benissimo il significato di questo
paragone.
A tavola noi saziamo la nostra fame; a tavola noi stiamo in compagnia cogli
altri; a tavole normalmente siamo nella gioia. Considerate bene ora queste
tre cose: sazietà , compagnia, gioia. Ebbene, non esiste solo la fame
fisica; voi desiderate vivere sempre l’esperienza di una vera amicizia;
soprattutto è la gioia ciò di cui abbiamo bisogno. Il Vangelo
oggi vi dice: il Signore ti ha donato la possibilità di vivere bene
nel senso più profondo del termine. Come? Incontrando Gesù; vivendo
nella sua amicizia. Voi oggi riceverete il santo sacramento della Cresima.
Lo Spirito Santo che riceverete vi è dato proprio per questo: lui vi
fa vivere nell’amicizia con Gesù. E vivere in questa amicizia è come “partecipare
ad un grande banchetto di nozze”.
2. «Egli mandò i suoi servi a chiamare gli invitati alle nozze,
ma questi non vollero venire». Anche a voi il Signore ha inviato i suoi
servi per invitarvi a questo “banchetto di nozze”, per invitarvi
a vivere l’amicizia con Gesù.
I suoi servi sono i sacerdoti; sono i catechisti/e: essi vi sono mandati dal
Signore per dirvi: «venite alle nozze». Oggi voi siete venuti.
E dopo?
Sentite come continua il Vangelo: «ma costoro non se ne curarono e andarono
chi al proprio campo, chi ai propri affari». Continueranno ad invitarvi:
alla catechesi; all’Eucarestia festiva; alla compagnia con altri amici
di Gesù per imparare a seguirlo. Dio non voglia che ci sia fra di voi “chi
non se ne cura” per “andare chi al proprio campo, chi ai propri
affari”. Cioè: per andare a fare sport; per perdere tempo
in attività futili e così via.
Ecco, carissimi: ripetetevi spesso nel cuore quanto abbiamo detto nel Salmo
responsoriale. «Il Signore è il mio pastore …». Dite
con tutto il cuore “Lui da oggi voglio seguire, accogliendo l’invito
dei suoi servi a sedermi alla mensa che il Signore mi ha preparato”.
