Meditazione al Rosario del 22 aprile 2020

Bologna, santuario di San Luca

Pace a voi! Siamo nel Santuario della Madonna di San Luca, luogo caro a tutti i bolognesi. Maria ci guarda dall’alto, ma non è distante: è una madre che vuole raggiungere tutti i suoi figli, perché tutti sono suoi. Il Santuario è unito alla città da un portico, il più lungo del mondo, che è come il nostro Cammino di Santiago, aperto a tutti, luogo di passaggio e di incontro di tanta umanità, diversa, in realtà di tutti viandanti della vita.

Il portico è come il legame vitale che unisce lo spirito alla carne, il cielo alla terra: solo così siamo completi. Qui troviamo una Madre che ci ricorda: “Io sono tua madre e tu sei mio figlio, ce lo ha detto Gesù. Prendimi nella casa del tuo cuore”. Sentiamo più vicini coloro che vivono nella casa del cielo, che ricordiamo questa sera, quelli i cui nomi portiamo nel nostro cuore, i tanti che sono morti per il corona virus, che non hanno potuto stringere la mano delle persone che amavano e dalle quali erano amate. Le stringe Gesù.

Questa sera desidero farci aiutare dai poveri. Alcuni di loro una volta al mese si ritrovano con la nostra Caritas nell’esperienza del “Thè delle 15”, per commentare assieme il Vangelo. Parlo di loro perché nelle difficoltà di tutti – e sono davvero tante – c’è sempre chi soffre di più. E la Chiesa è una madre che ha a cuore tutti i figli, ma che ha più tenerezza per chi ha più bisogno e insegna agli altri ad aiutarla a proteggere il loro fratello. I poveri ci evangelizzano sempre sia perché ci fanno toccare il corpo di Gesù e sia perché spiegano tante profondità del Vangelo.

Vincenzo, una vita per strada, figlio del Sud, ha detto: “Avevo una sofferenza – la depressione – che non potevo nemmeno spiegare. Supplicavo il Signore di farmi ritrovare come persona, ma non riuscivo nemmeno a pregare. Davanti a Maria ho cominciato a pensare che forse ce la potevo fare e, piano piano, tutto è cominciato a cambiare…dicono che Dio non si fa vedere, forse siamo noi che non lo cerchiamo davvero, finché non ne abbiamo bisogno”.

Anna, straniera dal Congo, ci ricorda che Dio manda gli angeli per aiutarci: “Io ho incontrato tanti “angeli” sulla lunga e pericolosa strada che ho fatto per arrivare in Italia. E poi ho capito che, senza chiederti il permesso, Dio manda anche te come suo angelo, per aiutare qualcun altro, e, a volte, nemmeno te ne accorgi!”.  Dio ci aiuta e noi diventiamo angeli.

Grazie Maria, Madre nostra. Il Rosario, “breviario dei poveri” ci aiuta a essere insistenti e a contemplare Gesù, parlando a Te, madre nostra. Maria, ascolta la nostra preghiera per l’Italia, ricordaci che dobbiamo mettere da parte quello che divide per vincere il male e proteggere la vita dal suo inizio alla sua fine. Ti chiediamo una carezza per tutti, per tutti noi, perché ne abbiamo bisogno. In particolare te la chiediamo per chi ha perso una persona cara e non si dà pace, per i vecchi soli negli istituti, per chi non è padrone di sé. Grazie Maria.

22/04/2020
condividi su